Data la mia passione per la scrittura, per la ricerca e soprattutto per la buona birra artigianale, ho scovato tutta la procedura per avviare un micro birrificio italiano per reinventarsi in tempo di crisi.
Per questo motivo sono lieto di darti il benvenuto sulla guida gratuita di Aprire Azienda intitolata “Come aprire un microbirrificio di birra artigianale in Italia”.
Come tutti gli articoli del blog, anche questo è abbastanza lungo e pieno di riferimenti, se vai di fretta salvalo sui preferiti e ritorna con più calma.
Le cifre fornite sono aggiornate al gennaio 2017 e comunque suscettibili ad errori statistici anche se le fonti sono sempre autorevoli.
Prima di vedere gli step per avviare un birrificio in Italia, voglio descrivere il recente sviluppo della produzione di birra artigianale italiana.
Infatti, quando pensiamo alla birra, subito il pensiero vola verso la Germania, il Belgio, l’Inghilterra e la Repubblica Ceca dimenticandoci che in Italia vengono consumati circa 17 milioni di ettolitri l’anno di birra (fonte Asso Birra).
In Italia esistono 16 impianti industriali e circa 500 microbirrifici, di cui 300 nati solamente negli ultimi 3 anni.
Nonostante il consumo italiano sembrerebbe elevato, siamo una delle ultime nazioni in europa insieme alla Francia per consumo pro capite. Nonostante la modernità, rimaniamo una nazione prevalentemente vinicola.
La % maggiore di birra consumata è birra industriale a basso costo oppure importata dall’estero.
La fetta di mercato occupata dai microbirrifici artigianali è poco chiara; alcune stime la danno in cifre intorno al 5-10 % di tutto il consumo nazionale. A te i calcoli.
Per definirsi microbirrificio, la produzione non deve superare i 10.000 hl l’anno.
Oltre alla miriade dei piccoli impianti, ci sono una serie di grandi birrifici artigianali, presenti soprattutto al nord, che possono vantare una presenza ormai ventennale sul suolo italiano.
Essendo stati dei pionieri, giustamente dominano una larga fetta di mercato con successo e profitto.
Ho voluto iniziare questo capitolo elencando brevemente il panorama italiano della birra artigianale per dare un quadro oggettivo della situazione.
Aprire un birrificio oggi in Italia non è un’operazione semplice da prendere sotto gamba perché i costi d’avvio, la concorrenza e soprattutto la noncuranza delle istituzioni per questo comparto, fanno sì che la scelta di avviare un microbirrificio deve essere pensata senza facili entusiasmi.
Specialmente preoccupante la scelta del governo di aumentare vergognosamente l’accisa sulla birra senza considerare che questa ingiusta tassa farà diminuire l’occupazione nel settore e la competitività con l’estero.
Nonostante i problemi qui elencati, un gruppo di amici appassionati può dare vita ad un sogno se eseguito con determinazione e competenza. Augurandomi di poter essere di aiuto, passiamo dalle parole all’azione vera e propria.
Competenze da avere prima di creare un microbirrificio
La passione per la birra artigianale da sola non è sufficiente per aprire un microbirrificio e avere successo.
L’entusiasmo è bello ma, unito alla fretta, è il nemico numero uno dell’imprenditore di successo.
Dati costi d’avvio, la concorrenza sul mercato e la difficoltà di far conoscere il proprio marchio nei primi anni di attività, il consiglio è di iniziare la creazione del proprio birrificio come secondo lavoro.
Non è un mistero che una considerevole parte dei microbirrifici nati in Italia sono nati come attività parallela.
Molti aspiranti birrai hanno fatto gruppo, hanno condiviso il lavoro tra soci e hanno continuato la propria vita senza colpi di scena eclatanti.
In questa sede, tranne che per alcuni casi particolari, sconsiglio di mollare tutto per aprire un birrificio, specialmente se non hai esperienze tangibili nella produzione di birra.
Molti birrai tendono a sottovalutare la difficoltà nel creare una birra artigianale di qualità credendo che basti fare la birra in casa un paio di mesi per sentirsi pronti all’avventura imprenditoriale.
Purtroppo non è così semplice perché il mercato italiano è già pieno di ottimi professionisti formati e competenti.
