Aprire un canile: privato o comunale che sia, è comunque un’azienda

aprire un canileAmi moltissimo i cani e hai deciso di aprire un canile che possa risolvere il problema del randagismo?

Benissimo, ma prima leggi questa guida qui su Aprire Azienda perché ti sarà di aiuto.

I canili sono luoghi adibiti ad ospitare, mantenere e curare i cani senza padrone. 

In particolare, queste strutture accolgono animali abbandonati, feriti e malati, migliorando le loro vite e rendendo un servizio alla comunità.

I canili apportano un importante contributo nella lotta al randagismo, diminuendo il rischio di diffusione di malattie; ma sono utili anche per contrastare il fenomeno dell’abbandono di questi animali, che spesso, soprattutto nei periodi estivi, vengono lasciati sui cigli delle strade dai loro padroni.

Ed infatti, l’obiettivo principale perseguito nei canili è generalmente quello di trovare una nuova casa ai cani, in cui essere amati e accuditi.

Anche per rispondere a queste esigenze, i canili sono strutture complesse non facili da gestire, che necessitano del lavoro di varie figure all’interno, sia per rispettare le leggi, sia per svolgere il lavoro al meglio.

E tutto questo ha quindi un costo considerevole che va ammortizzato con introiti economici.

Questo significa che dovrai quindi gestire il canile come una vera e propria attività imprenditoriale a tutti gli effetti.

Nonostante la passione per i cani infatti, devi valutare attentamente questo tuo progetto perché avviare un canile è un’opera molto lunga e dispendiosa.

I cani vanno ovviamente tenuti in condizioni igienico sanitarie ottimali e alimentati con cibi idonei.

Ad esempio, oltre ad occuparsi del mantenimento degli animali e della struttura, è necessaria anche la presenza di veterinari e personale infermieristico, per occuparsi delle esigenze sanitarie dei cani.

Aprire un canile dunque è un impegno che richiede competenze, oltre che una buona base economica.

Infatti, sebbene i canili si distinguono dai ricoveri destinati ai cani più anziani (e che dunque necessitano di maggiori cure), il mantenimento degli animali comporta una spesa di non poco conto.

D’altra parte, nonostante in ogni città siano presenti più canili sia pubblici che privati, c’è sempre necessità di una nuova struttura che ospiti i cani abbandonati.

Canili privati e comunali

I canili che siano pubblici o privati si occupano di accogliere i cani, addestrarli e riabilitarli, nonché cercano di trovargli una casa e dei nuovi padroni che si prendano cura di loro.

La differenza tra i canili comunali e quelli privati non è rappresentata nemmeno dall’iter burocratico da affrontare per aprirli, né dalla gestione e dall’organizzazione delle strutture, quanto soprattutto dal modo in cui vengono finanziati.

Ed infatti, i canili comunali sono finanziati con fondi pubblici (che possono essere erogati dallo Stato, dagli enti locali, oppure dalla Regione, dalle Province e dai Comuni, da privati, da associazioni di privati, da associazioni senza scopo di lucro o da chiunque voglia fare una donazione); i canili privati invece sono autofinanziati, e si fa spesso ricorso alle donazioni, alla beneficenza e alle raccolte di fondi per affrontare le spese.

Ciò comporta che i canili aperti dai privati devono sempre dimostrare di lavorare con una certa qualità e di fornire un buon servizio, per convincere le persone a contribuire economicamente.

Requisiti per aprire un canile

Per aprire un canile, in primo luogo, è fondamentale individuare un locale adeguato, magari in un luogo fuori città o comunque lontano dal centro abitato, in modo da avere un’area esterna abbastanza ampia per far giocare ed addestrare gli animali; ma anche per non disturbare i cittadini quando i cani abbaiano.

Inoltre si dovrà trovare un immobile che sia abbastanza grande da ospitare gli animali, e che permetta di avere uno spazio per i box dei cani (che devono essere riscaldati, facilmente lavabili e disinfettabili); e uno in cui tenere gli animali irrequieti o malati in isolamento.

È poi necessario tenere conto che per rispettare le norme in materia igienico – sanitaria, sarà necessario creare all’interno del canile una serie di spazi, come ad esempio quello per l’ambulatorio con annessa infermeria, in cui prendersi cura dei cani; quello per il magazzino, dove stipare le scorte di cibo e tenere le attrezzature; sarà necessario lo spazio per gli uffici in cui incontrare le persone che intendono adottare un cane, e per effettuare le varie pratiche burocratiche.

Iter burocratico per aprire un canile

Nel momento in cui si decide di aprire un canile bisogna tenere conto non solo della normativa nazionale, ma anche del territorio in cui si vuole avviare la struttura e delle diverse regole locali stabilite da Regioni e Comuni.

