Aprire un centro CAF: iter burocratico, costi e requisiti

Data la complessità della burocrazia italiana, quello di aprire un centro CAF potrebbe rivelarsi un’ottima idea imprenditoriale.

I centri di assistenza fiscale (CAF) o centri autorizzati di assistenza fiscale (CAAF) sono delle organizzazioni costituite per fornire ad imprenditori e lavoratori dipendenti assistenza fiscale.

Dalla dichiarazione dei redditi all’ottenimento di benefici fiscali, i CAF sono un punto di riferimento per tutto quello che riguarda il rapporto del cittadino con lo stato.

I CAF sono centri autorizzati che devono ottenere l’autorizzazione all’iscrizione all’albo nazionale dei CAF tenuto presso il Ministero delle Finanze.

Essi si possono suddividere in due grandi classi:

  • CAF lavoratori dipendenti: dedicati all’assistenza fiscale per i lavoratori dipendenti;
  • CAF datori di lavoro: rivolti invece alle esigenze dei datori di lavoro.

I servizi normalmente più utilizzati dai cittadini presso un centro CAF sono la compilazione dei modelli per la dichiarazione dei redditi, le dichiarazioni fiscali, i modelli ISEE, eccetera che necessitano di un certo grado di dimestichezza per la trasmissione telematica

Attraverso i RAF (responsabile assistenza fiscale) si sostituiscono ai contribuenti nella responsabilità di compilazione e trasmissione telematica.

Come aprire un centro CAF

aprire un centro CAFI CAF sono disciplinati dal capo V del decreto n. 241 del 1997 (modificato dall’articolo 1 del dlgs 490/98) e possono essere aperti da:

  • associazioni sindacali di categoria fra imprenditori istituite da almeno dieci anni;
  • associazioni sindacali di categoria fra imprenditori, istituite da almeno dieci anni, con rilevanza nazionale con riferimento al numero degli associati e all’esistenza di strutture organizzate in almeno 30 province;
  • organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti e pensionati con almeno 50.000 iscritti;

Per svolgere l’attività di assistenza fiscale fornita dai CAF occorre quindi la previa autorizzazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Nella domanda vanno riportati Codice Fiscale e Partita IVA della società richiedente, i dati anagrafici dei componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale ove previsto dal codice civile, dati anagrafici e requisiti professionali dei responsabili dell’assistenza fiscale, sedi e uffici periferici.

Alla domanda di autorizzazione devono essere allegati la copia dell’atto costitutivo e dello statuto, di polizza assicurativa per responsabilità civile, dichiarazione di insussistenza di provvedimenti di sospensione dell’ordine di appartenenza e una relazione tecnica dove verranno riportati:

  • il rispetto dei requisiti sulle garanzie di idoneità tecnico-organizzativa del CAF;
  • la formula organizzativa prevista;
  • i sistemi di controllo interni volti a garantire la correttezza dell’attività;
  • piano di formazione del personale.

Una volta ottenuta l’autorizzazione, le associazioni saranno iscritte nell’Albo dei Centri di Assistenza Fiscale per le imprese o per lavoratori dipendenti, tenuti presso l’Agenzia delle Entrate.

I CAF così costituiti assumeranno la forma di società di capitali SPA con uno o più responsabili dell’assistenza fiscale segnalati come responsabili che saranno degli iscritti nell’albo dei dottori commercialisti o in quello dei ragionieri liberi professionisti.

Una volta aperto, il CAF fornirà finalmente assistenza fiscale alle imprese o ai lavoratori dipendenti.

Le attività del CAF saranno monitorate costantemente e in caso di ripetute sanzioni per violazioni delle norme potranno vedersi ritirata l’autorizzazione a svolgere l’attività di assistenza fiscale.

Quanto costa aprire un centro di assistenza fiscale

Aprire un CAF può rivelarsi un business molto redditizio soprattutto perché, nonostante la loro distribuzione sia già oramai capillare, la richiesta di servizi di assistenza fiscale è sempre elevatissima.

Tuttavia, come visto in precedenza, i requisiti per ottenere l’autorizzazione a procedere sono limitati ad una ristretta cerchia di istituzioni. Se l’associazione ha i requisiti per l’autorizzazione, il procedimento di apertura è fattibile.

Per aprire un CAF sarà necessario un locale adibito ad uso ufficio con postazioni sufficienti per il personale previsto, mobilio, hardware e software necessari all’attività.

Un locale di circa 70/80 mq2 è sufficiente per l’avvio della dell’attività. A seconda della zona, allestire un locale per l’attività ha un costo di circa 10.000 euro comprensivo di affitto, utenze, allacciamento alle reti e piccoli interventi e migliorie.

L’arredamento necessario per un centro di assistenza fiscale è minimale ma deve essere funzionale.

Un CAF funzionale ed accogliente per i clienti deve avere una reception, postazioni dove il cliente avrà privacy sufficiente, una sala d’attesa, un bagno a norma e alcune stanze per le attività amministrative.

Il costo per l’arredamento di un CAF potrebbe arrivare a circa 10.000 euro. Una spesa importante per un centro CAF è ovviamente l’attrezzatura hardware dotata di software adeguati per le normali attività lavorative con programmi informatici specifici collegati con l’Agenzia delle Entrate con una spesa variabile a partire dagli 8.000 euro in sù.

Altra voce di spesa iniziale sarà il personale dipendente assunto con una voce di spesa difficilmente quantificabile in linea generale perché dipenderà dalle dimensioni dell’attività.