Ci sono tantissime attività imprenditoriali da esportare in giro per il mondo, ma sicuramente una delle migliori è quella di aprire un negozio di pasta fresca.
Certo, non c’è bisogno di emigrare per investire in un pastificio artigianale, tuttavia i negozi di pasta fresca sono delle realtà consolidate in Italia e non c’è città che ne sia sprovvista.
All’estero invece non è così, per molti europei la pasta fresca italiana significa i 3 marchi famosi che tutti noi conosciamo che di pasta fresca non hanno proprio nulla.
Sono delle industrie e i loro prodotti sono industriali.
Se hai la passione per la cucina e stai cercando un’idea imprenditoriale, allora forse è giunto il momento di aprire un negozio di pasta fresca.
Vediamo insieme quali sono i passi da seguire per avviare un pastificio di successo.
La pasta artigianale è il patrimonio gastronomico dell’Italia, valorizziamolo all’estero, facciamo conoscere la vera cucina nostrana.
I negozi di pasta fresca all’estero sono delle mosche bianche, praticamente non ce ne sono, anche se in molte città stanno annusando il business e qualche attività inizia a muoversi.
Aprire un’attività del genere in quartieri popolati, oppure nelle vicinanze di uffici ed aziende rappresenta un’ottima opportunità di guadagno perché i margini sono interessanti e il target di clientela ampio.
Come aprire un negozio di pasta fresca di successo
Ci sono diversi passaggi per pianificare a dovere un’attività come quello del pastificio artigianale che coinvolge diversi aspetti del business.
Innanzitutto la scelta dell’ubicazione del locale che deve essere scelta in conseguenza di un’attenta analisi demografica della zona, quanti e quali abitanti, accessibilità al parcheggio, visibilità dell’attività, analisi dei competitor, passaggio di gente.
Non esiste una location perfetta per ogni attività, ci sono attività che funzionano bene in centro storico, altre nei quartieri residenziali, certamente per un’attività come quello della pasta fresca mi sento di consigliare esclusivamente zone dove c’è ampia disponibilità di parcheggio e molte case residenziali, o in alternativa distretti aziendali dove ci sono molti uffici.
Valuta attentamente la scelta di dove ubicare il negozio perché anche da questa scelta dipenderà il successo del tuo negozio.
Come detto in precedenza, aprire un negozio di pasta fresca in Italia è sì possibile, ma certamente offre meno guadagni rispetto all’estero.
Certo, c’è da formare un intero popolo che non sa cosa significa mangiare tortellini e ravioli artigianali, tuttavia con un buon business plan che prevede anche le spese dei primi tempi, il successo è consigliato.
Importante è inoltre prevedere un servizio di piatti di pasta take away pronti al consumo.
Se la location è importante, certamente da sola non può decretare il successo o il fallimento dell’azienda. Il vero valore per una gastronomia è certamente il rapporto qualità prezzo che offri.
Non esiste attività ristorativa di successo che cucina male ed è troppo costosa, il cliente deve assolutamente essere soddisfatto e felice di quello che ha appena mangiato, deve provare una voglia irresistibile a riprovare ancora una volta i tuoi piatti.
Insomma, devi saper cucinare bene, scegliere prodotti di qualità e venderli ad un prezzo equo.
Prezzi troppo bassi è indice di bassa qualità, prezzi troppo alti non invogli il cliente a tornare, devi attuare una politica dei prezzi in maniera tale che sia conveniente, ma che non abbassi troppo la percezione della qualità.
Il prezzo finale dipenderà molto dal paese dove apri, se il mercato italiano è consolidato, puoi aumentare i margini in Nord Europa, contenerli al ribasso in Sud Europa dove il costo della vita è inferiore.
Prima di avviare l’attività, è consigliata la formazione attraverso un corso all’utilizzo delle macchine ed alla produzione di pasta fresca.
Step per aprire un negozio di pasta fresca
In questo paragrafo ci riferiamo all’apertura di un pastificio in Italia, la normativa ovviamente cambia a seconda del paese.
Aprire un negozio di pasta fresca in Italia significa dover adempiere a tutta una serie di norme valide per tutte le attività dove si somministrano alimenti.
La normativa italiana di riferimento è articolata e complessa, e l’aspirante gestore deve possedere determinati requisiti prima di aprire la sua attività.
Essendo un locale dove si vendono alimenti destinati al consumo umano, il titolare deve avere i seguenti requisiti:
- maggiore età e capacità di intendere e di volere;
- possesso dei cosiddetti requisiti morali e professionali;
- il titolare non deve essere stato dichiarato fallito;
- bisogna avere l’abilitazione Somministrazione alimenti e bevande (Sab), ottenibile frequentando un corso di circa cento ore, a cui segue un esame finale. In alternativa al corso, è valido aver lavorato come dipendente nel settore della ristorazione per almeno due anni negli ultimi cinque, o possedere un diploma di scuola alberghiera;
- certificazione Haccp che attesta la conoscenza delle procedure che bisogna rispettare quando si preparano, manipolano e somministrano cibi e bevande.
