Coltivare ortaggi: come avviare un’attività di orticoltura

In questa guida vedremo come coltivare ortaggi dal punto di vista imprenditoriale. L’orticoltura infatti è un’idea interessante per le piccole aziende agricole italiane.

Sempre più italiani decidono di cambiare vita e avviare un’azienda agricola, ma solo pochi riescono ad avere successo.

Il motivo spesso è la mancata organizzazione e pianificazione.

Per avere successo, un imprenditore agricolo deve essere non solo un bravo agricoltore, ma anche capace di capire e analizzare i trend futuri del settore agricolo.

E quello della coltivazione di ortaggi è sicuramente un settore interessante per la piccola e media impresa italiana.

Il pubblico è sempre più attento ai concetti di Km zero, organico, tracciabilità, gusto, genuinità, origine protetta e così via.

Le aziende agricole che soffrono di più sono infatti quelle legate alla produzione industriale, mentre quelle più giovani e dinamiche sono riuscite a slegarsi dalla logica della grande distribuzione e di raggiungere direttamente il cliente finale.

La catena all’ingrosso infatti offre delle condizioni non sempre vantaggiose per l’imprenditore agricolo.

Un’azienda agricola italiana non può e non deve competere con i pomodori cinesi o i funghi della Bulgaria, l’impresa agricola italiana deve puntare tutto sulla qualità, il contatto diretto e la fiducia del cliente.

L’imprenditore agricolo deve diventare un punto di riferimento per la comunità locale, deve saper valorizzare la sua attività, devono essere i suoi prodotti a parlare della sua impresa.

Solo così il successo imprenditoriale avrà seguito.

Tra le varie attività, quella della orticoltura è una delle più adatte per il piccolo imprenditore agricolo italiano perché ci sono sempre più clienti che prediligono la vicinanza e la stagionalità del prodotto piuttosto che il prezzo.

L’azienda agricola, quando si rivolge al cliente finale, rimane comunque competitiva rispetto alle grandi catene perché salta tutta quella serie di passaggi intermedi che fanno aumentare i prezzi.

Ho scritto la guida Azienda Agricola 2.0 proprio per valorizzare questo aspetto imprenditoriale.

Cos’è l’orticoltura

coltivare ortaggiL’orticoltura è il settore dell’agricoltura che tratta la coltivazione di piante medicinali, ortaggi, piante da frutto, piante ornamentali, fiori, o più in generale, la coltivazione di piante.

Visto che alcuni argomenti sono già stati trattati, questo articolo si concentrerà solo sulla coltivazione di ortaggi.

Per ortaggi si intende il prodotto dell’orto, cioè un appezzamento di terra che, adeguatamente lavorato, produrrà piante con interesse alimentare e/o commerciale.

E’ possibile coltivare ortaggi come hobby o come attività professionale.

Tradizionalmente, l’orticoltura prevedeva l’utilizzo del suolo agricolo, tuttavia, grazie allo sviluppo delle tecnologie, è oggi possibile coltivare ortaggi anche senza l’utilizzo della terra.

Un esempio è la coltivazione idroponica dove viene utilizzato un substrato inerte come ad esempio l’argilla alla quale viene aggiunta una soluzione nutritiva.

Gli ortaggi possono essere coltivati seguendo il normale ciclo delle stagioni, oppure con l’utilizzo di serre.

Ad oggi, grazie alla scienza medica, gli ortaggi sono uno dei prodotti più consumati dai cittadini perché ricchi di vitamine, anti ossidanti, sali minerali, enzimi e oli essenziali importanti per la salute umana.

E’ scientificamente provato che una dieta ricca di ortaggi diminuisce l’incidenza di patologie e contribuisce attivamente al benessere generale dell’individuo.

Quali ortaggi coltivare e vendere

Gli ortaggi, cioè i prodotti dell’orto, dal punto di vista alimentare sono conosciuti come verdure.

A seconda della parte consumata dall’uomo, si distinguono:

  • ortaggi a fiore: carciofo, cavolfiore, broccolo, cime di rapa;
  • ortaggi a frutto: zucchina, peperone, pomodoro, melanzana, zucca, cetriolo,
  • ortaggi da radice: carota, ravanello, barbabietola, rapa, pastinaca;
  • ortaggi a fusto: finocchio, sedano, asparago,
  • ortaggi a foglia: spinaci, insalata, bietola, rucola;
  • ortaggi da bulbo: cipolla, aglio, scalogno;
  • ortaggi da tubero: patata;
  • ortaggi da seme: fava, pisello, fagiolo, lenticchia, cece, cicerchia, lupino.

