Chi è l’imprenditore agricolo? Come diventare imprenditore agricolo? Quanto guadagna un imprenditore agricolo? Come dar vita ad un’azienda agricola di successo? Tutte le risposte alle tue domande qui di seguito. Buona lettura!!!
Data la mia passione per la comunicazione e la natura, ho deciso di scrivere la guida “come diventare coltivatore diretto e imprenditore agricolo” per dare una risorsa in più ai miei lettori, delineando un quadro chiaro della normativa e delle leggi che regolamentano il settore agricolo.
Fra i tanti mercati presenti in Italia, ho deciso di approfondire sopratutto il settore agricolo perché è il patrimonio più importante da preservare del nostro paese.
Abbiamo una ricchezza ineguagliabile nel resto del mondo, una ricchezza millenaria da tutelare e proteggere.
Migliaia di giovani decidono ogni giorno di dedicare la propria vita alla natura, allo sviluppo di nuove attività imprenditoriali legate all’agricoltura e all’allevamento.
Tra questi giovani che un giorno diventeranno imprenditori agricoli di successo potresti essere anche tu.
Se sei un utente attento del web, probabilmente avrai notato la quantità industriale di spazzatura presente in rete.
Articoli scritti improvvisando conoscenza e illudendo le persone che tutto è possibile.
Ho parlato molto bene di questo tema nel mio articolo aprire azienda agricola.
La figura dell’imprenditore agricolo
Se vuoi diventare un imprenditore agricolo e avere successo, la prima regola da tenere in mente è che in questo settore non ci si improvvisa.
Sono certo che una persona guidata dalla passione può vincere ogni ostacolo, di questo ne sono certo, ma non sottovalutare la complessità del settore agricolo.
Solo un’attenta preparazione e un giusto mix tra conoscenza e creatività può trasformare la tua azienda in un business di successo.
Se veramente vuoi cambiare la tua vita, prima di farlo devi comunque informarti adeguatamente.
Un punto di partenza è senza dubbio il mio corso Azienda agricola 2.0: ideare e creare un business agricolo di successo”.
Se hai intenzioni imprenditoriali, la lettura è assolutamente necessaria.
Il corso riporta in modo ordinato tutte le regole e le procedure per aprire un’azienda agricola e diventare un coltivatore diretto.
Prima di cimentarvi in qualsiasi iniziativa, dovete possedere una conoscenza base sulla burocrazia e le procedure per avviare la vostra attività.
Azienda agricola 2.0: ideare e creare un business agricolo di successo”.
Detto questo, prima di entrare nel dettaglio, voglio lanciare una critica costruttiva al governo italiano.
Qualsiasi sia il colore politico, mettete le politiche per lo sviluppo agricolo come priorità della vostra agenda.
L’Italia ha il potenziale per diventare leader mondiale in questo settore, lasciate lavorare i giovani imprenditori agricoli, semplificare le adempienze burocratiche è un obbligo morale.
Infatti, la legislazione italiana non è famosa per la sua linearità e chiarezza.
Leggi, commi e normative creano un labirinto burocratico difficile da digerire, persino per i più esperti.
Per questo ho deciso di scrivere questo articolo per l’imprenditore agricolo del futuro: dare un argine alla disinformazione e alla confusione che circola sul web.
Differenza tra coltivatore diretto e imprenditore agricolo
La prima cosa da fare è capire bene la differenza tra coltivatore diretto e imprenditore agricolo.
Per chiarezza della lettura eliminerò ove possibile il numero e la data delle leggi di riferimento.
Purtroppo le leggi italiane sono scritte in burocratese e ne diventa snervante la lettura.
Noto la differenza soprattutto quando le relaziono con la legislazione anglosassone.
Il diritto civile inglese infatti non presenta continui riferimenti a commi e sotto commi, la legge viene presentata in maniera chiara e fluida, ma questo è un altro discorso.
La figura dell’imprenditore agricolo è oggi descritta nel decreto legislativo 228 del 2001
“E’ imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Per coltivazione del fondo, per selvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine.
Come puoi vedere, sotto la dicitura imprenditore agricolo sono presenti diverse sottocategorie di imprenditori.
