Vuoi aprire un negozio di sigarette elettroniche? Ti spiego quello che succede.
Uno dei business di maggior successo nel corso degli ultimi anni è senza dubbio quello delle sigarette elettroniche.
Ma quali sono i passi da compiere nel caso in cui si abbia intenzione di avviare un negozio di e-cig? Ne parliamo con il team di svapomagazine.it. Di certo la risposta a questa domanda potrà interessare molte persone, visto che si parla di un settore di mercato in crescita.
La sigaretta elettronica è un dispositivo elettronico che imita il più possibile la sigaretta tradizionale.
Alimentato a batteria, un liquido speciale viene vaporizzato ricreando sia in aspetto che in odore il fumo derivante dalla combustione del tabacco.
L’utilizzo della sigaretta elettronica ha visto un vero e proprio boom negli ultimi anni in quanto la tecnologia di fabbricazione è aumentata parecchio riducendo le differenze con le sigarette di tabacco.
Ad oggi, il fumo della sigaretta elettronica è pressoché identico invogliando migliaia di fumatori a provare il cambio.
Fumare la sigaretta elettronica comporta alcuni vantaggi perché il fumo generato non contiene le 4000 e più sostanze tossiche generate dalla combustione parziale del tabacco riducendo i danni del fumo sull’organismo.
Il fatto che il fumo sia molto simile al tabacco tradizionale e i pareri degli esperti che affermano la minore tossicità, ha creato un vero e proprio movimento nel mondo tabagista italiano che ha portato molti fumatori a passare al fumo elettronico.
Il boom dei negozi avvenne a cavallo degli anni 2012/2013 con migliaia di nuovi negozi in tutte le città italiane.
Dopo il boom delle aperture, ora il mercato italiano delle sigarette elettroniche si trova ad affrontare tutta una serie di leggi che limitano di fatto lo sviluppo del settore.
La legge di bilancio 2018-2020 ha stabilito che, dalla data di approvazione della legge stessa (5 dicembre 2017), le sigarette elettroniche possono essere vendute, in via esclusiva, presso gli esercizi autorizzati alla rivendita di generi di monopolio.
Per gli esercizi già attivi alla data del 5 dicembre 2017, l’Agenzia delle dogane e dei Monopoli dovrà stabilire modalità e requisiti per ottenere l’autorizzazione. Nelle more dell’adozione di tale provvedimento, gli esercizi in oggetto possono proseguire l’attività.
Nella nuova versione si prevede sì che gli apparecchi tornino acquistabili online, ma non i liquidi. “È vietata la vendita a distanza di prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina, ai consumatori che acquistano nel territorio dello Stato”, recita il testo.
Dunque in Italia sarà divieto totale di vendita online di liquidi, con e senza nicotina. I negozi potranno vendere ma solo sotto l’occhio vigile dei Monopoli, la tassa sui flaconi con e senza nicotina resta fissata in 0,37344 euro più Iva per ogni millilitro: 5 euro ogni 10 millilitri su tutti i liquidi, poco meno di 500 euro su un litro.
Purtroppo, dopo il boom iniziale, molti negozi di sigarette elettroniche hanno chiuso di fronte a tutte le nuove tasse e ai limiti imposti per legge.
Tuttavia, nonostante lo stato italiano non sia un amico degli imprenditori, la richiesta per il fumo elettronico da parte dei clienti rimane e pertanto aprire un negozio dedicato può comunque rimanere un’idea valida a patto di valutare bene il contesto nel quale si avvia l’attività.
Come aprire un negozio di sigarette elettroniche
Non ci sarà, per ora, l’obbligo di una licenza per i negozianti ma dovranno richiedere una semplice autorizzazione ad Aams che non potrà porre limiti né all’approvvigionamento né alle nuove aperture.
Il primo passo da compiere è trovare un locale adeguato a ospitare l’attività che dovrà ovviamente rispettare le norme per gli esercizi commerciali.
La scelta della zona andrà presa attentamente tenendo conto del passaggio della gente e dalla facilità nel trovare parcheggio. Data la natura del negozio, non sono necessari grandi spazi, ma un locale dai 20 ai 40 metri quadri è più che sufficiente.
Una strategia per ridurre il rischio di impresa è quello di associare l’attività di vendita di sigarette elettroniche con altre attività. Non è raro infatti trovare dei piccoli corner commerciali all’interno di bar o altre attività dove comprare sigarette elettroniche e liquidi da svapo.
Trovato il locale adatto, devi trovare l’accordo economico con il proprietario e finalmente depositare il contratto d’affitto.
I step necessari per aprire un negozio di sigarette elettroniche è uguale a tutte le attività commerciali.
Dopo aver scelto la formula giuridica a seconda se sei da solo o ha i dei soci, dovrai presentare il modulo SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) e aspettare che il via libera del comune.
