Le cose che devi assolutamente sapere per aprire un grow shop di successo in Italia

E’ la moda del momento, il mercato è in piena espansione e pertanto sempre più persone si domandano come aprire un grow shop in Italia e quindi cercherò di offrirti una guida completa per darti tutte le risposte di cui hai bisogno.

Innanzitutto chiariamo cosa sia un grow shop per chi avesse dei dubbi al riguardo.

Il grow shop è un negozio al dettaglio specializzato nella vendita di attrezzature e forniture per la coltivazione di piante specialmente al chiuso.

Nonostante i grow shop siano conosciuti come negozi specializzati per la coltivazione della cannabis, in realtà i prodotti commercializzati sono adatti a tutti i tipi di colture come ad esempio l’orticoltura.

Il grow shop ha un ampio catalogo che va dai vari terreni di substrato, ai fertilizzanti, lampade, sistemi idroponici, eccetera.

Oltre a tutto il materiale per la coltivazione, spesso i grow shop offrono altri prodotti come ad esempio gli alimentari alla canapa, cosmetica e la ormai famosa cannabis light.

I primi grow shop nacquero negli Usa durante gli anni 50 durante il primo boom della marijuana, fenomeno che arrivò con circa 20 anni di ritardo in Europa, specialmente in paesi più tolleranti verso la coltivazione fai da te della cannabis come Spagna e Olanda.

Situazione legale dei grow shop

I grow shop sono l’esempio della contraddizione in un paese come l’Italia dove certe attività come la coltivazione della cannabis è in teoria vietata, ma parallelamente nasce un settore fiorente come quello dei grow shop.

Finalmente, dopo decenni di contraddizioni, la legge europea 242 del Dicembre 2016 ha portato un po’ di certezze circa la coltivazione della cannabis.

Nonostante continuino i dubbi e le interpretazioni legislative, i primi chiari paletti sono stati definiti e cioè che in Italia è permessa la coltivazione di cannabis purché la pianta derivi da un seme certificato con apposito cartellino che attesti la provenienza certa della semente che è stata originariamente selezionata per contenere una percentuale inferiore allo 0,6% di THC, la sostanza psicoattiva della cannabis presente nell’infiorescenza.

Nonostante decenni di letteratura scientifica abbiamo ormai dimostrato che il THC sia una sostanza non solo innocua, ma addirittura benefica per la cura di tantissime patologie, in Italia esiste ancora una lobby oscurantista che lotta contro la completa legalizzazione.

Dobbiamo capire questa lobby fuori dal tempo, loro sono ormai parte attiva alla difesa di certi interessi chiari e palesi come le multinazionali del farmaco e della plastica che temono il diffondersi di una pianta non solo innocua, ma capace di scalfire il monopolio di certi personaggi.

Dalla canapa infatti si ricavano medicinali, tessuti, materiali edilizi, bio combustibili, olio di semi e molto altro ancora.

Nonostante la lobby che attacca la canapa, la legge ormai è dalla parte dei produttori e pertanto la strada verso il futuro è ormai tracciata come hanno già dimostrato Canada, California, Uruguay, Olanda e Spagna.

In attesa di una completa legalizzazione, ad oggi la situazione legale dei grow shop è assolutamente tranquilla a patto che si segua la legge e che si commercializzi prodotti normalmente in commercio.

Se per quanto riguarda l’attrezzatura non si sono problemi, se il commerciante decide di vendere infiorescenze di cannabis light deve prestare attenzione all’azienda produttrice e chiedere sempre le analisi che attestino il livello di THC contenuto.

Come aprire un grow shop in Italia

aprire un grow shopLa prima domanda da porti se vuoi aprire un grow shop è riguardante la tua esperienza nel settore.

Avere una conoscenza pregressa nel settore della coltivazione, della cannabis nello specifico, ti sarà senza dubbio molto utile, tuttavia non c’è niente che può impedire a chi ha buona volontà e voglia di imparare.

Inizia con lo studio dei principi base della coltivazione in generale, poi addentrati nei dettagli della coltivazione della cannabis. Puoi certamente iniziare con la lettura di testi, tuttavia la migliore strategia è quella di fare esperienza sul campo.

Se non hai le possibilità di coltivare in prima persona, contatta qualche esperto della tua zona e non avere paura di proporre un’eventuale collaborazione tra la tua attività e la sua.

Un grows shop viene scelto dai clienti piuttosto che un altro per dia della professionalità del supporto quotidiano che può offrire il titolare, la gente cerca soluzioni pratiche ai problemi e tu non puoi non avere le capacità di offrirle.

Per quanto riguarda la parte burocratica, l’apertura del grow shop non richiede nessuna speciale autorizzazione, ma l’iter burocratico sarà del tutto simile a qualsiasi altra attività.

La migliore strategia per la burocrazia è quella di appoggiarti ad uno studio commercialista che ti aiuterà nelle pratiche.