Per questo motivo, una buona strategia è frequentare un corso professionale per mastro birrai.
In Italia, il Cerb (Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra) organizza periodicamente corsi di formazione per diventare birrai. L’Università di Perugia inoltre organizza un master universitario vero e proprio denominato “Tecnologia birraie” della durata di un anno.
Se vuoi una formazione estera, la Germania è il paese di riferimento dove la figura del mastro birraio è regolamentata per legge. Per informazioni, consulta il sito VLB.
Se sei interessato ad aprire un birrificio, sicuramente sarai già un home brewer esperto.
In questo caso, ti consiglio di leggere birrapertutti, il blog più completo del web per fare la birra in casa.
Tipologie di birrificio
Prima di passare al lato pratico della creazione del business, vediamo ora le principali tipologie di birrificio.
- Birrificio industriale;
Il birrificio industriale è un’industria vera e propria dove la qualità della birra è un aspetto secondario perché il prezzo esiguo fa sì che la clientela target non ricerchi particolari emozioni gustative. E di certo non è lo scopo di questo articolo.
- Birrificio artigianale;
I birrifici artigianali sono birrifici con produzione superiore ai 10.000 hl l’anno ma la produzione rimane prettamente artigianale e di qualità.
In Italia ci sono diversi birrifici di questa tipologia e sono essenzialmente i pionieri del mercato italiano della birra artigianale.
- Microbirrificio;
Probabilmente questa tipologia commerciale, insieme forse al brewpub, sarà la tua scelta anche perché è la più facile da avviare.
- Birrificio agricolo;
Se hai un’azienda agricola avviata, non hai nessun motivo per non avviare una produzione parallela di birra agricola. Il patto?
Dover produrre almeno il 51% dell’orzo necessario direttamente. Il malto prodotto verrai poi maltificato da una malteria specializzata in Italia. I birrifici agricoli hanno alcuni vantaggi fiscali rispetto al normale microbirrificio.
- Brewpub;
Questa è forse la formula più interessante dal punto di vista imprenditoriale.
Il brewpub è un locale che serve la birra auto prodotta direttamente ai clienti senza dover passare ai distributori o ad altri locali.
Il brewpub può associare alla somministrazione di birra anche il cibo e il divertimento.
Pratiche burocratiche per aprire un birrificio
Alla fine dell’articolo, trovi un video semplificativo della Camera di Commercio di Milano con le varie adempienze burocratiche per avviare un microbirrificio.
Il primo passo per realizzare il tuo progetto è la redazione del business plan. La fase progettuale è fondamentale per avere un quadro completo della situazione ma da solo non basta. Devi testare il mercato direttamente.
Per farlo, ti consiglio una strategia derivante dalle migliori menti imprenditoriali americane: il test market di un prodotto che non esiste ancora. Attento, non sto minando la tua credibilità, ti indico semplicemente un modello che funziona senza buttare soldi.
In pratica funziona con tutti i tipi di attività: crea un sito vetrina con i prodotti che vorrai promuovere e inizia a venderli come se esistessero già con un campione di potenziali clienti.
Se nessuno è interessato allora c’è qualcosa da correggere nelle tua strategia.
Se la ricerca di mercato è andata a buon fine e il business plan è pronto, il secondo passo è trovare un locale adatto alla produzione e magari alla vendita. In periodo di crisi i locali disponibili sono numerosi e facili da trovare.
All’interno del gruppo di imprenditori, ci deve essere una figura che possiede il certificato di somministrazione alimenti e bevande rilasciato solitamente dalle regioni.
Un altro ufficio da contattare è l’ agenzia delle dogane-ufficio tecnico finanze perché responsabile delle accise sull’alcol.
Dal punto di vista fiscale, la ComUnica è la dichiarazione unica per la dichiarazione di inizio attività.
Una volta avviata l’attività, aspettati la temuta visita dell’Asl per l’idoneità dell’attrezzatura e dei locali. Se rispetti la normativa vigente, puoi dormire sonni tranquilli.
Quanto costa aprire un microbirrificio
Dare una stima precisa complessiva dei costi è pressoché impossibile perché il costo dipende soprattutto dalla zona di avvio, dal tipo di birrificio, dalla capacità produttiva e dagli obiettivi dell’imprenditore.