Parlerò nel dettaglio di tutte le varie figure, descriverò alcune delle idee business di maggiore successo, vedremo insieme come creare un’azienda agricola redditizia.
Ad un’occhiata superficiale, il coltivatore diretto e l’imprenditore agricolo sembrerebbero la stessa figura professionale.
In verità, è importante stabilire che tipo di lavoratore autonomo siamo per fini fiscali e burocratici.
La figura professionale del coltivatore diretto è un lavoratore autonomo impegnato nella coltivazione diretta di un terreno agricolo.
Il fondo non necessariamente deve essere di proprietà, può essere affittato e la normativa comprende anche le attività di allevamento.
Per essere riconosciuti tali e per poter essere iscritti nell’apposita sezione dell’I.N.P.S., il coltivatore diretto deve impiegare un minimo di 104 giorni lavorativi all’attività e deve essere svolto con abitualità e prevalenza.
I lavori necessari devono inoltre esse svolti dal nucleo familiare per almeno un terzo.
Il coltivatore diretto è in pratica una sotto categoria dell’imprenditore agricolo utile solamente all’inquadramento INPS.
Leggi anche:Azienda agricola 2.0: ideare e creare un business agricolo di successo”.
Meglio imprenditore agricolo o coltivatore diretto?
Questa è la domanda che ogni giorno migliaia di giovani italiani si domandano.
La risposta è: dipende dai tuoi obiettivi.
Se la tua idea imprenditoriale legata all’agricoltura è limitata nella quantità e nel tempo, allora meglio diventare coltivatore diretto.
Questa figura infatti preclude la possibilità di accedere ai fondi di finanziamento regionali ed europei.
Per l’iscrizione negli elenchi dei coltivatori diretti è necessario presentare all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) un apposito modello denominato CD1 (dichiarazione aziendale relativa alla conduzione d’impresa diretto coltivatrice (art. 14 della Legge 233/90) entro 90 giorni dalla data d’inizio attività.
Registrarsi come imprenditore agricolo professionale IAP è possibile solo se il lavoratore autonomo dedica almeno il 50% del proprio tempo lavorativo e che ricavi dalle attività medesime almeno il 50% del suo reddito annuo.
Oltre a questi due requisiti, l’ imprenditore agricolo deve essere in possesso delle qualifiche professionali necessarie per portare avanti la sua attività agricola.
Ogni regione italiana ha emanato una sua legislazione interna (se le cose non sono facili a noi non ci piacciono).
In linea generale, sono riconosciute come competenze professionali necessarie tre anni di lavoro in un’azienda agricola, oppure il possesso di un titolo di studio come una laurea o un diploma superiore ad indirizzo agrario o assimilabile.
Il riconoscimento di status di imprenditore agricolo è utile ai fini della tassazione e delle agevolazioni regionali.
Negli anni passati, un vuoto legislativo impediva alle società agricole di assumere lo status di imprenditore agricolo.
Per ovviare a ciò, a seguito del decreto legislativo n.99 del 1999, lo stato italiano riconosce come imprenditore agricolo professionale anche alle società agricole.
Questa semplificazione ha dato la possibilità alle aziende agricole di espandersi sul mercato.
Come diventare imprenditore agricolo
Non nego la difficoltà a reperire informazioni chiare e dettagliate sul tema.
Purtroppo lo stato italiano non facilita la vita dell’imprenditore. Tuttavia, grazie alla consultazione di esperti del settore, posso continuare con la semplificazione dell’iter burocratico necessario.
L’imprenditore agricolo è obbligato all’iscrizione al registro delle imprese.
L’iscrizione va presentata entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.
Fino a pochi anni fa, l’imprenditore era costretto ad un balzello fra i vari uffici governativi, INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate. Ora, dopo il decreto del 2007, grazie alla ComUnica è possibile regolarizzare la propria attività tramite un solo sportello.
La modulistica predisposta è divisa in due tipi, a seconda se a presentare l’istanza è una persona fisica o una società. I modelli possono essere scaricati dal sito dell’ Agenzia delle Entrate.
Da ricordare che ogni attività agricola ha un codice identificativo ATECO.
L’imprenditore commerciale è obbligato all’uso dei libri contabili.
