Voglio cambiare vita e lavoro: la metafora della casa

Il lento scorrere della vita non fa rumore, i giorni si ripetono e il disagio cresce ogni giorno di più, la società occidentale non stimola la felicità, la società ci vuole tutti seduti sul divano a consumare e niente più.

Questa non è vita, la penso come te.

Sei nella fase della vita in cui ogni giorno ti ritrovi da solo davanti allo specchio ripetendo come un mantra:

  • voglio cambiare vita
  • basta mollo tutto”
  • “mi sono rotto di vivere la vita imposta dagli altri“.

Ti riconosci?

Passi più tempo a lamentarti piuttosto che a vivere?

Sei per caso scivolato in quella nebbia fatta di tristezza che non è ancora depressione ma che se continua così non promette nulla di buono?

Se si, devi sapere che il periodo no sta durando troppo a lungo, la vita è un’opportunità unica che non si ripete, non possiamo permetterci il lusso di non viverla.

Finalmente è arrivato il momento di smetterla di urlare “basta voglio cambiare vita“, è arrivato il momento di passare all’azione una volta per tutte.

Questo non è il classico articolo da guru della crescita personale, questa è la mia storia di rivincita e di lotta.

Quando tre anni fa ero nella situazione di voler cambiare tutto della mia vita, mi sono fermato e mi sono chiesto: è questa la vita che voglio?

La risposta già la conoscevo, non ero mai stato così lontano dai miei sogni.

Ma facciamo un passo indietro per capire come mi ci sono ritrovato in quella situazione di disagio.

Le scelte che condizionano il futuro

voglio cambiare vitaIo, laureato in biologia marina con un passato da volontario per associazioni ambientaliste,  ho una passione che parte dal profondo per tutto quello che riguarda la natura e l’ambiente.

Odio il calcio, non mi piacciono le auto, non me ne frega niente di Sanremo, non guardo il Grande Fratello, in linea di massima credo di non essere un italiano medio nel senso largo del termine.

Da adolescente ero un po’ ribelle, da bambino anche, ma sono stato sempre un tipo vivace e socievole, ho avuto un’infanzia serena e felice, come direbbe Jovanotti sono un ragazzo fortunato.

Ma tre anni fa ecco la crisi di mezza età arrivata in netto anticipo.

Dopo la laurea, un viaggio lavoro in Australia, alcune esperienze in Regno Unito, per colpa di qualche scelta che ora reputo sbagliate e tante ma tante porte sbattute in faccia, mi ero ritrovato nel mondo del lavoro ma nel settore completamente sbagliato.

Io, profondo amante della natura e fermamente convinto che un giorno avrei lavorato in qualche associazione ambientalista tipo Greenpeace o Seashepherd, dovevo occuparmi di bilanci, preventivi e profitti, in pratica dovevo pensare a qualcosa che non c’entrava niente con la mia unica e vera passione.

Per un po’ di tempo ho resistito, in fondo l’essere umano si adatta e per un periodo mi ero anche convinto che la cosa non fosse poi così male.

La realtà è che puoi prenderti in giro per un po’, ma non per sempre.

Ed ecco finalmente la crisi, quel macigno che ti porti appresso da mattina a notte fonda, quel senso di disagio che presto si trasforma in amarezza e depressione.

Quando la luce negli occhi sparisce, puoi urlare alla luna, ma non serve a niente.

Odiavo la mia vita e sapevo anche il perché: ero nel posto sbagliato, nel momento sbagliato a fare le cose sbagliate.

Leggi anche: come cambiare vita a 20 anni

Quando si tocca il fondo finalmente si può ricominciare

Per assurdo, il momento migliore è quando si tocca il fondo.

Se sei bravo a sopportare, sopporterai per tutta la vita.

Grazie a non so chi e a che cosa, io non sono mai stato bravo a sopportare, se il professore a scuola secondo me si comportava male, io ero il primo a ricordaglielo.

E ne pagavo le conseguenze.

Come potevo io, il coraggioso che non aveva paura di nulla, abbandonarmi ad una lento e inesorabile declino verso la mancanza di voglia di vivere?

E infatti non potevo.

Il bello di svegliarsi la mattina, guardarsi allo specchio e piangere è che non hai scelta, o cambi o cambi, non puoi più rimandare.

E per questo motivo ringrazio le migliaia di Cv inviati senza risposta, è per questo che ringrazio l’infortunio la settimana prima di uno dei colloqui di lavoro più importanti della mia vita, è per questo che ringrazio tutte le delusioni che la vita mi ha riservato, ringrazio tutti e tutto perché altrimenti non sarei quello che sono ora: il capitano della mia anima.

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Voglio cambiare vita: la metafora della casa

Mi piace pensare alla vita come una casa.

Una casa fatta bene è costruita su un terreno adatto, ha delle solida fondamenta, i muri portanti sono costruiti con materiali di qualità, gli infissi di buona fattura, la mobilia di qualità e l’arredamento scelto in negozi specializzati: tutto quello che serve per una casa di ottima fattura.

E per la vita è lo stesso.

Se abbiamo avuto la fortuna di crescere su un buon terreno (i valori insegnati dalla nostra famiglia), dovremmo essere abbastanza bravi da costruire delle buona fondamenta (la formazione) per costruire dei muri solidi (il nostro impegno) per poi acquistare dei buoni infissi (i legami sociali) e infine i mobili e l’arredamento (il divertimento).