Il primo aspetto da considerare quando si sceglie quale ortaggio coltivare è sicuramente quello del clima in cui ci troviamo.

Ci sono colture più adatte ad una regione piuttosto che ad un’altra. Variabile fondamentale per quanto riguarda la scelta della coltura è sicuramente la tipologia del terreno e della sua locazione.

Oltre all’analisi fisico chimica, bisognerà valutare l’esposizione solare, la piovosità dell’area, il vento, l’umidità. Terreni vicino tra loro infatti, possono variare considerevolmente.

Ovviamente c’è da valutare l’accessibilità del terreno con i mezzi, le utenze e l’eventuale utilizzo di serre.

Molto importante è considerare la presenza di prodotti di origine protetta sui quali puntare.

In mancanza di serre, seguiremo la stagionalità dei prodotti prestando attenzione alla rotazione delle colture per non impoverire il terreno. Ogni pianta infatti sfrutta in maniera diversa il terreno che pertanto potrà presentare delle carenze inadatte ad una successiva coltivazione.

La stagione classica per la semina è la primavera dalla quale spunterà l’orto estivo, quello più abbondante dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Molto interessante è anche l’orto invernale che offre molti ortaggi molto importanti per la salute.

Oltre agli aspetti tecnici, quando scegli gli ortaggi da coltivare devi anche tener conto del mercato di riferimento, puntare sulle verdure della tradizione, di seguire le ricette locali, con ovviamente un occhio al prezzo finale e ai costi di produzione.

Il coltivatore che riesce a diversificare, puntando su prodotti locali di nicchia è anche il coltivatore che nel lungo periodo avrà più successo.

Conviene coltivare ortaggi biologici?

Il boom del mercato biologico è sotto gli occhi di tutti.

Decenni di produzione industriale, oltre che il gusto dei prodotti, ha rovinato la fiducia dei consumatori che sono sempre più attenti all’origine dei prodotti.

Il massiccio utilizzo di pesticidi chimici che l’industria fa si scontra con la sempre crescente attenzione del consumatore giustamente spaventato degli effetti negativi di tali sostanze sulla salute umana.

I pesticidi chimici sono infatti pericolosi, e alcuni studi hanno evidenziato come i residui di tali sostanze rimangono nei prodotti che portiamo in tavola.

Queste evidenze hanno portato l’agricoltura biologica al centro del dibattito in Italia. Quest’ultima infatti non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche nella produzione.

Ovviamente l’agricoltura biologica ha dei limiti, ad esempio la produzione diminuisce e i costi di produzione aumentano con il conseguente rincaro dei prezzi finali. Il problema inoltre arriva dalla burocrazia, infatti queste produzioni sono sottoposte a controlli e vincoli maggiori.

L’imprenditore agricolo che sceglie questa strada incontrerà da una parte una maggiore richiesta dei prodotti, dall’altra costi e difficoltà maggiori.

Cosa fare quindi?

Se l’imprenditore è bravo a conquistare la fiducia dei clienti attraverso la vendita diretta, potrà gestire la burocrazia senza partecipare alla filiera del biologico, ma produrre comunque biologico non utilizzando le sostanze chimiche.

Vendere ortaggi di produzione propria: come fare

Per vendere legalmente la propria produzione agricola, bisogna innanzitutto capire che tipo di investimento e fatturato si hanno in mente.

Per piccole produzioni che non superano i 7000 euro di ricavati annui, è possibile vendere con il regime di esonero.

Il piccolo imprenditore agricolo che rientra in questa categoria è esonerato da qualsiasi obbligo contabile e dichiarativo.

Il solo obbligo riguarda le fatture di acquisto che quelle emesse per suo conto dai suoi clienti che devono essere conservate. Una recente modifica del decreto legge, obbliga comunque il piccolo imprenditore ad inviare i dati di fatturazione.

Superata tale cifra, si dovrà aderire tra due regimi IVA, il regime speciale e il regime ordinario.

Se l’attività non prevede manodopera al di fuori del nucleo familiare, è possibile registrarsi come coltivatore diretto.

