Business Videogames: il volume d’affari è da urlo

Il settore dei videogiochi nel nostro Paese è un business da un miliardo e mezzo di euro. In Italia è in crescita il numero di videogame che vengono acquistati, così come quello delle console, e inoltre non si arresta la moda di scaricare i giochi su dispositivi mobili come tablet o smartphone.

L’associazione che rappresenta l’industria del settore nel Belpaese, l’Aesvi, fornisce numeri che non lasciano spazio a malintesi o interpretazioni sbagliate: gli italiani giocano di più rispetto agli utenti di altri Paesi, e a differenza di quel che si potrebbe immaginare i videogame attirano a tutte le età.

Il giro di affari del settore dei videogiochi

Il settore nel 2017 ha sfiorato un giro di affari di un miliardo e mezzo di euro, tenendo conto dell’hardware con console e accessori e del software, sia digitale che fisico.

Le cifre in questo ambito aumentano anno dopo anno, a ritmi che si potrebbero definire quasi vertiginosi: solo nel 2016 il business era di poco superiore al miliardo di euro. In crescita la vendita di accessori, pari a oltre il 10 per cento, ma salgono anche gli acquisti di software fisici e console.

Il fatturato dell’hardware

Per quel che riguarda l’hardware, il giro di affari è di poco meno di 430 milioni di euro, e copre quasi il 30 per cento del mercato complessivo. Prendendo in esame più nel dettaglio il mercato, si scopre che le vendite di console coprono una fetta del 78 per cento, mentre il rimanente 22 per cento è correlato alle vendite di accessori.

Tornando alle console, il rialzo sfiora il 9 per cento, per un fatturato che va ben oltre i 330 milioni di euro: il merito di cifre così interessanti va attribuito alle vendite delle piattaforme home, con una media di più di un milione di pezzi annui. Un ruolo non secondario è svolto dalle console vintage: è il caso di Super Nintendo Mini e di molte altre, a dimostrazione di come la riscoperta del passato sia preziosa anche nel settore dei videogiochi. Le statistiche evidenziano che quasi un giocatore su cinque rimane fedele alla vecchia generazione, sia che si parli di Ps, sia che si parli di Wii.

Il fatturato del software

Il software da solo fa registrare un fatturato che va ben oltre il miliardo: 1 miliardo e 49 milioni di euro, per essere precisi, pari a oltre il 70 per cento del mercato complessivo.

Il 65 per cento degli introiti deriva dalle vendite digitali, mentre per le copie fisiche la quota è del 35 per cento. Il digitale procede bene, ma ciò non toglie che il software fisico, vale a dire i giochi ps4 2019 e più in generale tutti i titoli per PC e per console, continui ad aumentare le vendite nel consueto formato pacchettizzato.

Come giocano gli italiani

Sono più o meno 17 milioni gli italiani che si cimentano con i videogiochi: i maschi prevalgono rispetto alle femmine, con il 59 per cento degli uomini che supera il 41 per cento delle donne.

Per la fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni, le differenze di genere sono contenute, mentre con l’aumentare dell’età la percentuale di esponenti del gentil sesso che si appassiona ai videogame cala sempre di più.

I videogiochi isolano i ragazzi?

I ragazzi che si dedicano ai videogiochi si isolano dalla famiglia: un luogo comune che merita di essere smentito. Le ricerche dimostrano, infatti, che nel 60 per cento dei casi i genitori sono abituati a giocare insieme con i propri figli, a testimonianza di come le console e i videogame, qualora vengano utilizzati in modo sano, contribuiscono a rinforzare i legami e le relazioni sociali.

Mamme e papà che desiderano trascorrere un po’ di tempo in compagnia dei propri ragazzi si divertono anche con i videogame, e ciò favorisce un’espansione del pubblico di fruitori. Per altro, i genitori più apprensivi possono essere certi che i loro figli giocheranno solo a titoli adatti a loro: merito della classificazione Pegi, che prevede l’indicazione dell’età consigliata sulle confezioni dei videogame.