L’errore ricorrente che molti fanno, me compreso, è quello di focalizzarsi solo sugli infissi e sull’arredamento, dimenticando di costruire delle solida fondamenta e dei buoni muri.

Rischiamo di avere la cucina e le tende, ma la casa è pericolante.

Se ci accorgiamo di avere una casa che rischia di crollare, magari costruita in zona sismica, tutti gli interventi atti a mettere in sicurezza l’edificio saranno vani perché a volte bisogna abbattere per poi ricostruire: bisogna ripartire dalle fondamenta.

E così feci.

Visto il vicolo cieco in cui ero capitato (un lavoro e una vita che odiavo), ho deciso di demolire tutte le convinzioni avute fino a quel momento e di ricominciare trovando una soluzione che mi permettesse finalmente di ritornare alla mia vera e unica passione, la natura.

Leggi anche: come cambiare vita a 30 anni

La casa è fatta di mattoncini piccoli

Quando si tocca il fondo, ma quello vero, quello fatto da disperazione e vicoli ciechi, significa che hai scavato abbastanza, significa che sei pronto a mettere i pali per costruire le fondamenta della tua vita.

Chi non ha mai avuto delle crisi nella vita non è mai riuscito ad indagare a fondo, si è fermato alla superficie della vita, si è accontentato di un prefabbricato che la società amorevolmente mette a disposizione di coloro che si accontentano.

Ma se tu sei capitato qui, significa che sei uno che vuole cambiare la vita perché il prefabbricato d’inverno è freddo e d’estate è caldo, molto meglio costruirsi una villetta unifamiliare con le proprie mani.

Ma per farlo si deve prima scavare e arrivare al fondo.

E tu, con il semplice fatto di leggere questo articolo, significa che sei uno che non si accontenta delle soluzioni preconfezionate dagli altri.

E se non ti accontenti, non c’è altra strada che mettersi a camminare verso il tuo vero io, devi andare in direzione del sogno senza prendere scorciatoie.

Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo: vedi di farlo quel passo.

Io lo feci quel passo accettando un lavoro part time e iniziando a scrivere questo blog, la mia via verso la direzione che voglio prendere.

Ho vissuto per due anni al limite della sopravvivenza, se ci pensi sotto terra a costruire fondamenta non c’è poi tanta luce, ma ora finalmente sono ritornato in superficie per costruire i muri.

Certo, non è facile e i mattoncini sono tanti e il tempo per mettere le tende e comprare il televisore nuovo sono ancora lontani, ma almeno vedo la luce e ogni tanto mi godo il paesaggio. 

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Per cambiare vita devi metterti alla prova subito

E’ bello girovagare per le campagne, godendosi il sole e cercare un bel prefabbricato nel quale vivere, non c’è niente di male in fondo, lo fanno tutti.

Ma nell’andare qua e la per campagne, immagino che sarai prima o poi capitato in coloro che vivono nelle loro casette costruite su misura non è vero?

E’ magari avrai esclamato: eh beati loro che sono così fortunati.

Tranne che per i casi che si dipende dalla fortuna (dai un’occhiata in parlamento), la maggior parte di coloro che vivono la vita che hanno sempre sognato se la meritano perché ci sono riusciti avendo il coraggio di scavare, toccare il fondo e ricominciare mattone dopo mattone a costruire la propria vita.

Se sei infelice, se ti ritrovi intrappolato in una vita che non senti tua, devi smettere di cercare le tende per la camera da letto e iniziare a scavare dentro di te, arriva al nocciolo della questione, ammetti a te stesso che devi demolire tutto e ricominciare a vivere perché la vita è una sola e merita di essere vissuta.

Il miglior modo per cambiare vita è pensare in grande e agire in piccolo accettando una sfida con se stessi: prenditi un impegno, anche piccolo, e portalo fino in fondo.

Raggiungere un obiettivo non è poi così difficile come credi, ti basta dedicare anche un’ora al giorno al progetto.

Immagina di volerti trasferire all’estero: il miglior modo per farlo non è fantasticare il mar dei Caraibi ma riprendere il tuo vecchio libro di spagnolo e studiare i verbi.

La vita è fatta di tanti piccoli obiettivi da raggiungere ( i mattoncini ricordi) che nel loro complesso creeranno la casa dei tuoi sogni.

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Voglio cambiare vita: considerazioni finali

Questa sarà l’ultima volta che dirai a te stesso “voglio cambiare vita” perché da oggi inizierai a dire “sto finalmente cambiando vita“.

Non c’è bisogno di scontrarsi con una società sorda che non ama i cambiamenti.

Nessuno ti capirà, sarai solo, specialmente all’inizio, ma d’altronde come biasimarli, a nessuno piace stare al buio a guardare l’altro che scava le fondamenta.

Saranno molti quelli che verranno con te a scegliere l’ultimo modello di divano ergonomico, ma nessuno ti aiuterà a spalare la terra e fare il cemento per i mattoni.

Che ne dici, ci mettiamo a scavare o no?

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5 Comments

  1. Aldo 2015-12-15
  2. Lorenzo 2015-12-16
  3. Alessandro 2015-12-16
  4. alessandra 2015-12-17
  5. Alessandro 2015-12-17

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