Bisognerà poi aprire la partita IVA: per questo servirà la consulenza di un commercialista o di un professionista del settore per scegliere il codici Ateco più adeguato.
Di solito, viene consigliato un codice relativo al “commercio al dettaglio di tabacco” e “commercio al dettaglio di prodotti del tabacco”.
Occorrerà inoltre iscriversi al Registro delle Imprese della propria zona di competenza, iscriversi all’Inps (Cassa Gestione Artigiani e Commercianti) e all’Inail, qualora si vogliono assumere dei dipendenti, per tutelarsi contro eventuali infortuni sul lavoro.
Fatti i step classici, si deve affrontare l’iter specifico sui negozi stabilito nel Decreto Direttoriale 47885/RU che stabilisce appunto le modalità e requisiti per l’autorizzazione alla vendita dei prodotti da inalazione di cui all’art. 62/quater/comma 5 bis del Testo Unico delle Accise (T.U.A).
Il primo dato da registrare è la conferma dell’equiparazione tra esercizi di vicinato, farmacie e parafarmacie, tutti sottoposti al medesimo regime di autorizzazione posto dal decreto, senza alcuna distinzione.
Tra i requisiti previsti per il rilascio, spicca la dichiarazione di non aver riportato condanne per contrabbando e per delitti contro il patrimonio e la pubblica amministrazione, mentre si l’ottenimento e il mantenimento dell’autorizzazione presuppone il rispetto del criterio di prevalenza che di fatto apre all’AAMS le porte della contabilità dei negozi che devono comunicare il valore del venduto.
Sono inoltre inseriti dei termini per verificare che i prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti nicotina commercializzati siano conformi alle norme. Si deve inoltre verificare l’età del cliente in quanto sussiste il divieto di vendita ai minori di 18 anni.
L’Ufficio dei monopoli competente per territorio, entro 30 giorni dalla data di ricevimento della istanza verificano la conformità dell’istanza a quanto previsto dall’articolo 1, richiedendo le eventuali integrazioni o rettifiche.
L’autorizzazione ha validità biennale. L’eventuale istanza di rinnovo dell’autorizzazione è presentata trenta giorni prima della scadenza dell’autorizzazione medesima. L’autorizzazione non abilita alla preparazione o confezionamento dei prodotti liquidi da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina.
I prodotti possono essere acquistati solo presso i soggetti autorizzati ai sensi del decreto ministeriale 29 dicembre 2014, il cui elenco è pubblicato sul sito internet dell’Agenzia,
Quanto costa aprire un negozio di e-cig
I costi per aprire un negozio di sigarette elettroniche non sono eccessivamente alti rispetto ad altri tipi di attività come ristoranti o bar, considera anche che lo spazio necessario per questo tipo di negozio è abbastanza limitato.
Generalmente si consiglia di affittare dei locali di circa 30-40 mq, locale facile da riscaldare in inverno e rinfrescare d’estate e con costi d’affitto piuttosto contenuti.
L’investimento totale per aprire un negozio di sigarette si potrebbe aggirare intorno ai 10.000/20.000 euro a seconda della zona, del locale e del quantitativo di merce ordinata.
Come già citato in precedenza, puoi aprire un negozio esclusivo di vendita sigarette elettroniche, oppure ancor meglio prevedere un corner associato ad altre attività collaterali come ad esempio custodie cellulari o rivendita di cannabis light.
Oltre ai normali costi di gestione non dimenticare di inserire un piano di marketing promozionale dell’attività, molti imprenditori se ne dimenticano, ma la pubblicità è l’anima del commercio.
Perché cimentarsi in un’avventura imprenditoriale di questo tipo
Al di là dei fattori più strettamente burocratici, per aprire un negozio di sigarette elettroniche si dovrebbe essere in possesso anche di requisiti personali che hanno a che fare con la preparazione tecnica e la competenza. È ovvio, infatti, che bisogna essere esperti di sigarette elettroniche, batterie, pod mod, resistenze, atomizzatori e ogni altro dettaglio. Coloro che muovono i primi passi nel settore dello svapo hanno bisogno di qualcuno che li guidi e che indirizzi le loro scelte, così da essere certi di individuare delle soluzioni in linea con le loro necessità. Ma anche gli svapatori più esperti hanno bisogno di interfacciarsi e di relazionarsi con dei professionisti. Non è un caso che in Italia ci siano vari youtuber esperti del settore che sono diventati delle autorità in materia, con video in cui condividono tutorial e recensioni.
Se è vero che la sigaretta elettronica migliore è quella che ti consente di abbandonare il vizio del fumo, ecco che gli shop che propongono dispositivi per svapare possono diventare dei punti di riferimento anche per le persone che vogliono dire addio alle sigarette tradizionali.
