Ha senso aprire un distributore di metano in Italia? Quanto costa avviare un impianto di metano? Quali procedure si devono espletare per creare una stazione di rifornimento metano?
Queste ed altre domande proveremo a dare risposta in questo articolo.
Quello di aprire un distributore di metano potrebbe essere un’idea imprenditoriale interessante in quanto gli italiani sono sempre più amanti di questo tipo di carburante per via dei costi nettamente inferiori rispetto alla benzina e al gasolio.
Con un aumento del 60% rispetto all’anno precedente, il primo semestre del 2018 ha segnato una netta crescita del mercato delle auto a metano che comunque rappresenta ancora una piccola quota del mercato con circa il 2,5% del totale.
A livello regionale, l’Emilia Romagna si conferma alla guida della classifica, con 210.905 vetture, seguita da Marche, con 121.668 mezzi, Veneto, 91.946, Toscana, 85.807, Campania, 69.897, Lombardia, 67.492, Puglia, 56.280, Umbria, 37.865 e Piemonte, 35.152.
Il metano è utilizzato anche da altre tipologie di veicoli, non solo auto private.
L’Aci ha registrato la presenza di 82.544 veicoli industriali leggeri a metano e 1.168 veicoli industriali pesanti oltre le 3,5 tonnellate, 126 i trattori stradali.
Inoltre, con la progressiva introduzione del dual fuel, si prevede un ulteriore aumento del parco auto a metano in Italia con un giovamento anche della qualità dell’aria delle città. Un auto alimentata a metano infatti emette un numero minore di sostanze nocive per l’uomo e per l’ambiente rispetto ad un veicolo a benzina o gasolio equivalente.
E i vantaggi di un auto a metano non si ferma qui, a parità di chilometri, le macchine a metano consumano di meno rispetto alla benzina: viaggiare a metano costa circa il 60% in meno.
Il risparmio è dovuto alla migliore resa energetica e al minor costo: 1 kg di metano costa circa 1 euro e ha la resa di circa 1,5 litri di benzina che invece costa circa 1,5 euro.
Il futuro delle auto è sicuramente ibrido e sicuramente a metano rendendo di fatto l’installazione di un distributore di metano un’attività profittevole.
Come aprire un distributore di metano
Ci sono certamente degli aspetti da tenere in considerazione se si vuole avviare un distributore di metano: dai costi, ai tempi di realizzazione fino al piano di fattibilità e dalla concreta realizzazione possono passare anche alcuni anni.
In questo lasso di tempo è necessario verificare la fattibilità dello stesso attraverso un piano procedurale che andrà a considerare il tipo di impianto, la qualità del terreno, la disponibilità di energia elettrica e la presenza di un metanodotto per fare l’allaccio.
Si inizia da uno studio preliminare che analizzerà se se il terreno disponibile ha le dimensioni adatte per soddisfare le esigenze di rifornimento da parte dell’utenza potenziale. La normativa al riguardo può essere estenuante, in fondo il metano è un gas potenzialmente molto pericoloso che va gestito in maniera scrupolosa.
Importante è studiare il Piano Carburanti regionale: ogni regione infatti censisce le attività e di conseguenza rilascia permessi per i nuovi impianti.
Tra i passi da compiere, la richiesta di autorizzazione dal comune e il rilascio del nulla osta dai vigili del fuoco.
I costi per aprire un distributore di metano sono comunque riservati ad un ristretto numero di persone, si parla infatti di svariate centinaia di migliaia di euro. La spesa finale dipenderà dal numero di colonnine, dalla distanza dal metanodotto e se il terreno è da acquistare o meno.
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