Aprire un brewpub: guida sui passi strategici da compiere

aprire un brewpubLa guida per chi ha deciso di aprire un brewpub nella sua città o altrove. Iniziamo con il vedere cos’è un brewpub, quali sono le caratteristiche per avere un locale di successo e di come implementare una strategia di crescita.

Un brew pub non è altro che un pub che produce al suo interno la birra, o una quota di essa, che serve ai propri clienti.

Questa formula imprenditoriale ha visto il suo boom partire dagli Stati Uniti negli anni 90, per poi via via conquistare tutto il mondo occidentale e non solo.

Questo modello è certamente lo sviluppo recente degli antichissimi pub nati oltre 1000 anni fa in Irlanda e Gran Bretagna, paesi dove la tradizione è appunto millenaria.

In Italia solo in anni recenti si è visto lo sviluppo del settore trainato anche dalla nascita di tanti birrifici artigianali italiani che, al contrario dei brewpub, non servono birra direttamente al cliente finale, ma riforniscono bar, ristoranti e pub appunto.

I brewpub idealmente servono esclusivamente la birra da loro prodotta, ma sempre più spesso questi locali ospitano anche altre birre artigianali per accontentare una clientela sempre più esigente.

Se fino a pochi anni fa infatti la birra in Italia era sinonimo di birra industriale di bassa qualità, oggi siamo praticamente sommersi da una scelta di stili e di birre che ovviamente prendono spunto dai paesi produttori tradizionali come Repubblica Ceca, Germania, Belgio, Irlanda e Inghilterra.

Questo boom di settore ha ovviamente portato grandi benefici anche ad altri settori come ad esempio quello agricolo che sta vedendo la nascita di nuove aziende agricole specializzate nella produzione di malti e luppoli italiani, due settori ancora agli albori in quanto la quasi totalità degli ingredienti della birra italiana provengono ancora dall’estero.

I brewpub ovviamente non servono solamente birra, ma spesso e volentieri affiancano una cucina specializzata in ricette che in qualche modo si legano alla birra come hamburger e altri cibi tipici del pub.

Come aprire un brewpub di successo

Oltre alle classiche procedure burocratiche obbligatorie a tutte le attività commerciali, per aprire un brewpub servirà l’apertura presso le dogane di una posizione per espletare gli obblighi di accisa come produttori primari di birra in Italia.

Per aprire un brewpub sarà fondamentale acquisire competenze specifiche non solo dal punto di vista imprenditoriale, ma anche e soprattutto capacità produttive della birra.

Sarà importante assumere un mastro birraio, o in alternativa essere in prima persona i produttori capaci di realizzare ricette artigianali. Oltre alla produzione della birra si necessita anche capacità di relazione al pubblico e di gestione di un’attività ristorativa.

Visto il numero considerevole di mansioni all’interno di un brewpub, questa è una delle attività in cui si consiglia di avere dei soci per la divisione dei compiti.

Partire con il piede giusto significa avere un’esperienza di base nel mondo dell’imprenditoria e della gestione, nonché conoscenze sul rapporto con la clientela.

Prima di aprire un brewpub, si consiglia di analizzare il settore nella propria area di riferimento, analizzare l’eventuale concorrenza, il bacino di utenza, la concorrenza, ed individuare il proprio target di riferimento.

Il locale necessario ad aprire un brewpub dovrà essere sufficientemente grande non solo per ospitare cucina e sala, ma anche gli impianti produttivi della birra in loco.

Particolare attenzione andrà messa nell’allestimento della zona di produzione della birra, che idealmente sarà a vista per valorizzare il locale al massimo rispetto ad un pub normale.

Costi per aprire un brewpub di successo

Aprire un brewpub di successo non è certamente facile come non è certamente alla portata di tutti.

Dico questo perché un vero brewpub ha al suo interno l’impianto di produzione della birra che comporta investimenti minimi di una certa quantità.

Si può partire da un impianto di piccole dimensioni che producono circa 100 litri di birra per ogni lotto di produzione, per poi crescere man mano con la crescita dell’attività.

Oltre al costo dell’impianto che parte da una somma minima di circa 20.000 euro per un impianto usato fino a oltre 100.000 per un medio impianto di nuova fattura, si vanno ad aggiungere i costi per il bancone, la cucina e l’arredamento.

Oltre ai costi di allestimento del locale, vanno aggiunti i costi burocratici, l’affitto del locale, la grafica e l’assunzione del personale.

In totale, a seconda delle dimensioni del locale e la location, possiamo preventivare una spesa iniziale a partire dai 70.000 euro a salire fino ad oltre mezzo milione di euro.

Cifre solo all’apparenza grandi, ma facilmente rientrabili a seguito dell’apertura di un locale di successo.

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