Lo studio dei costi è alla base di un buon business plan e della corretta pianificazione dell’attività. Falla bene e non cercare notizie qua e là sul web, impiega il dovuto tempo alla realizzazione di un piano operativo concreto.
Tuttavia, nonostante la pianificazione è utile, tieni presente che il rischio imprenditoriale è impossibile da eliminare del tutto. Investi una somma che ti puoi permettere di perdere senza distruggere la tua vita privata.
In linea generale, per quantificare i costi, devi considerare queste categorie di spese:
- Amministrazione;
Le pratiche d’avvio, la burocrazia, il commercialista, l’allacciamento dei servizi ed eventuali corsi di formazione. Puoi quantificare il tutto su circa 5000 euro.
- Produzione;
Questa voce è sicuramente la spesa di bilancio maggiore ma anche qui la possibilità di spesa è altamente variabile.
Un impianto nuovo da circa 150 l chiavi in mano parte da un prezzo base di 80.000 euro ma puoi ridurre altamente il costo se hai le capacità tecniche per realizzare parti dell’impianto in autonomia.
In alternativa puoi optare per un impianto usato: molti birrifici, vedendosi aumentare le richieste, vendono impianti usati anche per somme intorno ai 30.000 euro.
Un buon modo per trovare queste occasioni è frequentare assiduamente le associazioni e le manifestazioni legate alla birra artigianale italiana.
Alcune fasi della produzione, come ad esempio l’imbottigliamento, puoi coprirle senza automazioni per i primissimi tempi per rateizzare la spesa.
- Marketing;
Puoi fare la birra più buona al mondo, ma se nessuno la conosce, puoi dire addio ai tuoi guadagni. Io credo che questa sia forse la parte più dispendiosa di tutta l’attività.
Le attrezzature per fare la birra una volta acquistate sono tue e hanno sempre comunque un buon mercato, differente è il discorso promozionale e di ritorno dell’investimento.
Le campagne pubblicitarie buone costano e non sempre portano i risultati sperati. Vedremo insieme nel capitolo successivo quali strategie a mio avviso funzionano meglio.
Strategie per un microbirrificio di successo
Se aprivi un microbirrificio 10 anni fa, probabilmente ora saresti ricco e felice. La concorrenza era inesistente, le tasse minori e i sbocchi di mercato più ampi.
Ora, nel 2017, le cose sono leggermente più complicate.
Ma questo non significa certo che sia impossibile, anzi.
Il primo consiglio che mi sento di dare è ideare l’attività con l’obiettivo di vendere direttamente al cliente in un punto vendita che possibilmente sia anche un locale dove somministrare cibo e divertimento.
Un brewpub insomma.
Ti dico questo perché avere un locale frequentato e innovativo è il miglior strumento promozionale per la tua birra e ti garantisce un’entrata parallela alla distribuzione.
Considera inoltre il prezzo finale maggiore e il pagamento immediato da parte del cliente. Se vendi solamente ad altre attività, quali distributori e locali, la tua forza decisionale è praticamente nulla. Non hai controllo diretto del tuo business.
Osservando la realtà che mi circonda, sono ancora veramente pochi i brewpub carini con una bella atmosfera e del buon cibo collegato alla birra artigianale italiana.
Questo settore può e deve svilupparsi, e sono certo che lo farà.
Il locale per avere successo deve osare, più che un buon pub devi far vivere un’esperienza al cliente senza mai dimenticare qualità e cortesia.
Il locale di vendita diretta è un’occasione unica per promuovere il tuo brand con la clientela.
Come aprire un microbirrificio: considerazioni finali
In questo articolo ho cercato di fare una panoramica generale del mondo della birra italiana. Spero di averti motivato ad inseguire il sogno di una vita senza perdere il pragmatismo necessario alla realizzazione di un’attività imprenditoriale.
La creazione di un business redditizio è difficile perché servono delle qualità personali ed economiche non indifferenti e purtroppo alcuni mass media non aiutano nella comprensione, focalizzando troppo gli aspetti positivi piuttosto che quelli negativi.
Ti voglio ricordare ancora una volta che il rischio imprenditoriale è impossibile da annullare e la sola passione non basta.
La competenza, la professionalità e soprattutto la capacità di non mollare mai sono risorse essenziali per l’aspirante imprenditore.
