Sei un professionista della salute e vuoi aprire il tuo studio medico privato?
Bene, cerchiamo di darti le informazioni base per dare avvio alla tua attività professionale.
Primo concetto che affrontiamo è la differenza che esiste tra uno studio medico e un ambulatorio.
Dal punto di vista normativo, lo studio medico professionale singolo o associato è il luogo fisico dove il professionista sanitario svolge la sua professione senza intermediari; lo studio medico non ha rilevanza autonoma rispetto al professionista, è un tutt’uno e pertanto non necessita di autorizzazione previa essendo il professionista sanitario già abilitato all’esercizio della professione medica.
E’ la sede presso la quale il sanitario svolge la propria attività professionale, non ha una rilevanza giuridica autonoma per la sua natura “privatistica”, l’attività professionale, infatti, prevale rispetto all’attività imprenditoriale.
Lo studio medico, peraltro, non è un locale “tecnicamente” aperto al pubblico, non essendo accessibile alla generalità indistinta degli utenti ma soltanto ai pazienti del professionista che hanno con quest’ultimo un rapporto di natura squisitamente fiduciaria, come è vero che spesso lo studio medico è collocato all’interno dell’abitazione del professionista.
Al contrario, l’ambulatorio è il luogo dove vengono fornite prestazioni sanitarie dove prevale la struttura organizzativa, cioè l’insieme delle risorse umane e materiali utilizzate per l’esercizio dell’attività rispetto alle singole prestazioni professionali.
Per questo motivo, l’ambulatorio assume valenza giuridica oggettiva a sé rispetto al professionista o ai professionisti che lavorano al suo interno.
E’ una struttura sanitaria con individualità e organizzazione propria per la complessità della struttura e per il tipo delle attrezzature impiegate, l’attività imprenditoriale prevale rispetto a quella professionale del singolo sanitario.
L’ambulatorio è considerato una struttura sanitaria complessa, vi è la presenza di un direttore sanitario ed è soggetta ad autorizzazione.
Sia l’ambulatorio che il poliambulatorio vengono quindi considerate delle imprese commerciali vere e proprio dove la responsabilità di tipo imprenditoriale e la responsabilità di ordine professionale relativa al singolo professionista sono separate.
Dal punto di vista normativo, per aprire uno studio medico è sufficiente una semplice comunicazione all’autorità di vigilanza, mentre per gli ambulatori è necessaria una specifica autorizzazione all’esercizio dell’attività.
I principali riferimenti normativi sono rintracciabili nell’art. 193 del T.U.L.S. ancora vigente, nell’art. 43 della legge n. 833/78 e nell’art. 8-ter del decreto legislativo n. 502/1992.
Come aprire uno studio medico
Immagino che sia superfluo dire che per aprire uno studio medico bisogna prima avere l’abilitazione alla professione, abilitazione che si ottiene dopo uno specifico cammino universitario e professionale che trasforma una studente in medicina in un dottore vero e proprio.
Per poter esercitare la professione all’interno di uno studio medico, un elemento indispensabile è rappresentato dall’immobile.
Anche un’abitazione privata può essere adibita a studio, purché sia a norma.
Questo significa che dovrà dotarsi di una sala d’attesa, di una stanza all’interno della quale effettuare le visite, e di servizi igienici.
Non esistono limiti, invece, per quanto riguarda la metratura, mentre devono essere presenti finestre in grado di garantire il ricambio d’aria. Se non è possibile utilizzare l’abitazione privata, un contratto di locazione commerciale per uso medico permetterà di scegliere l’immobile perfetto nel pieno rispetto della legge.
I step per aprire lo studio medico privato sono simili ad altre attività professionali:
- Attestato iscrizione Ordine dei Medici;
- Iscrizione all’ENPAM (Cassa di previdenza dei medici);
- Apertura della posizione Iva;
- Regolarizzare la posizione Inail;
- Scia di avviso apertura attività;
- Stipula assicurazione professionale;
- Creazione della PEC.
Per quanto riguarda la fiscalità, il medico si dovrà affidare ad un commercialista che curerà il rapporto con il fisco.