Coltivare erbe aromatiche come idea di business agricolo

La coltivazione delle erbe aromatiche è un’attività che si può fare sia in pieno campo che in vaso.

Tali piante hanno diversi vantaggi: sono piuttosto facili da crescere, sono utili per l’uso in cucina e come rimedi naturali, profumano, e spesso sono anche decorative.

Per maggiori informazioni su queste piante, e per capire come coltivarle, consigliamo di proseguire la lettura del presente articolo, a partire dal prossimo paragrafo.

Caratteristiche delle erbe aromatiche

Vengono dette erbe aromatiche diverse specie di vegetali, utili in cucina e anche come rimedi naturali.

Tali piante presentano delle caratteristiche comuni che risultano particolarmente vantaggiose, come:

  • La grande capacità di adattamento, anche a spazi molto ristretti.
  • La capacità di resistere alle condizioni avverse.
  • La facilità con la quale è possibile coltivarle.

Alcune di queste piante sono annuali (basilico, rucola, borragine, anice verde, ecc.), altre sono biennali (prezzemolo, cerfoglio), altre ancora sono perenni (erba cipollina, finocchio selvatico, dragoncello, melissa, menta, origano, rosmarino, salvia, timo…).

Coltivare le erbe aromatiche in vaso

Come evidenziato in apertura, le erbe aromatiche possono essere coltivate anche in vaso, e magari esposte sul balcone, oppure posizionate dentro casa.

Le piante aromatiche più facili da crescere in un vaso sono le seguenti:

  • In posizione soleggiata: basilico, basilico rosso, rosmarino, salvia, timo, maggiorana, santoreggia.
  • In posizione soleggiata o anche parzialmente ombreggiata: erba cipollina, prezzemolo, origano, cerfoglio, melissa.
  • In posizione parzialmente ombreggiata: menta.
  • In posizione ombreggiata: crescione.

Per le coltivazioni abbondanti, è possibile utilizzare un particolare vaso detto fioriera, che permette di crescere le piante con la consociazione (tecnica che prevede più coltivazioni in un’unica area).

Volendo è anche possibile coltivare le piante singolarmente.

Per i primi tempi, ciascuna pianta può essere introdotta in un vaso da 8 centimetri. Poi, è possibile spostarla in un vaso da 12 centimetri.

Infine, può essere rinvasata in una fioriera, oppure coltivata singolarmente in un contenitore di 20-30 centimetri, a seconda della pianta. Le erbe aromatiche che richiedono più spazio sono, ad esempio: la menta, la lavanda, il dragoncello, il rosmarino, ecc.

I vasi con all’interno le piante aromatiche possono stare anche dentro casa, ma è molto importante arieggiare l’ambiente con una certa frequenza. La zona in cui collocarle deve essere luminosa, ma distante dai vetri delle finestre in pieno sole, per non correre il rischio di bruciare le foglie.

Per la coltivazione dentro casa ma anche sul balcone, può rivelarsi molto utile la rotazione del vaso: bisogna assicurarsi che la pianta riceva la luce in modo uniforme, e dunque il vaso va ruotato in modo tale che nell’arco di una settimana la pianta riceva la stessa quantità di luce su entrambi i suoi lati.

Il terreno per le piante aromatiche in vaso può essere preparato ricorrendo a del substrato per piante officinali. Oppure, è possibile realizzare da soli un mix composto al 75% da terriccio e la 25% da compost.

Una volta all’anno, può essere utile aggiungere al suolo del solfato di ammonio, che offra un rilascio di azoto graduale.

Preparazione del terreno per la messa a dimora in giardino

Per coltivare le piante aromatiche in pieno campo (nell’orto o in giardino), è anche possibile traferirle dal vaso una volta diventate sufficientemente grandi. È meglio mettere a dimora solo i vegetali ben sviluppati e privi di parti secche.

Per procedere con la messa a dimora in giardino o nell’orto, occorre predisporre il terreno, e quello ideale per molte piante aromatiche è del tipo sciolto, che sia ben arieggiato nei primi 30-40 centimetri, e che abbia una quantità di elementi nutritivi adeguata.

A tale riguardo, va precisato che quantità elevate di nutrienti permettono una crescita delle parti verdi troppo veloce, impedendo alle piante la possibilità di sviluppare profumi intensi.

Il suolo deve anche garantire un buon drenaggio, altrimenti le radici potrebbero marcire, e causare la morte di questi vegetali.

Esistono però delle eccezioni. Infatti, alcune specie possono crescere anche in terreni sabbiosi, poco fertili e semi aridi: il finocchio selvatico, il cumino, la ruta, il timo, ecc.

Altre specie, abituate all’acqua, preferiscono invece un terreno pesante e compatto, come: la melissa, la rucola, la menta e l’erba cipollina.

Come preparare il terreno? Dipende dalle necessità delle erbe aromatiche da coltivare.

In primo luogo, conviene mettersi a lavoro due settimane prima rispetto alla messa a dimora delle piante in vaso: in questa prima fase, bisogna preparare un substrato di coltura, da posizionare a circa 40 centimetri di profondità. Tre o quattro giorni prima della messa dimora, occorre invece sminuzzare il terreno con il badile e la zappa.

Il substrato per la realizzazione di un terreno compatto non troppo pesante, prevede l’aggiunta di grandi quantità di materiale organico (torbe, letame, terriccio di foglie di bosco, ecc.) e sabbia di fiume.

Se il terreno risulta troppo pesante e freddo, è possibile predisporre aiuole di piante aromatiche rialzate di 30-40 centimetri dal livello del suolo, che siano inclinate verso sud, e che abbiano del terreno fertile e leggero.

Per la preparazione di un terreno sabbioso non troppo sciolto, conviene aggiungere, oltre alla sabbia, anche compost vegetale, torba oppure letame.

Nella coltivazione in pieno campo, è importante evitare di mettere le piante a distanza troppo ravvicinata, dal momento che potrebbero ombreggiarsi reciprocamente, e questo potrebbe rappresentare un danno.

Concimazione

Per quanto riguarda la concimazione, è bene evidenziare che le piante aromatiche non si concimano per più 3 volte l’anno. La prima concimazione si effettua una settimana prima della messa a dimora, e dopo un mese dall’attecchimento è possibile concimare il terreno con fertilizzanti chimici granulari con elevate quantità di fosforo e potassio.

Tuttavia, se il terreno è già fertile di suo, non sono necessarie concimazioni ulteriori rispetto a quella da effettuare prima della loro messa dimora.

In generale, per le concimazioni sono da evitare troppi concimi organici come letame, sangue di bue e pollina. Ed è sconsigliato anche concimare in modo eccessivo con fertilizzanti chimici di sintesi, quali il nitrato ammonico il nitrato di calcio, che sono molto ricchi di azoto: troppo azoto renderebbe i vegetali eccessivamente teneri, fragili, e poco profumati.

Irrigazione

Per quanto riguarda l’irrigazione delle piante aromatiche, ecco cosa c’è da sapere:

  • Le piante perenni vanno irrigate solo in caso di necessità, cioè nei periodi dell’anno più secchi, come d’estate (in Italia specialmente al sud).
  • Le piante biennali e annuali vanno invece irrigate solo alla base, evitando di bagnare le foglie (che potrebbero ingiallire). La frequenza con cui procedere è, in genere, una volta a settimana, ma in estate conviene effettuare l’operazione almeno ogni due giorni.