Gli imprenditori agricoli singoli e le società agricole semplici non hanno l’obbligo di tenere le scritture contabili (art. 2214). Per quanto riguarda gli obblighi fiscali dell’imprenditore agricolo, scriverò un articolo al riguardo.
Le possibilità di finanziamento
Prima di continuare ti chiedo una cortesia.
Dato il mio impegno a reperire informazioni, sarei molto grato se ricevessi da te un piccolo segnale di riconoscimento.
Basta un commento, un like alla pagina Facebook e una condivisione dell’articolo.
Magari un commento sui forum di settore.
Grazie!!!
Continuando, uno dei maggiori ostacoli del giovane imprenditore agricolo è l’accesso ai capitali. Molti si scoraggiano prima di partire per via delle lungaggine burocratiche.
Questo in parte è vero, ma c’è da dire che con un po’ di pazienza e frequentazione dei vari uffici amministrativi, si riesce a risolvere il problema.
Ben differente l’accesso ai finanziamenti.
Se non si ha una buona base di partenza, come un terreno o un casale di proprietà, le banche difficilmente finanzieranno la tua attività.
La redazione di un business plan è inoltre necessario per dimostrare le proprie intenzioni.
Come detto in precedenza, i finanziamenti al reparto agricolo sono rilasciati prevalentemente dalle regioni o direttamente dall’Unione Europea.
Diventa d’obbligo pertanto il contatto con i diversi enti per conoscere il bando e i requisiti per partecipare.
Per quanto riguarda i fondi europei, trovi tutto nel mio corso Azienda agricola 2.0: ideare e creare un business agricolo di successo”.
E’ essenziale rivolgersi agli uffici regionali e provinciali per conoscere le ultime novità al riguardo. Data la complessità della richiesta, può ritenersi necessario l’utilizzo di una figura professionale apposita per la richiesta di fondi.
Generalmente il professionista viene pagato solo dopo il rilascio dei fondi.
Idee business legate all’agricoltura e allevamento
Questa è la parte che preferisco, non lo nego, Leggi, commi e normative non sono il mio forte, faccio una grande fatica.
Però questo paragrafo è diverso.
Le idee business innovative sono la mia passione, sono il motore intero del blog che stai leggendo.
Le storie creative e coraggiose di giovani imprenditori italiani mi affascinano e mi coinvolgono in prima persona. Ho visto e ascoltato storie imprenditoriali a dir poco fantastiche.
Si prende un bisogno e si applica, non esistono particolari segreti.
Ascolta le persone e come per magia avrai la tua idea business innovativa.
I settori trainanti ora sono legati soprattutto al benessere e alla salute.
Per questi motivi oggi, i settori del biologico e del Km zero sono in forte espansione.
Solo con la difesa della natura possiamo evolvere come specie.
La clientela è sempre più attenta a cosa mangia, il caso delle mozzarelle blu è solo un esempio.
Se frequentate i mercati locali vedrete come il pubblico è sempre più ricettivo a queste iniziative.
Se leghiamo il settore agricolo con il marketing, con lo sviluppo di un brand e di una forte collaborazione tra imprenditori, il settore biologico non può che crescere.
I reparti tradizionali dell’agricoltura sono in crisi.
Il settore delle colture estensive, gli allevamenti intensivi ecc…
Solo un approccio diretto alla clientela, con l’organizzazione di eventi innovativi può decretare il successo della tua azienda.
Evitiamo gli intermediari, le grandi industrie, costruiamoci la nostra piccola nicchia sul territorio, ma con uno sguardo all’estero.
Ho mille idee da suggerirti, veramente tante derivanti da una passione molto lunga e con il contatto diretto con gli attori coinvolti.
Non me ne vorrai se queste idee le riservo solamente a chi ha deciso di leggere Azienda Agricola 2.0.
Devi capire che la vita del blogger in Italia è dura, i lettori vengono, si prendono l’informazione e poi via, neanche un grazie.
Tuttavia, puoi leggere anche i seguenti articoli:
Come diventare coltivatore diretto e imprenditore agricolo: conclusioni
Spero che la mia passione verso il settore agricolo ti sia d’aiuto ad affrontare il tuo sogno imprenditoriale.
Io se posso aiuto gratuitamente tutti, non farti problemi a contattarmi per chiedere un consiglio.