Per quanto riguarda il locale, ci devono essere innanzitutto i requisiti urbanistici, quali: metratura; sorveglianza esterna per motivi di sicurezza e ordine pubblico; presenza di parcheggi (in alcuni casi obbligatoria e a una distanza prestabilita per legge); condizione acustica.
È poi necessario che l’impianto idrico, l’eventuale canna fumaria, il trattamento rifiuti, l’impianto elettrico siano a norma in base alle specifiche richieste dall’Asl competente che avrà poi il compito di rilasciare l’idoneità sanitaria.
- Aprire la partita Iva;
- Iscriverti all’Inps;
- Iscriverti all’Inail;
- Presentare la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) al Comune;
- Iscriverti al registro delle imprese della camera di commercio;
- Licenza commerciale da richiedere all’ufficio del commercio del Comune ;
- Comunicazione all’agenzia delle dogane l’eventuale vendita di alcolici nel locale;
- Autorizzazione all’esposizione insegna da comunicare al Comune.
Nelle lungaggini burocratiche devi farti accompagnare dal commercialista, da un consulente del lavoro e da un geometra o architetto per le pratiche urbanistiche.
Quanto costa avviare un negozio di pasta fresca
Rispetto ad altre attività, avviare un negozio di pasta fresca ha costi leggermente superiori perché si dede prevedere anche i macchinari per la preparazione della pasta appunto.
Oltre ai macchinari, se associ l’attività di gastronomia devi anche allestire una cucina.
Navigando su internet, si trovano fuochi professionali per circa 1000 euro, se usato si abbassa il prezzo, a questo vanno aggiunti alcuni tavoli da lavoro, più un lavabo. Rispetto all’allestimento di una cucina per ristoranti si può risparmiare per via della mancanza del servizio di punta, comunque se hai degli obiettivi ambiziosi, la cucina deve avere una certa comodità e capacità di utilizzo.
Un investimento importante è certamente il banco espositore, il biglietto da visita della tua attività. Su internet si trovano prezzi a partire dai 1500 euro.
Per aprire un pastificio si può iniziare in piccolo con un locale di soli 50 m².
Tale laboratorio dovrà essere munito di tutto il necessario per una preparazione agevole della pasta fresca e per la vendita del prodotto finito.
Per quanto riguarda i macchinari del pastificio, un allestimento base prevede un tavolo da lavoro, una pressa impastatrice, un laminatoio-taglierina, una raviolatrice automatica, una gnoccatrice, una formatrice per cappelletti ed agnolotti, un gruppo di taglio da abbinare alla pressa per la pasta corta, un preincartatore a 4 telai, un frigorifero, un tritacarne con grattugia combinato, un lavello e una cucina con 4 fuochi completa di cappa di aspirazione.
Oltre alle attrezzature e all’allestimento, prevedi un anno di affitto locali, più eventuale personale. Generalmente per avviare un pastificio servono due persone.
In totale si stima un investimento necessario dai 40.000 fino ai 70.000 €uro, considerando anche la disponibilità di alcune attezzature usate.
Dove aprire un pastificio
Teoricamente puoi avviare un pastificio pressoché ovunque, tuttavia ci sono zone migliori di altre.
Tra queste, in tutti i paesi europei che ho visitato c’era un enorme bisogno di negozi di pasta fresca.
Dall’Andalusia a Barcellona, da Londra a Berlino, chi investe in Europa e lavora bene difficilmente fallirà.
Non solo la grande presenza di italiani all’estero, ma anche i locali stanno capendo quanto buona sia la pasta artigianale rispetto a quella industriale, a quanto un piatto di ravioli artigianali siano gustosi rispetto a quelli confezionati. In tutte le città che ho visitato, dalla Germania al Belgio, non ho trovato un negozio di pasta fresca che sia simile a quelli presenti in Italia.
Ad essere sincero, solo a Tenerife si iniziano a vedere negozi specializzati capaci di competere con quelli italiani.
Aprire un negozio di pasta fresca: conclusioni
Il business della pasta fresca è sicuramente un settore tradizionale in netta crescita, crescita mossa essenzialmente dal cambiamento della società dove le persone hanno sempre meno voglia e tempo per preparare pasta fresca in casa.
Business che crescerà sicuramente nel futuro e che pertanto apre molte opportunità di business.
Specialmente all’estero dobbiamo prepararci ad un vero e proprio boom grazie al brand del Made in Italy che come sappiamo funziona ancora molto.
Buon business a tutti!!!
Buonasera,mi chiamo Mariano ho 63 anni,ed ho 30 anni di esperienza come responsabile produzione e vendita, pasta fresca,parlando di aprire un laboratorio produzione e vendita di pasta fresca,all’estero dove e’ piu’ sicuro cioe’,dove c’e’ piu’ possibilita’,di richiesta al fine di non fare un buco nell’acqua,grazie per la risposta,l’occasione e’ gradita per porgere distinti saluti
P.S. Sono di Napoli e ho sempre accarezzato l’idea di mettermi in proprio qui in citta’.
Mariano Procacci