Gli shop online
Per altro non è detto che un negozio di questo tipo possa essere solo il classico punto vendita fisico. Anzi, sono molti gli e-commerce che sono operativi online: un canale di vendita che è ritornato legale da poco tempo, in seguito alle restrizioni che erano state applicate nel 2008. Il beneficio più evidente che deriva dalla scelta di una soluzione di questo tipo consiste nella possibilità di abbattere i costi e di avere a che fare con un minor numero di autorizzazioni burocratiche. Non ci si deve preoccupare, infatti, di tutti quei documenti necessari per aprire un locale, come gli impianti a norma, l’autorizzazione alla destinazione d’uso, il fitto, e così via. Vale la pena di tener presente, ad ogni modo, che per vendere i liquidi delle sigarette elettroniche – a prescindere dal fatto che contengano nicotina o meno – occorre possedere un deposito fiscale che sia autorizzato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Che cosa fare per aprire un punto vendita
Come si è accennato, sono tanti gli step di carattere burocratico richiesti per l’apertura di uno shop per lo svapo in un punto vendita fisico. Per prima cosa è necessario individuare un locale che sia in grado di ospitare l’attività: per fortuna non c’è bisogno di superfici troppo ampie, a patto di non scendere sotto i 20 metri quadri. Più della metratura, a contare è la posizione in cui il punto vendita è ubicato: deve trovarsi, infatti, in un luogo che sia strategico e soprattutto a una distanza adeguata rispetto alla concorrenza. Una volta che è stato individuato il locale, ci si deve preoccupare che sia munito delle varie autorizzazioni richieste: gli impianti devono essere a norma, mentre la destinazione d’uso deve essere a locale commerciale.
A quali professionisti rivolgersi
Vale sempre la pena di richiedere il supporto di un commercialista per provvedere all’adempimento di tutti gli aspetti burocratici, come per esempio l’iscrizione presso il registro delle imprese, l’apertura della partita Iva e la presentazione della Scia, vale a dire la Segnalazione Certificata di Inizio Attività. Non ci si può dimenticare, inoltre, dell’iscrizione alla gestione commercianti dell’Inps. Per ottenere la possibilità e l’autorizzazione a vendere i liquidi da inalazione occorre inoltrare l’istanza apposita all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, tenendo presente che deve essere rispettato il criterio di prevalenza: vuol dire, in sostanza, che il fatturato che proviene dalla vendita dei liquidi non può essere inferiore alla metà del fatturato complessivo dell’attività.
I negozi in franchising
Una delle alternative che si possono prendere in considerazione in previsione dell’apertura di uno shop di sigarette elettroniche è quella rappresentata dal franchising. Il beneficio più importante che ne deriva è costituito dal supporto che viene offerto dalla casa madre, che fornisce assistenza per la formazione e per l’approvvigionamento dei prodotti, ma anche per la scelta del locale. Il venditore può approfittare, quindi, non solo della riconoscibilità del marchio, che viene percepito come affidabile, ma anche di una costante assistenza tecnica, di un sostegno per l’allestimento e di attività di marketing già strutturate. Il franchising di maggior successo in Italia è senza dubbio quello di Arcangelo Bove di svapoweb.it, contattatelo per maggiori informazioni, sarà felice di spiegarvi come aprire un negozio di sigarette elettroniche in franchising di successo.
Le tabaccherie
Le sigarette elettroniche possono essere vendute anche in tabaccheria, e – anzi – esistono dei marchi che hanno deciso di puntare solo sulle tabaccherie per la vendita fisica, in abbinamento con gli e-commerce. Le tabaccherie sono a tutti gli effetti delle concessionarie dello Stato: per gli acquirenti questa è una sicurezza che si traduce nella garanzia di poter comprare unicamente prodotti in regola.
Infine, c’è la strada dell’apertura in proprio: il rischio di impresa è molto elevato, ma il venditore è libero di agire come vuole, a partire dalla pubblicità per arrivare all’approvvigionamento. Insomma, ci sono pro e contro che meritano di essere soppesati con una certa attenzione.
Aprire un negozio di sigarette elettroniche: conclusioni
Nonostante i limiti imposti dallo stato italiano, potrebbe ancora convenire aprire un negozio di sigarette elettroniche data la domanda da parte dei clienti.
Un altro aspetto su cui dovresti riflettere è che i liquidi non sono vendibili online con l’ovvio vantaggio dei rivenditori.
In altri settori infatti si soffre la concorrenza dell’online in maniera importante, ma non in quello delle sigarette elettroniche.
Sfrutta questo aspetto a tuo vantaggio.
Ciao Alessandro…. Vorrei sapere cm fare x essere rappresentante di sigarette elettroniche cioè vendere porta a porta… Grazie attendo risposta
Devi contattare le aziende del settore e proporti