Le strategie di marketing imparate all’estero, soprattutto in UK, sono facilmente applicabili anche da noi.
Serve tenacia, determinazione e passione senza farsi frenare dalle paure e dalle ansie.
Questo non significa che devi investire tempo e fatica nella formazione professionale, imprenditori agricoli non ci improvvisa.
Qualsiasi sia la tua idea, ricorda che i tuoi clienti e il passaparola è tutto quello a cui devi stare attento.
Gentilezza, passione e disponibilità devono essere i tuoi comandamenti se vuoi diventare un imprenditore di successo.
Se apprezzi l’impegno di reperire informazioni che quotidianamente faccio, le sole richieste (gratuite) che ti chiedo è quello di rimanere in contatto con il blog Aprire Azienda tramite la pagina Facebook, condividere l’articolo con i tuoi amici e votare l’articolo con il tasto +1 di Google plus.
Se hai bisogno di chiarimenti o consigli, non esitare a contattarmi.
Leggi: Azienda agricola 2.0: ideare e creare un business agricolo di successo”.
Il tuo articolo e’ molto interessante, soprattutto per dare un’idea a chi e’ un po’ estraneo agli iter burocratici. Tra l’altro sembra che sia cambiato tanto negli ultimi 15 anni.
Ciao Antonella, la burocrazia italiana è la cosa più difficile che abbia mai letto 🙂
grazie e’ statoi davvero utile
Grazie a te Erika ti seguire Aprire Azienda 🙂
molto interessante, hai ragione quanto a burocrazia e leggi qui ti fanno passare la voglia, per non parlare di banche!!!
Grazie Anna 🙂
Bene, bene, bene….. non posso far altro che parlare bene dei tuoi consigli.
Sono piacevolmente colpita dall’interesse dimostrato da e verso i giovani, ma se una “pazzerella” come me di 50 anni avesse deciso di stravolgere la sua vita e dedicarsi alla sua grande passione che è la natura, potrebbe trovare anche qualche piccolo aiuto economico?
Ho un diploma di scuola superiore (magistrale) ma vorrei diventare imprenditrice agricola.
Ciao Manuela, per i fondi devi sentire coldiretti e regione :=)
Grazie dell’articolo. Oggi la coldiretti di bari mi ha scoraggiato, dicendomi che per diventare CD bisogna avere a carico aleno due ettari di terreno a colture intensive e pensare che io volevo iniziare con mezzo ettaro.qualcuno puo confermare. Grazie
Ciao, devo dire che in questo articolo ho trovato finalmente delle informazioni interessanti, sto smanettando da giorni tra la pletora di articoli presenti sul web ma non avevo trovato sino ad ora niente di utile. Forse l’unica cosa che anche nel tuo articolo rimane incompresa è una mancata semplificazione chiara su i precetti normativi utili per acquisire lo status di coltivatore diretto o la qualifica di imprenditore. Comunque grazie a gente come te è facile farsi un idea su una determinata attività.
Il libro che consiglio spiega tutte le leggi del caso :=)
ciao…bravo..articolo molto interessante!!!!!volevo chiederti una cosa…volendo avviare un azienda agricola con lo solo scopo di fare orticoltura a pieno campo….ci sono delle agevolazioni fiscali x qualche coltura….ES io essendo sardo ho sentito dai miei nonni e da mio padreche prima in sardegna davano contributi per grano mais ecc….sai se questi contributi esistono ancora???io mi sto organizzando per aprirla con garanzia giovani…un aiuto ai giovani credo solo sardi….
grazie x l attenzione…
Per informazioni locali devi recarti alla coldiretti della zona. Alessandro
Grazie mille, siamo una coppia che cerca di fare i primi passi verso una vita agricola, ed il tuo articolo è veramente stato utilissimo!
Bravo, grazie ai tuoi modi semplici e chiari mi sono fatto un’idea migliore sul da farsi.