Se l’approccio di Aprire Azienda è anche il tuo, dimmelo nei commenti, iscriviti alla newsletter e iscriviti ai canali social senza dimenticare il gruppo facebook.
Prima di salutarci, guarda il video della Camera di Commercio di Milano su come aprire un microbirrificio.
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Articolo come sempre molto interessante E ben dettagliato. Io conosco dei ristoratori che parallelamente hanno avviato questo discorso e la cosa funziona bene perché quando si va a cena da loro, ovviamente, promuovono la loro birra. Inoltre hanno iniziato a farla girare un po’ per diversi località italiane perché l’hanno associata al territorio e ad i suoi prodotti tipici
Infatti, serve la vendita diretta
Complimenti per l’articolo, complimenti per la chiarezza dell’esposizione e per la struttura con cui sono stati raccolte le varie fasi dell’apertura di un Birrificio.
Il punto che abbiamo trovato più utile è senza dubbio quando si evidenzia di frequentare un corso di formazione e di acquisire una carte esperienza nel settore, un requisiti fondamentale per qualsiasi attività imprenditoriale, purtroppo non tutti comprendono questo semplice aspetto, sono moltissime le persone che ogni giorno si svegliano imprenditori senza neanche conoscere il significato reale della parola stessa.
Prima di intraprendere qualsiasi percorso imprenditoriale si dovrebbe comprendere il settore nel quale si vuole investire partendo dal basso e cercando di formarsi dal punto di vista professionale, oggi molte aziende ed imprese chiudono ed i media per pura comodità addossano la colpa alla crisi senza avere il coraggio di affermare che molti imprenditori sono tutto tranne che Imprenditori.
Ottimo articolo. Non so quanto possa essere utile l’idea del sito vetrina, perché si tratta di un’attività prettamente su strada e difficile da testare online. L’idea giusta è quella di puntare su un locale innovativo e originale. A mio avviso sono due le scelte da fare: puntare prettamente sul prodotto (buona qualità e ampia gamma di scelta di birre) e sul locale, curando la scenografia e tentando di creare un’atmosfera particolare. L’abbinamento al buon cibo è un di più ma secondo me non è necessario.
Io credo che il sito serva sempre, ovviamente la birra deve essere buona 🙂
esatto , imprenditori non ci si improvvisa,però ci si può diventare se si vuole
Ciao a tutti,
mi occupo della fornitura di gas alimentare CO2 utile alla produzione di birra per il suo utilizzo nei fermentatori. Ogni mastro birraio che ha intenzione di iniziare a produrre birra ha bisogno di questa materia prima e spesso può essere un problema reperirla. Per qualsiasi informazione vi lascio il mio contatto 342 0918974.
ciao
Luca
sto avviando un piccolo ristorante per 30-35 coperti e avendo a disposizione in eccedenza circa 150 mq. ad uso laboratorio avrei pensato di avviare parallelamente una microproduzione più che altro destinata ai clienti del ristorante-bar.
Io sono in possesso del titolo SAB mentre mio marito, che lavora nel mondo dei cereali, già da alcuni anni produce con buoni risultati birra casalinga per uso strettamente famigliare (anzi la sua produzione a volte non basta nemmeno per la famiglia).
Siccome si dice che l’investimento iniziale di un microbirrificio si aggira sugli 80.000 € a mia domanda è questa: inserendo il microbirrificio nell’attività già avviata del ristorante quali diventano secondo voi i costi per avviarlo? Vale la pena inserire questa produzione anche se piccola? Tengo a ribadire che a noi interessa solo la vendita diretta tramite mescita e non la commercializzazione verso esterni. Grazie, Susi
ho amici che lo fanno, un microbirrificio da pub la cifra è quella che dici, ovviamente da aggiungere al resto
Gran bell articolo ma ho una domanda alla quale spero di avere risposta da chi ne sa più di me, che differenza ce’in fase di apertura quindi permessi ecc,di adempimenti e di paletti burocratici, e di adempimenti obbligatori,tra un microbirrificio, e un microbirrificio agricolo? ( Tolto il fatto che quest ultimo deve coltivarsi l orzo) xchè ho letto che e’piu semplice aprire un microbirrificio invece che uno agricolo…