In linea generale, l’iter burocratico è il seguente:

  • Apertura società presso un notaio;
  • Affitto locale a norma;
  • Scia di inizio attività;
  • Apertura conto corrente;
  • Eventuali permessi e licenze.

Se vendi prodotti alimentari dovrai possedere i requisiti stabiliti dalla normativa, informati presso il Suap della Camera di Commercio della tua zona.

Per quanto riguarda la scelta del locale, non farti prendere dalla fretta, ma valuta bene l’offerta del mercato e non sottovalutare l’importanza di un parcheggio ampio perché l’attrezzatura per la coltivazione è pesante ed ingombrante. Un’altra strategia è quello di prevedere del servizio di consegna a domicilio.

Scelte imprenditoriali

Ci saranno diverse scelte strategiche che dovrai affrontare per aprire un grow shop.

La prima è quella di aprire un negozio indipendente, oppure affidarti ad un marchio già avviato.

La scelta dipenderà dal tuo budget iniziale.

Considera che un grow shop vende moltissimi prodotti, dai sistemi di coltivazione, agli accessori per fumatori, per dar vita al negozio dovrai avere fornitori affidabili e un’ampia offerta di prodotti, condizioni necessarie, ma non accessibili a tutti.

L’investimento iniziale sarà importante, dall’immagine grafica, dalla definizione del brand, fornitori, permessi, strategie comunicative, pubblicità, eccetera, oppure puoi eliminare questo difficile passo affidandoti ad un marchio già avviato.

Affidarsi ad un franchisor significa delegare scelte come la creazione di un marchio, la selezione dei fornitori, il design del negozio, la comunicazione aziendale, arredamento, business plan, eccetera.

Tutte attività dispendiose se fatte in maniera giusta ed oculata.

In linea generale, se sei da solo e hai budget limitato, la formula migliore è quella di delegare ad un’azienda franchising già funzionante che ti offre tutta la necessaria formazione, se invece siete diversi soci con capacità maggiori di investimento, allora potete scegliere la via autonoma.

Nonostante non sia possibile dare delle cifre esatte, considera circa 30.000 euro per aprire un grow shop in autonomia, mentre nella formula franchising i costi si riducono ad un massimo di circa 15.000 euro.

Quanto guadagna un grow shop

Penso che coloro che si ritengono in grado di prevedere il futuro siano dei cialtroni, e pertanto ritengo impossibile definire delle cifre certe di guadagno.

Conoscendo in maniera diretta il settore, quello che posso certamente affermare sono gli alti margini di guadagno tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita.

Se in alcuni settori i margini non superano il 30%, nel mondo dei grow shop i margini sono generalmente superiori al 100%.

Se acquisti un infiorescenza di cannabis a circa 6 euro, considera che la puoi tranquillamente rivendere al dettaglio al doppio del prezzo.

Ovviamente i margini saranno poi lordi, dovrai togliere tutte le tasse e le spese fisse, nonostante ciò con un discreto giro di clienti non avrai problemi di guadagno.

Tutto dipenderà poi dalla tua capacità di attirare e soprattutto mantenere i clienti. Un’altra cosa certa del settore è che questo è in piena espansione, i dati macro economici sulla cannabis in Italia sono chiari, la crescita c’è e non cenna a fermarsi almeno per i prossimi anni.

Strategie di successo per grow shop

Nonostante la crescita del settore, questo non significa che tutti avranno successo allo stesso modo.

I grow shop non sono una macchina miracolosa stampa soldi, sono delle attività commerciali a tutti gli effetti e come tale dovranno essere gestiti allo stesso identico modo di una normale attività imprenditoriale.

Termini come acquisizione clienti, roi, business plan, avversione al rischio, rientro capitale, eventi, facebook ads, seo, affiliazione, cash flow, email management, logistica – posso continuare se vuoi – dovranno diventare pane quotidiano per te e per chi lavora per te.

In un mercato competitivo come quello attuale, un imprenditore di successo è una persona a tutto tondo che sa spaziare tra le varie componenti del business.

Tra le varie strategie per aumentare le vendite e quindi i guadagni, puoi organizzare eventi, lotterie, sconti personali, commercio elettronico, blogging, eccetera.

Alcune tecniche collaudate sono i lanci con effetto scarsity, lotterie, aperture straordinarie e carta fedeltà.

Aprire un grow shop: conclusioni

Se hai finalmente deciso di buttarti anche tu nel mondo dei grow shop, spero che l’idea di fondo che ti ho voluto lasciare attraverso questo articolo ti sia rimasta e cioè che non devi improvvisare.

Quando un nuovo settore nasce si tende a buttarsi in una nuova avventura senza l’adeguata competenza, non farti prendere dalla cosiddetta FOMO (Fear of Missing Out), la paura di rimanere fuori, ma piuttosto definisci obiettivi e strategie per avere successo nel lungo termine.

I grow shop in Italia sono circa 500 e continuano a crescere, sono certo che solo una ristretta percentuale rimarranno sul mercato, con le giuste precauzioni sono certo che la tua attività sarà fra quelle che avranno successo.

Alessandro

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