I panini, da tempi antichissimi, sono un metodo di preparazione del cibo che accumuna diverse culture e tradizioni culinarie di ogni parte mondo.
Che sia un tramezzino, due fette di pane con insaccati o latticini, del pane con hamburger o di altro tipo, i panini piacciono a tutti, e da sempre rappresentano una delle attività più redditizie nell’ambito della ristorazione.
I vantaggi di aprire una panineria stanno nel fatto che, in primo luogo, chi non può permettersi di investire molto denaro può trovare facilmente delle formule di business low cost per avviare un locale; poi, nel fatto che non si devono avere una grande esperienza o delle competenze particolari per avviare una paninoteca.
Tuttavia, avere veramente successo in questo settore non è facile.
Infatti oggi oltre alla concorrenza, che è altissima perché ormai in ogni città c’è un gran numero di paninoteche, pub, fast food, ecc.; c’è da considerare che anche le tecniche di preparazione dei panini (soprattutto in termini preparazione, cotture, ecc.) sono cambiate e sono sempre più specifiche e ricercate, con la conseguenza che anche i gusti della clientela sono diventati più sofisticati con il tempo rispetto ad una volta.
Quanto denaro è necessario per aprire una panineria
Come premesso, il costo di aprire una panineria varia in base all’investimento che si è disposti a fare.
Ci sono infatti diverse forme di business che questo tipo di attività permette di adottare, e che non comportano costi eccessivi, come ad esempio quella del food track, ossia svolgendo l’attività a bordo di un furgone appositamente attrezzato alla somministrazione di alimenti e bevande, oppure in un chiosco.
Inoltre si possono scegliere forme di investimento come quella del franchising per esempio, che consistono nell’affiliarsi ad un grande marchio pagando una quota, e che consentono di risparmiare sul locale, sulla formazione del personale, sulle attrezzature.
In media comunque, per aprire una paninoteca non troppo sofisticata in un locale “tradizionale”, si devono spendere dai 20.000 euro circa in su, da ripartire tra affitto del locale (a meno che non se ne abbia uno di proprietà ovviamente), attrezzature, arredamenti, permessi ed altre spese eventuali. Poi bisognerà affrontare le spese di gestione normali di un’attività di questo tipo, che riguardano gli stipendi e i contributi del personale, utenze di telefono, internet, acqua, luce, gas, i fornitori, ecc.
Requisiti e iter burocratico necessari per aprire una panineria
Per quanto riguarda i requisiti che il titolare di una panineria deve necessariamente possedere per aprire, questi sono fondamentalmente due: avere alternativamente un diploma di scuola alberghiera, un’esperienza di almeno due anni fatta nel settore della ristorazione nell’ultimo quinquennio, oppure avere frequentato un corso per la somministrazione di alimenti e bevande (anche i dipendenti devono avere esperienza nel settore, o avere frequentato un corso di formazione apposito); avere frequentato un corso HACCP ed avere aderito al relativo sistema di autoregolamentazione.
Oltre a questi requisiti, il titolare dovrà poi rispettare l’iter burocratico previsto dalla legge italiana (può essere utile rivolgersi ad un professionista in questa fase), che prevede: l’apertura della partita IVA; l’iscrizione dell’attività nel Registro delle imprese presso la Camera di commercio del Comune in cui si vuole aprire la panineria; la comunicazione di inizio attività (SCIA, da fare almeno 30 giorni prima dell’apertura del locale al Comune); aprire e regolare la propria posizione e quella dei dipendenti presso l’INPS e l’INAIL.
Inoltre, sarà molto importante rispettare le norme urbanistiche, di sicurezza ed igienico – sanitarie nella sistemazione del locale in cui si eserciterà l’attività, al fine di ottenere i nullaosta necessari per aprire.
Chi vuole aprire una panineria ambulante poi, dovrà chiedere un’apposita licenza per poter vendere i propri panini.
Come avere successo con una panineria
Gestire una panineria può essere un lavoro molto redditizio, infatti ai costi iniziali non molto alti si aggiunge il fatto che i panini sono tra i cibi più venduti nel mondo, e perciò se si lavora bene è possibile avere successo.
Tuttavia, soprattutto con l’avvento delle grandi catene di fast food che hanno fatto dei panini il loro “cavallo di battaglia”, la concorrenza in questo settore è diventata davvero spietata, cosi che riuscire a spiccare rispetto agli altri è diventato davvero difficile. È necessario dunque prima di aprire la panineria fare un business plan attento e meticoloso, che tenga conto della zona in cui si vuole aprire, dei gusti dei clienti e di tanti altri elementi.
E cosi, in primo luogo, è importante vendere alimenti di buona qualità. La scelta delle materie prime deve essere oculata, e si deve cercare di proporre gusti di panino sempre diversi, innovativi, con un menù che spazi dai sapori tradizionali a quelli più moderni, in modo tale da soddisfare l’esigenza di ogni tipo di clientela.
È poi molto importante la scelta della location, sia che la panineria sia “ambulante”, sia nel caso si scelga di aprire un locale con installazione fissa. In particolare, è importante individuare luoghi affollati, come ad esempio i centri commerciali, i centri storici o comunque le vie dove c’è una grande affluenza di persone, le zone universitarie, le zone nei pressi degli uffici, delle stazioni, delle scuole, ecc.
Inoltre, per avere successo è importante prendere parte a fiere ed eventi organizzate nel Comune in cui si esercita l’attività, ma anche organizzare l’orario di apertura della panineria considerando gli obiettivi (tipo di clientela, guadagni, ecc.) che si vogliono raggiungere.
Un altro elemento essenziale per avere successo, è poi indubbiamente quello di farsi pubblicità.
È importante investire tempo e denaro in questa attività, tramite il volantinaggio, il passaparola, ecc.; ma soprattutto attraverso i siti web, i social, oppure aprendo una pagina web dedicata al proprio locale.
È necessario tenersi sempre aggiornati, perché il mondo del marketing è in continua evoluzione e si rischia di rimanere indietro.
Ad esempio, molti rivenditori che operano nel settore della ristorazione (e non solo) creano applicazioni che permettono di ordinare il cibo direttamente online, oppure si affidano a società organizzate per la consegna del cibo da asporto, risparmiando sui costi di assunzione del personale, ma soprattutto entrando a far parte di una rete che permette di avere un ritorno anche dal punto di vista pubblicitario.
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