Sei pronto a diventare un professionista della legge fiscale in uno dei paesi più pazzi al mondo quale è l’Italia?
Ricorda, per aprire uno studio commercialista in Italia non basta la laurea, i soldi e l’entusiasmo iniziale, ma una dose eccezionale di buona volontà, resistenza, passione e voglia di rinnovarsi continuamente.
Lo sanno tutti, l’Italia ha una burocrazia contorta e mutevole, dovrai aggiornarti continuamente e non mollare mai per offrire un ottimo servizio ai tuoi clienti.
Dall’altro fronte però, puoi garantirti un buon tenore di vita se saprai lavorare bene.
Avviare uno studio di dottore commercialista in Italia non è semplice a causa degli alti costi iniziali e della difficoltà nel reperire i primi clienti.
Secondo una stima Confprofessioni, il costo iniziale per aprire uno studio commercialista parte dai 40.000 euro, fino ad arrivare ai 100.000 a seconda della città e dalle dimensioni dello studio.
Puoi avviare lo studio da solo, oppure associarti ad altri professionisti come ad esempio un consulente del lavoro e un consulente aziendale per ridurre le spese e offrire più servizi insieme.
Il dottore commercialista è infatti un professionista in grado di offrire servizi essenziali alle imprese che, a seconda dei casi, può rivolgersi a consulenti esterni.
Esperto della gestione fiscale e patrimoniali delle aziende, il commercialista gestisce per l’imprenditore tutto quello che rigurda il fisco e la burocrazia, il pagamento delle tasse, gli adempimenti fiscali, la retribuzione dei dipendenti, il bilancio annuale, la revisione, il business plan, la gestione del patrimonio e la pianificazione della migliore strategia in termini economici.
Il commercialista non è solo un professionista, ma anche e soprattutto un abile consigliere e amico delle imprese.
Requisiti per diventare commercialista
Le professioni di dottore commercialista sono regolate dal decreto legislativo n. 139 del 28 giugno 2005 che ne delinea l’ordinamento dopo l’unificazione dell’Albo dei dottori commercialisti con quello dei ragionieri e periti commerciali.
Per esercitare occorre la laurea quinquennale di secondo livello (in Scienza dell’Economia, in Scienze economico-aziendali o in Economia e Commercio), un tirocinio di tre anni presso un dottore commercialista iscritto all’Albo (che rilascerà il Certificato di compimento del tirocinio) e il superamento dell’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione, con cui fare domanda di iscrizione all’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.
Dal 1° gennaio 2008 non è più possibile iscriversi al registro dei praticanti dottori commercialisti con una laurea in Giurisprudenza o in Scienze politiche, ma è necessario possedere:
- laurea in economia (vecchio ordinamento);
- laurea specialistica in scienze dell’Economia;
- laurea specialistica in scienze economico-aziendali;
- laurea magistrale in scienze dell’economia;
- laurea magistrale in scienze economico-aziendali.
L’esercizio della professione è incompatibile con la professione di: notaio; giornalista professionista; attività d’impresa (sia in nome proprio che per conto altrui) di produzione di beni e servizi, di trasporto e spedizioni, bancarie, assicurative e agricole; mediatore; appaltatore di servizi pubblici; concessionario della riscossione dei tributi; promotore finanziario.
Come aprire uno studio commercialista
Una volta svolto il tirocino e superato l’esame di stato, si apre lo studio da commercialista svolgendo i seguenti step:
- richiesta di attribuzione della Partita IVA;
- iscrizione INAIL per l’assicurazione obbligatoria contro infortuni sul lavoro e malattie professionali;
- iscrizione Cassa Nazionale di Previdenza dei dottori commercialisti per la gestione di contributi e prestazioni previdenziali.
Il dottore commercialista è tenuto a versare i contributi previdenziali alla Cassa di previdenza dei liberi professionisti in rapporto di lavoro non dipendente (Cassa Nazionale di Previdenza dei dottori commercialisti).
Questa è una delle spese principali per chi si appresta a diventare commercialista professionale: la spesa dei contributi parte dai 4.000 euro annui.
Spese fisse dei commercialisti
Oltre ai contributi, il commercialista deve considerare altre spese nell’avvio di un’attività autonoma professionale come gli affitti che variano da poche centinaia di euro per le piccole città di provincia, fino alle migliaia di euro per gli studi nei centri storici delle principali città italiane.
E’ molto importante scegliere la giusta location per non avere troppe spese fisse, generalmente un commercialista dovrà considerare la facilità di parcheggio per i clienti che sono sempre degli imprenditori dai mille impegni.
Non è necessario che lo studio sia nel centro della città, anzi questo potrebbe essere controproducente data la scomodità di molti centri storici italiani.
È importante, invece, che sia in una zona accessibile, servita dai mezzi pubblici o in prossimità di un parcheggio.
Oltre all’affitto dei locali se non di proprietà, il professionista dovrà tenere conto di arredi, manutenzioni, pulizie e utenze. Tutte spese ammortizzabili se si apre in società con altri professionisti dalle esigenze simili.
Altri costi per il commercialista da considerare sono i software informatici e l’accesso ai database normativi.
Massima attenzione va data al software gestionale poiché è grazie ad esso che si sviluppa tutta l’attività del commercialista: dalla scelta del gestionale dipende la qualità del servizio e, di conseguenza, la soddisfazione del clientela.
I software informatici sono spesso molto costosi e necessitano di assistenza e manutenzione continua, sicuramente avrai modo di interagire con questi programmi durante il tuo tirocinio.
Come trovare i clienti
Molti commercialisti proseguono con l’attività di famiglia e quindi non dovranno preoccuparsi di trovare nuovi clienti, ma piuttosto avere la cura di mantenerli.
Non tutti i nuovi commercialisti hanno ovviamente questa fortuna e pertanto dovranno buttarsi alla ricerca di nuovi contatti.
Sicuramente sarà importante mantenere i rapporti e farsi conoscere durante il proprio tirocinio, spesso questa è la migliore opportunità di iniziare con un lavoro dipendente così da formarsi ulteriormente prima di fare il grande passo.
Così come qualsiasi altra attività, non aspettare che i clienti trovano te, ma fai in modo che siano loro a trovare te.
Utile, anzi essenziale, sarà quello di specializzarsi in ambiti innovativi come il settore web, della blockchain, informatica, vendita online, eccetera, più ti specializzi più avrai modo di renderti interessante di fronte a una determinata categoria.
Puoi specializzarti nel web come nelle aziende agricole, la scelta è ampia.
Puoi fare affidamento al web non solo per specializzarti, ma anche per trovare clienti.
Apri un sito internet, scrivi circa i tuoi servizi, mostra le tue competenze, spesso è molto più facile attirare clienti che trovarli.
Queste sono strategie molto utilizzate in altri ambiti che possono essere applicate anche al settore degli studi commercialisti.
Ovviamente non dimenticare la prima regola del trovare clienti e cioè il passaparola. I tuoi clienti saranno sempre e comunque la migliore delle tecniche.