Ci risentiremo presto. Saluti, beppe
Grazie beppe, ho bisogno di questi commenti per continuare a lavorare :=)
Dopo aver letto svariati articoli sul web, finalmente una valida e soprattutto chiara panoramica sull’argomento! Grazie
Prego :), e ne trovi molti altri sul blog circa le aziende agricole
Ciao e grazie per il tuo articolo. Ho una domanda: se faccio il dipendente ma voglio comunque coltivare un appezzamento, come posso essere coltovatore diretto se sono obbligato a dedicare almeno 104 giorni al lavoro nei campi? Inoltre vorrei chiederti come viene tassato il reddito agricolo se si percepisce giá un reddito da dipendente?.
Grazie
rimani sotto i 7000 euro e quindi non hai problemi
Un ringraziamento per le chiare informazioni fornite è doveroso. Sono però alla ricerca di informazioni sui costi, tema assai importante, da sostenere per diventare ( e da sostenere annualmente) imprenditore agricolo/coltivatore diretto.
Ciao Roberto, un punto di partenza è certamente la lettura del mio ebook che trovi esposto ovunque o quasi, anche se non ci sono cifre adatte per tutti, ti dà una panoramica degli aspetti da considerare. Alessandro
Bravo Ale sei un grande!
Grazie
Ho acquistato da poco 2 ettari di terreno agricolo con casa per uso attrezzi di 45 mq , la mia idea è di lavorarci la terra e possibilmente viverci visto che nel atto mappa le del terreno è dichiarato che potrei costruire 189 mq di abitazione….posso sapere come devo muovermi a tal proposito!
Grazie grazie….da tempo cerco articoli come il tuo che mi stimolano ad intraprendere una nuova attività…sono un lavoratore statale insoddisfatto…ora proverò una nuova avventura!!!
🙂
Alessandro, grazie molte per questo articolo. Hai tutta la mia stima e la mia gratitudine.
Vengo dal mondo della comunicazione e del mkt… mio nonno, ai suoi tempi, è stato un grande imprenditore agricolo e mi piacerebbe portare avanti quanto da lui fatto. Appena metto a fuoco il mio progetto sarò felice di condividerlo con te. Grazie di nuovo…
ottimo 🙂
mi trovo a Cecina (LI) ho una casa cat. A/8 con 2 ettari di terreno per lo più incolto. Troppi alberi in giardino ma ancora un ettaro libero.
Sono avvocato ma benché non più giovane (1963), vorrei lasciare la professione entro pochi anni, massimo nel 2019 e diventare coltivatrice diretta o imprenditrice agricola.
Grazie per il Tuo articolo, ne farò tesoro
Complimenti per i dettagli e delle indicazioni fornite
Dipende da requisiti di ore/lavoro che dipendono dal tipo di attività agricola svolta, certo che mezzo ettaro sono pochini
Prego 🙂
buongiorno, la mia domanda è la seguente: posso ottenere il requisito iap essendo da 10 anni amministratore di una piccola industria agroalimentare? grazie e complimenti.
Se è considerata azienda agricola si
Ciao Alessandro. Utilissimo articolo. Complimenti. Sto per chiudere la mia azienda non più remunerativa e vorrei investire in agrocoltura. Senz’altro Ti contattero’ per utilissimi Tuoi consigli. Grazie. Salvo.
Grazie Alessandro, sito ricco di spunti utili, continua così!
grazie
Salve
1 ettaro e mezzo di terreno agricolo , sono iscritto camera di commercio come impresa agricola esente perche’ reddito inferiore a 7000 euro , adesso che sono in pensione ex ferroviere , posso anche con 1,5 ettari che lavoro da piu’ di 10 anni direttamente , prendere la qualifica di coltivatore diretto? Dato che la pensione , non e’ considerata nel reddito??Pagando naturalmente inps posso costruire piccolo deposito attrezzi e macchinari per la mia attivita?
Grazie anticipatamente Mario R Cremona
il miglior modo per fare domande è venire sul gruppo facebook del blog https://www.facebook.com/groups/475631045884338/
grazie Alessandro!
