Sei un imprenditore agricolo e vuoi diversificare le entrate dell’azienda? Sei un coltivatore diretto con la passione degli animali? Sei un giovane che vuole crearsi un lavoro in agricoltura? Qualsiasi sia la tua situazione attuale, in questo articolo vedremo insieme come aprire un allevamento conigli.
Essendo i consumatori sono sempre più attenti alla qualità dei cibi portati in tavola, allevare conigli potrebbe rivelarsi un’interessante opportunità di guadagno.
Le possibilità per un imprenditore agricolo possono essere molte, l’importante è creare un’attività rispettosa della salute degli animali e della fiducia dei propri clienti.
Un’attività agricola fonda le radici del successo sulla qualità dei prodotti, sul rispetto degli animali e sul passaparola dei clienti.
A seconda dell’investimento, è possibile creare un allevamento con tutte queste caratteristiche.
Il mercato è sempre più ricettivo verso le produzioni a Km zero e biologiche e pertanto ho deciso di scrivere questa guida per aiutarti nel progetto di allevare conigli con successo e reddittività.
Generalmente, un imprenditore agricolo apre un allevamento misto per diversificare il proprio reddito.
Gli animali più allevati e richiesti in Italia sono galline ovaiole, maiali, polli da carne, tacchini, capre e appunto conigli.
Data la vastità dell’argomento, vedremo tutti i diversi tipi di allevamento attuabili in Italia, tuttavia, oggi ci dedicheremo esclusivamente all’allevamento di conigli.
Gli altri articoli usciranno nelle prossime settimane.
Ideare e creare un piccolo allevamento
Un piccolo imprenditore agricolo, per sopravvivere sul mercato, deve differenziarsi dalla grande distribuzione aprendo un allevamento che si rivolge direttamente ad una fetta specifica di mercato.
Il cliente ideale infatti è una persona preoccupata dalla qualità dei prodotti che mette in tavola, come ad esempio una giovane famiglia con bambini piccoli.
Per ottenere la fiducia del cliente, è consigliabile ideare un allevamento dove i conigli siano visibili dal cliente, dove sia possibile anche organizzare delle visite guidate per valorizzare il prodotto con il pubblico locale.
Idealmente, un piccolo allevamento di animali da cortile, come quello di conigli, deve essere in grado di organizzare eventi promozionali dedicati alla qualità dei propri prodotti, facendo avvicinare i clienti potenziali verso le proprie attività.
Solo così un allevamento di conigli può avere successo commerciale.
Parlando di piccoli allevamenti, sono comunque da ritenersi attività produttive commerciali a tutti gli effetti, perché è possibile allevare animali per autoconsumo solo se non si supera i 250 capi all’anno.
Iniziare come attività amatoriale per l’autoconsumo è consigliabile se non si hanno forti radici agricole e si necessita di esperienza pratica diretta.
Quando parliamo di allevamenti, considera che il rispetto delle abitudini e dell’ecologia dell’animale viene sempre prima del profitto aziendale.
Una piccola azienda agricola ideale, può suddividere i propri redditi annui tra l’allevamento di animali e coltivazioni redditizie come quella dello zafferano e dell’Aloe.
Per supportare l’attività dell’allevamento, sarà molto utile coltivare direttamente i vegetali da destinare al consumo degli animali.
Leggi anche: coltivazione dello zafferano
Che conigli allevare?
Il termine coniglio indica un gruppo di animali appartenenti appartiene alla famiglia dei leporidi, anche se il nome viene spesso e volentieri utilizzato per indicare la specie del coniglio europeo, nome scientifico Oryctolagus cuniculus.
I conigli, insieme a lepri e pica, costituiscono l’ordine dei Lagomorfi.
Alla famiglia dei Leporidi appartengono sia le lepri che i conigli.
Entrambe apprezzate per il consumo umano, i due generi sono molto simili tra loro condividendo aspetto e caratteristiche ecologiche.
I conigli sono animali presenti in tutto il mondo, infatti si adattano facilmente in tutti i tipi di habitat. Hanno orecchie e occhi molto grandi per captare i segnali dall’ambiente e sfuggire dai predatori.