Ma non solo, perché aprire un canile significa anche tenere i conti, verificare gli aggiornamenti sulle leggi e adempiere alle varie pratiche previste per la gestione della struttura.

Ad ogni modo, in linea generale, dopo aver trovato un locale adeguato, come primo passo si dovrà fare domanda all’ASL, che farà dei controlli per verificare l’idoneità del luogo in cui sorgerà il canile. Se l’ASL approverà la domanda, rilascerà il nullaosta veterinario.

In seguito bisognerà fare domanda al Comune e alla Camera di Commercio, al fine dell’iscrizione in un apposito registro.

Per iniziare l’attività come canile poi, si dovrà richiedere l’apertura della partita IVA, fondamentale a fini fiscali e per il pagamento delle tasse (soprattutto quella sull’igiene ambientale).

Infine, il titolare del canile dovrà provvedere a regolare la propria posizione e quella dei dipendenti presso l’INPS e l’INAIL, così da avere le dovute prestazioni previdenziali e assicurative.

Personale necessario per aprire un canile

Anche per quanto riguarda il mantenimento e l’organizzazione, questi possono variare a seconda delle dimensioni e del numero di cani ospitati dalla struttura, ma in linea di massima non differiscono in base alla natura pubblica o privata del canile.

Un canile per funzionare bene ha bisogno di personale in grado di svolgere diverse mansioni. Saranno necessari diversi ausiliari che si occupino delle pulizie, del nutrimento dei cani, ecc.; sarà necessaria la presenza di personale medico – infermieristico in grado di visitare gli animali, intervenire, ma anche effettuare analisi e somministrare cure e vaccini; sarà necessaria la presenza di personale amministrativo, in grado di sbrigare le diverse pratiche burocratiche, ed in particolare quelle inerenti le adozioni dei cani.

Per quanto riguarda il mantenimento degli animali generalmente, una volta prelevati dalla strada, vengono visitati da un veterinario e costantemente seguiti da personale infermieristico (se necessario gli animali feriti e malati vengono sottoposti a interventi, terapie, ecc.).

Al momento dell’adozione poi, il cane viene affidato al nuovo padrone insieme ai propri documenti ed al libretto veterinario, e, per alcuni mesi, può essere periodicamente controllato dal personale del canile.

I costi previsti per aprire un canile

Come premesso i costi per aprire un canile sono medio – alti, sebbene non siano preventivabili a priori. Infatti le spese variano in base a diversi fattori, come: la dimensione e la collocazione dell’immobile, il numero di cani ospitati (in media un cane può arrivare a costare dai 1000 fino ai 2500 euro l’anno), la presenza di personale e volontari, ecc.

Alle spese per il mantenimento e la cura dei cani andranno poi aggiunte quelle per l’affitto della struttura, le utenze, le tasse, il materiale degli uffici e per i veterinari, i costi per ottenere i vari permessi (che variano da regione a regione), e quelli per ogni altra necessità che si presenti in base ai casi specifici.

La struttura che ospita i cani è generalmente situata fuori città in zone lontane dai centri urbani.

Un interessante spunto per avviare un canile è quello di rifarsi alla Legge del 23 agosto 1993 n. 349 dove è stata fatta chiarezza in materia circa l’allevamento di cani da razza.

La normativa in esame si apre con una precisazione che introduce un’innovazione: con l’espressione “attività cinotecnica” ci si riferisce all’allevamento, ma anche alla selezione ed all’addestramento dei cani di razza.

Il punto centrale dell’intera disciplina deve, però, certamente considerarsi l’art. 2, il quale afferma che “L’attività cinotecnica è considerata a tutti gli effetti attività imprenditoriale agricola quando i redditi che ne derivano sono prevalenti rispetto a quelli di altre attività economiche non agricole svolte dallo stesso soggetto.

Questo significa che affianco ad un canile che si occupa di mantenere cani abbondanti, puoi dar vita al ben più redditizio business degli allevamenti di cani di razza che possano integrare il reddito del canile e dar così stabilità finanziaria al progetto imprenditoriale.

Il fatto che allevare cani è un’attività agricola a tutti gli effetti significa che puoi creare un’azienda agricola che come sappiamo ha dei vantaggi rispetto alle attività imprenditoriali normali.

Un business di successo è un business che al comando ha un imprenditore capace di muoversi su più fronti in maniera agile e veloce.

Se sei interessato ad avviare un canile di successo, non ti resta che leggere la mia guida Azienda Agricola 2.0 dove trovi tutte le informazioni necessarie per aprire un’attività agricola.