🙂
Ciao e Grazie per quanto scritto, che approfondirò sulla pubblicazione azienda agricola 2.0
Matteo
Grazie a te 🙂
Grazie! Unisci competenze e grande simpatia!
grazie
ciao Alessandro grazie mille per ciò che fai….i tuoi consigli e le tue spiegazioni sono davvero utili . patrizia
salve a tutti, avrei una domanda semplice per gli addetti ai lavori. Ho un piccolo appezzamento di terreno dove ho piantato agrifoglio, ogni anno lo taglio e lo vendo ai fioristi di zona, vorrei però mettermi in regola, quale soluzione mi consigliate visto che il lavoro mi impegna solo 30 giorni o meno l’anno? grazie
Ciao! Ma quindi come semplice coltivatore diretto non si ha la possibilità di accedere a nessun finanziamento europeo, ho letto bene? 🙁
Grazie per le dritte, ho 52 anni e sia io che mio figlio siamo uno agrotecnico e l’altro perito agrario, ho un po di terra (5\6 ha) da recuperare, il ns. territorio è abbastanza devastato e vorremmo collaborare con un’amica che tra l’altro fa ospitalità coi migranti (è in un’abbazia con tanto di terra) . Adesso elaboreremo il tutto e poi vediamo che succede. Ciao.
Veramente interessante! Io sono ancora s zero, abbiamo idea non ancora strutturata di comperare una casa in campagna von terreno, ma non ho affatto le idee chiare. Mi hanno detto comunque che se il terreno – in affitto, di proprietà o altro- non supera prestabilite estensioni non è possibile iscriversi come coltivatore diretto. È vero? Se si quali sono i requisiti?
Sono intestatario di partita iva dal 1971,avendo un podere di 6 ettari,sui quali quest’anno ho piantato circa 1.000 ulivi.Vivo con redditi derivati da affitti di negozi di mia proprietà ed essendo pensionato volevo, se possibile, diventare coltivatore diretto.Essendo nato nel lontano 1945 é possibile iscrivermi.
Grazie
.
ciao Alessandro,
devo dire che il modo in cui metti a disposizione di chi in modo gratuito possa avere bisogno di informazioni molto utili o indispensabili, per chi vuole iniziare un attività, visto e considerando la difficile burocrazia italiana e a dir poco oro che cola,
grazie per il tuo lavoro,grazie per il tuo impegno,io non sono un imprenditore agricolo e neppure un agricoltore diretto, e forse non lo sarò mai,
io mi occupo di altro, ma dopo aver letto voglio solo farti i miei più sinceri complimenti per il grande lavoro svolto.
grazie
ciao Alessandro, avrei una domanda: è possibile che l’imprenditore agricolo abbia una parte di fondo ( per raggiungere le ore lavoro ) a titolo di comodato d’uso gratuito ? oppure ci vuole un contratto d’affitto?
grazie mille..Roberta
Ciao Alessandro,
forse il quesito che desidero sottoporti potrà sembrarti anacronistico considerando la mia età (70 anni)
ma oltre a delle motivazioni squisitamente personali delle quali , se vorrai potrei anche parlartene in seguito, ti comunico che posso disporre immediatamente di circa 4 ettari di terreno in comodato d’uso ricadenti tutti nello stesso comune ma non facenti parte dello stesso appezzamento.
Intenderei diventare imprenditore agricolo e, di conseguenza aprire un’azienda agricola della quale parlare poi sulle possibili e future iniziative.
La domanda ( alla quale poi ne seguiranno altre)
I miei 70 anni sono interdittivi alla mia avventura?
A presto.
Renzo
Grazie per le informazioni!
Buonasera.
Articolo molto interessante, chiaro e davvero illuminante.
Mi piacerebbe approfondire gli obblighi fiscali del coltivatore diretto e dell’imprenditore agricolo.
Mi chiedevo se quell’articolo di cui parla nel testo, lo ha più scritto.
La ringrazio anticipatamente e la saluto cordialmente
Luigi De Filippo
Salve, come tutti ti faccio i miei più sinceri e apprezzati complimenti per tutto ciò che metti a disposizione.
Io, da parte mia, ho un dubbio. Se ho un diploma di perito tecnico agrario, con decennale esperienza in viticoltura come dipendente di altra azienda, laurea in viticoltura ed enologia, oggi dopo tanti anni decido di intraprendere la professione in maniera autonoma, mi basta l’iscrizione a chi di competenza ed avviare la partita iva come IAP, o DEVO SEGUIRE pre o post avvio attività, un corso IAP apposito a pagamento?Grazie se saprai illuminarmi!
Rimettiti in gioco,iscriviti presso un istituto a indirizzo agrario. Vai presso di loro a chiedere informazioni .