Esistono circa 60 specie viventi e solo alcune vengono allevate. Le diverse razze infatti, vengono suddivise tra razze pesanti, medie e leggere.
Tra quelle disponibili, si consiglia un coniglio medio, commerciale, come l’Argentato d’Italia, il coniglio di Carmagnola, il Bianca Vienna e il Leprino di Viterbo.
Qualsiasi sia la scelta, è essenziale scegliere diverse razze da allevare perché è consigliato avere un maschio di una specie e la femmina di un’altra per generare una prole più forte e resistente.
Un’altra possibilità è quella di tenere anche razze da compagnia, come ad esempio il coniglio nano.
E’ sempre consigliabile prediligere razze del territorio, acquistando i primi esemplari da un allevatore della nostra zona.
Gabbia o terra? Come allevare conigli
Per ottenere carni di qualità superiore a quella industriale, l’ideale è creare un allevamento conigli a terra con presenza di gabbie per permettere la gestazione e lo svezzamento dei piccoli.
L’allevamento a terra è ottimo per i conigli perché hanno uno spazio all’aperto dove vivere una vita dignitosa e salutare. Ovviamente, il luogo ideale per allevare conigli è l’aperta campagna, lontano da fonti inquinanti e dal centro cittadino.
Se possibile, alimenta i conigli con verdure biologiche così da poter qualificare i tuoi conigli derivanti da allevamento biologico. Per approfondire il mondo del biologico, devi rifarti al seguente Regolamento Comunitario.
Il terreno recintato dove vengono tenuti i conigli prende il nome di garenna.
La garenna è particolarmente adatta all’allevamento biologico perché viene ricreato un ambiente molto simile a quello naturale.
La garenna è formata da terreno con erba da pascolo, un pagliaio come rifugio e riserva alimentare, una zona di cattura per gli animali, il recinto ed eventualmente le gabbie utilizzate.
Un allevamento solo a terra non prevede gabbie, ma è consigliabile averle per evitare i predatori notturni e per proteggere i più piccoli.
Per evitare la fuga dei conigli, è sufficiente installare una rete alta un metro, di più se sono presenti diversi predatori.
In questo video, vediamo un esempio di allevamento a terra, nota la vivacità degli animali rispetto a quelli allevati esclusivamente in gabbia.
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Leggi anche: aprire un allevamento di cani
La riproduzione dei conigli
Una volta realizzata la garenna, dobbiamo concentrarsi sull’avvio dell’allevamento vero e proprio.
A seconda del tipo di investimento, decideremo il numero di capi da acquistare.
Considerando che ogni femmina produce annualmente circa 30 conigli, e che da ogni coniglio è possibile ricavare circa 15-30 euro, valuta da solo il numero di conigli da allevare.
Per ottenere circa 1000 capi, ricavando circa 14.000 euro vendendo 20 capi la settimana, è necessario iniziare con 32 femmine e 4 maschi.
Ovviamente 14.000 euro non è un reddito lordo sufficiente per una piccola azienda, ma questa attività si andrà ad integrare con altre attività agricole.
Su 14.000 euro lordi, calcola circa 4000 euro di spese per l’alimentazione, più 1000 euro di spese varie. Queste spese possono essere eliminate se l’azienda agricola produce direttamente. Queste cifre sono ottenute dalla lettura di manuali tecnici sulla coniglicoltura.
Inizialmente, si consiglia di inserire giovani femmine di 2-3 mesi di età, che andranno fecondate dopo un periodo di accrescimento per raggiungere un peso di circa l’80 % di quello finale (3 kg circa), cioè quando hanno raggiunto la 18° settimana di vita.
Dopodiché, si procede con l’accoppiamento, che avviene nella gabbia del maschio situata nelle vicinanze della garenna.
I maschi utilizzati devono essere animali adulti dai due anni in su. Considera che la vita media dei conigli varia dai 5 ai 10 anni.
I maschi possono essere utilizzati anche due volte al giorno per tre volte alla settimana, oppure una volta al giorno tutti i giorni.
Dopo circa due settimane, si dovrà verificare l’avvenuto concepimento, operazione che richiede mani molto esperte per non danneggiare i feti.