Con il crescere dell’attività, si può diventare Imprenditore agricolo Professionale IAP. 

Il consiglio per chi inizia è prima di tutto testare le proprie capacità imprenditoriali e di agricoltori con il minor investimento possibile, per poi aumentare la produzione man mano che il giro d’affari cresce.

Per informazioni, leggi Azienda Agricola 2.0

Vendere ortaggi online

Le giovani imprese agricole sono sempre più attente alla qualità, alla sostenibilità ambientale e alle nuove tecnologie.

Ed è proprio da quest’ultima che possono arrivare importanti novità. Tuttavia, sarà che sono del mestiere, le insidie sono dietro l’angolo.

Molti imprenditori italiani non hanno una conoscenza approfondita del web e pertanto sono facili vittime di alcuni personaggi che sono molto bravi a promettere, ma poco a mantenere.

Ti dico questo perché molte aziende che si affacciano nel mondo di internet purtroppo incontrano cattivi consiglieri poco professionali che fanno investire molto denaro, ma che in cambio non offrono nessun risultato.

Diffida da chi ti promette cifre certe, nel mondo online si possono fare stime sul traffico e sulle conversioni, ma non sono mai dati assoluti.

Con questo concetto in mente, vendere ortaggi online non è una cattiva idea, è anzi fattibile, ma deve essere molto geolocalizzato.

Se la tua azienda agricola è in Puglia, provare a vendere a Milano non ha nessun senso. Diverso il discorso dei prodotti lavorati come ad esempio le marmellate o l’olio di oliva, ma in questo articolo ci stiamo concentrando sugli ortaggi.

Idealmente, il tuo sito deve permettere all’utente di controllare il tuo stock di vegetali disponibili alla vendita e di organizzare la sua casettina che verrà poi consegnata settimanalmente.

Anche qui, devi essere bravo anche a formare il cliente che non può pretendere gli ortaggi a qualsiasi ora e giorno della settimana, ma organizzarsi in anticipo per prenotare una cassetta settimanale che sarà più facile da preparare e consegnare per l’imprenditore agricolo.

Molto importante è la comunicazione tra azienda e cliente, devi creare una newsletter dove tenere informati i contatti. Per costruire una lista di email lunga, offri qualcosa in cambio che incentivi il cliente ad iscriversi, ma anche e soprattutto continuare ad aprirla e leggerla.

Un’idea è quella di regalare un calendario delle verdure di stagione, e poi promuovere degli sconti riservati agli iscritti.

Affittare lotti di terreno

La statistica ci dice che servono 100 m2 di orto per soddisfare i bisogni di individuo adulto per un anno. Se hai lo spazio, perché non diversificare le entrare affittando dei piccoli lotti del tuo terreno ai clienti?

Così facendo crei una comunità intorno al tuo progetto e diversifichi le entrate. Puoi aggiungere anche dei corsi di formazione per quanto riguarda la cura dell’orto e non solo.

I limiti sono i limiti della tua fantasia, oggi c’è grande richiesta di un certo tipo di attività, specialmente nelle persone che vivono in città in cerca di natura.

Forse qualcuno se ne è dimenticato, ma noi facciamo parte della natura e slegarsi troppo da essa non è salutare né per la mente, né per lo spirito.

Coltivare ortaggi: considerazioni finali

Avviare una coltivazione di ortaggi è solo una delle tante attività agricole che un imprenditore agricolo può e deve mettere in atto.

L’azienda agricola avrà successo nella misura in cui sarà capace di diversificare e di emanciparsi dalla grande catena di distribuzione.

Le quote latte e gli agrumi lasciati sugli alberi sono le conseguenze per gli imprenditori che non hanno saputo rimodellare la propria attività.

E’ vero che alcune aziende agricole non avevano le capacità organizzative e logistiche per ripensare al loro modello di business, ma un’azienda nuova deve pianificare tutte le azioni necessarie per non percorrere la stessa strada.

Se hai un’idea, un sogno, un progetto, non lasciare nulla al caso, prima di investire devi formarti, studiare i mercati, le leggi del marketing e del branding.

L’imprenditore agricolo di successo è una figura professionale che sa muoversi su più campi, non solo su quello agricolo.

Per informazioni più dettagliate, leggi Azienda Agricola 2.0

One Response

  1. ASSOCIAZIONE AGRICOLTORI CONGOLESI E ITALIANI 2017-08-22

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