Ciao.
Molto interessante…mi hai incuriosito e infatti ho acquistato la tua guida! Ti contatterò presto per un consiglio!
Salve io ho lavorato con il contratto da operaio agricolo in diverse aziende, cantine e anziende agrarie, purtroppo a 34 a pochi anni di contributi, ma avevo letto che se diventi coltivatore diretto, avendo 1,4 ettari di terreno tra cui una parte a sodo, potevo sperare in una sorta di condono e pagari i contributi per la pensione agricola passati, diciamo anche dieci anni è possibile?
Considerando che oggi lavoraro sempre in agricoltura con contratti da 180 e prendo sempre la disoccupazione e pensione agricola è possibile questo o in qualche modo coprire i contributi passati, visto che in agricoltura sono relativamente pochi in termini economici, grazie?
mi è piaciuta la tua presentazione e spero di arrichhirmi con i tuoi consigli e punti di vista
è stata una presentazione interessante
Ciao Alessandro
una domanda semplice: (almeno credo) ho una casa con un grande terreno ( circa 30.000 mq) di qui una buona parte giardino , una parte bosco , 3000 mq vigneto e circa 200 piante d’ulivi; sono Geometra; producendo circa 1000 bottiglie ( di uno straordinario vino rosso) che però bevo solo in piccola parte; oltre a ( dipende dall’annata) 700 l. do olio d’oliva d’una qualità strepitosa ( conta che la raccolta 2016 ha dato un’acidità pari al 0,15%) ma che consumo in piccola parte … considerando che il mio reddito va ben oltre quello che potrei ricavare dalla vendita dei miei prodotti; potrei diventare comunque coltivatore diretto o imprenditore agricolo ? e se si a chi mi devo rivolgere per attivare la procedura di iscrizione? Grazie per la risposta
Marzio
grazie per le informazioni
mario
Ciao Alessandro, per prima cosa ti voglio ringraziare, e dire che sei straordinario in quello che fai, ho letto,o meglio per quanto mi piaccia, dato una sbirciatina al tuo blog, si anch’io vorrei diventare coltivatore diretto,essendo già un piccolo apicoltore, mi piacerebbe avviare un (lavoro per poterci campare) magari poi con un infarinatura di galline ovaiole,una serra, e altro che riguarda un terreno complessivo di mt 3.000 ma, purtroppo in Italia se non hai niente non ti viene dato niente, senza stare ad elencare tutto, tipo i fondi, se non hai un terreno di proprieta’ non ti vengono erogati, ho meglio, lo puoi fare anche in affitto ma poi devi lavorare x morire, ecc… ecc ….ecc….. ecc ……ecc……. quindi credo che restare al di fuori del sistema a volte può anche essere fattibile ma per poco tempo, quindi cosa mi consigli di fare per mettermi in regola, ampliare e coltivare il mio sogno ,cioe’ poter vendere i miei prodotti senza che nessuno ti punti il fucile? Mi affido a te. Grazie ancora x la tua disponibilita’, una buona giornata.
ottima iniziativa e ottimo articolo
ARTICOLO INTERESSANTE , INIZIATIVA LODEVOLE, APPROFONDIRO’ GLI ARGOMENTI ACQUISTANDO LA TUA GUIDA.
grazie
Ciao Alessandro, veramente interessante la tua guida, ma aimè leggendo questo articolo su “Come diventare coltivatore diretto e imprenditore agricolo” sono già tanto demoralizzato e disilluso dal poter aprire una attività tutta mia, ancorchè che la mia estrazione scolastica non centra nulla con l’agricoltura. La mia idea di aprire una piccola azienda agricola deriva dal fatto che amo la natura e che già coltivo nel mio orto privato ortaggi e frutta di cui mi nutro. Pertanto mi era balenata in mente l’idea di trasformare questa mia passione per l’agricoltura in una attività che potesse garantirmi un reddito.
Ma credo aimè che sia molto molto difficile.
Ma grazie in ogni caso per le tue informazioni.