L’accertamento della gravidanza consiste nella palpazione dell’addome per verificare la presenza degli embrioni. Se il concepimento non avviene, si deve riprovare per una seconda volta dopo circa due settimane, se anche la seconda volta non avviene, la femmina verrà allontanata.
Dopo la fecondazione, la femmina trascorre 30 giorni di gestazione, e dopo il parto, ulteriori 35 giorni di svezzamento dei piccoli conigli.
In questo video, vediamo alcuni consigli per un corretto svezzamento.
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In genere, ad ogni parto nascono circa 8 cuccioli, tutti senza pelo, con gli occhi chiusi e non possono camminare.
Con un peso di circa 40 grammi, si nutrono esclusivamente di latte materno solo una volta al giorno per pochi minuti. Dopo circa due settimane, i piccoli aprono gli occhi, inizia a crescere la pelliccia e iniziano a camminare.
Finito lo svezzamento, dopo circa un mese, i coniglietti iniziano ad alimentarsi autonomamente e le mamme vengono riutilizzate per la nuova popolazione.
La taglia di vendita dei conigli viene raggiunta dopo 90 giorni di crescita.
Leggi anche: come coltivare funghi
L’alimentazione dei conigli
Per creare un allevamento di conigli e avere successo devi aver rispetto degli animali. Igiene, pulizia e giusta alimentazione sono requisiti fondamentali perla salute del coniglio.
Questo simpatico animaletto, infatti, si ammala facilmente se non viene somministrata una corretta alimentazione.
Prima regola, l’acqua negli abbeveratoi deve essere sempre presente.
Essendo un animale strettamente erbivoro, evita qualsiasi componente di origine animale.
Altra regola fondamentale è la presenza costante di fieno, indispensabile per il giusto apporto di fibre nell’alimentazione e per il corretto sviluppo della dentatura.
Da evitare l’eccessivo utilizzo di carboidrati (pane, farine, fette biscottate…) perché la dieta deve provenire prevalentemente da frutta e verdure quali insalata, carote, frutta di stagione, mangimi specializzati, eccetera.
L’alimentazione del coniglio può variare in base al periodo dell’anno.
Durante il periodo di riproduzione, tra marzo e aprile, oltre al fieno, alla frutta e verdura e ai mangimi speciali, si può aggiungere frumento come orzo.
L’alimentazione invernale, prevalentemente secca, in estate varia ad una più fresca in quanto la disponibilità di alimenti freschi aumenta.
In natura, il coniglio mangia una varietà enorme di alimenti, quali erbe spontanee, radici e bacche. In un allevamento familiare, ai conigli viene somministrata un’alimentazione varia che aiuta la salute degli animali.
Attenzione però, un allevamento deve avere la garanzia di standardizzare il processo, pena l’insuccesso dell’attività.
Alimentare i conigli con una dieta varia, magari con i scarti di altre attività agricole, è ottimo per la salute, ma purtroppo non garantisce un tasso di crescita costante e competitivo.
Ovviamente, come piccolo allevamento, devi evitare un’alimentazione standard esclusiva di mangimi come per la grande industria, pena la mancanza di valore aggiunto nella qualità.
Un bravo allevatore deve trovare il giusto compromesso tra qualità e redditività.
Per garantire la crescita, sono stati ideati dei mangimi sotto forma di pellet, utilizzati per standardizzare l’alimentazione in allevamento.
Questi pellet sono adatti anche per il metodo biologico. Tuttavia, la standardizzazione ti impedisce di diversificarti sul mercato. Pertanto, il mio consiglio è sperimentare la giusta formula bilanciata, formata da pellet e da cibi freschi variabili.
Un ottimo metodo per trovare la dieta ideale è dividere i conigli in piccoli gruppi e alimentarli a diversi gradi di % di pellet e verdure fresche.
Aprire un allevamento di conigli da carne: adempimenti burocratici
Da un punto di vista amministrativo, è obbligatorio notificare il possesso degli animali da allevamento all’ASL competente.
A seguito della notifica, verranno rilasciate le autorizzazioni per l’allevamento di conigli per consumo familiare. La macellazione è permessa in loco se la carne non viene commercializzata.
Se hai intenzioni imprenditoriali, devi scegliere quale forma giuridica adottare.
Un piccolo allevamento a gestione familiare può registrarsi come coltivatore diretto ma questo ti impedisce di ottenere finanziamenti destinati agli imprenditori agricoli professionali o IAP.
Se prevedi di assumere personale e di ingrandirti, allora puoi decidere di aprire un’azienda agricola.
In Italia, un IAP ha diverse agevolazioni fiscali rispetto ad un imprenditore non agricolo, ma deve rispettare tutta una serie di norme e requisiti.
Per approfondire, ti consiglio il mio manuale, utilissimo per avere una panoramica sull’imprenditoria agricola italiana.
Per approfondire, clicca il link qui sotto.
Azienda agricola 2.0: ideare e creare un business agricolo di successo.
Allevamento conigli. considerazioni finali
Anche se il sistema Italia penalizza la libera professione, aprire un allevamento di conigli è possibile e potenzialmente redditizio a patto che tu riesca ad associare questa attività in un contesto più ampio in grado di intercettare direttamente il consumatore finale.
Per farlo, devi utilizzare canali di marketing e soprattutto unirti con altri produttori locali e formare una filiera corta di cibo di qualità.
Un allevamento artigianale che insegue l’industria è destinato a fallire perché non può competere sui prezzi, il segreto è la qualità e la tracciabilità.
Apri la tua azienda ai clienti, organizza giornate didattiche dedicate alle famiglie, avvicina il cliente finale e dimenticati delle grandi catene distributive, adatte solo ad un cibo industriale privo di valore e passione.
Scrivere questi articoli per me è un lavoro molto impegnativo, se vuoi ripagare il mio impegno, basta una semplice condivisione sui social e un commento qui sotto.
Grazie e buona fortuna con il tuo allevamento di conigli.
Alessandro
Sono di origine contadina e ho sempre sognato di poter vivere di agricoltura “”ma purtroppo x molteplici fattori appunto da te ellencati non sono mai riuscito ad andare oltre ho sempre lavorato come dipendente a turni e al pomerrigio sabato e domenica sempre in campagna in stalla e quant’altro””. Adesso sono arrivato un punto della mia vita dove vorrei fare appunto come hai descrittto tu 《《 dare spazio alle propie passioni 》》.Da come ti sei messo in discussione mi è piaciuto molto x questo ti ho scritto . Io ho la passione della campagna a 360 gradi cosa significa : in base alle stagioni avere tutti i prodotti esempio maiali polli vitelli conigli e ortaggi tutto questo perché? Appunto com’era prima l’azienda adesso no piu? Per due moottivi il primo x vivere la campagna in tutto il suo valore il secondo che non e meno 《 CREARE UN ‘AZIIENDA A CICLO CHIUSO ] che in verita seccondo me è il vero biologico . Aspetto a presto le tue considerazioni anche negative importante che siano sincere .
Saluti Nazzareno .
Ciao 🙂 la passione è tutto, non ho considerazioni negative da farti 🙂
Il tuo articolo deve consiersi molto interessante per le informazioni e i consigli che ci dai a dimostrazione del tuo interesse per il mondo agricolo e di chi vive di essa vive.
Aldo Fusaro.
Buonasera.Ringrazio per la spiegazione e per tutte le indicazioni.Sono un medico e per hobby mi piacerebbe allevare conigli liberi per autoconsumo. Vivo in campagna nella zona di Alessandria e sono amico di agricoltori.Sto cercando la qualita’ degli alimenti.Nuovamente grazie e buona serata.
grazie alessandro
Ciao, ho letto il tuo articolo e lo trovo molto interessante, visto che anche io sono interessato a questo tipo di business quello che mi chiedevo è se un soggetto registrato come IAP, avendo creato un ambiente sanitario e pulito può anche macellare i conigli o se per legge deve per forza recarsi al macello.
Grazie
Cosa significa registrato come IAP comporta pagare delle tasse? Ciao da Elisabetta sarei interessata ad allevare conigli a terrà biologici è potrei venderli è macellare sul posto?