Devi iniziare dal piccolo, sotto i 7000 euri annui è un hobby, inizia così
Salve, sono una ragazza che viene dalla Russia..con mio marito abbiamo piantato 5 ribes per scherzo, e ora voglio diventare coltivatore diretto… Ti voglio ringraziare per tutti info che hai scritto, per il coraggio che trasmetti per noi che vogliamo seguire il mondo bio…ti ringrazio sopratutto per aver scritto e spiegato con chiarezza come si può avvicinarsi ad un sogno.
salve,complimenti per l’impegno e per le preziose informazioni.
Ciao.Complimenti vivissimi per la chiarezza ( merce sempre più rara in questo nebuloso periodo storico) auguri di buona vita da un cinquantenne con lo spirito giovane ma…stanco di “burocratese”
Allora devi sapere che la guida Azienda Agricola 2.0 è moltoooo meglio degli articoli 🙂
grazie
grande ragazzo!!!
grazie Alessandro
sto cercando di creare un lavoro di imprenditoria agricola per 2 miei figli uno di 28 anni e l’altro di 40 che hanno voglia di lavorare, ma che purtroppo riescono a lavorare solo saltuariamente…
leggerò con calma e attenzione le tue informazioni
Inizia dalla guida http://www.aprireazienda.com/azienda-agricola-ebook
Grazie per le informazioni
Grazie, milto ineressante e chiaro. Complimenti per avere saputo sintetitizzare in modo chiaro e preciso un argomento molto complesso
Grazie! Veramente interessante e chiaro!
Desidero sapere se mio figlio, dopo aver lavorato per 2 anni come bracciante agricolo può diventare coltivatore diretto in attesa di acquistare un’azienda o è necessario prima essere in possesso di un’azienda agricola? possibilmente una risposta in privato al fine di fruire i benefici fiscali all’atto dell’acquisto. grazie. –
Grazie mille, il tuo articolo l’ho trovato molto interessante
Grazie
ciao,
mio cugino (comercialista) mi ha detto che per quello che voglio fare devo essere coltivatore diretto.
vorrei piantare un piccolo campo a canapa.
1) ho bisogno di permessi speciali da ps o carabinieri o qualcun altro?
2) il campo deve avere una pezzatura minima o non c’e’ bisogno?
3) oltre al modello cd1 da presentare all’inps quali altri modelli ci sono da riempire?
4) ho bisogno comunque di una esperienza di almeno 3 anni come prerequisito per poter coltivare o non sono necessari questi 3 anni?
5)ci sono agevolazioni pe ri coltivatori diretti oppure e’ tutto a spese del futuro coltivatore diretto?
6) sai quali sono le tasse da pagare sul fatturato annuo? (io ho intenzione di vendere, per il momento, solo semi). Cioe’ qual’e’ la percentuale sul fatturato annuo? (tralasciando i contributi INPS che sono a parte)
7) conosci tutta la trafila da fare per avere tutto in regola?
grazie per tutte le risposte!
Complimenti, articolo semplice, chiaro ed entusiasmante; approfondirò per avere più informazioni in merito
Grazie…riepilogo quanto ho capito per il mio progetto :
1)per costituire una srl agricola che goda di benefici per l’acquisto di terreni è necessario che l’amministratore sia IAP;
2)per diventare IAP oltre all’apertura di P.I. iscrizione in CCIAA e INPS c’è bisogno di diploma o corsi specifici documentati, oltre al reddito documentato derivante dall’attività di imprenditore agricolo
Mi sembra di capire che il requisito di IAP non viene rilasciato all’apertura dell’attività, bensì dopo alcuni anni.
Salve, complimenti per l’articolo che mi ha già chiarito molte idee, altre me ne chiarirò sicuramente leggendo il tuo libro. In breve, ho 52 anni, un lavoro statale che volge al termine per varie ragioni, circa quattro ettari di terra in parte uliveto e in parte seminativo e una voglia latente di accostarmi alla terra che non mi abbandona da quando ero bambino e che erano il pane quotidiano dei miei genitori. Ho un sacco di dubbi, possedendo questa terra vorrei farla fruttare in qualche modo e dedicarmici a tempo pieno, ma non mi è chiaro se alla mia età è ancora possibile diventare coltivatore diretto e quindi imprenditore agricolo e, se si, quali sono i primi passaggi da effettuare. Preciso che con un mio amico abbiamo appena impiantato un ettaro ciascuno a melograni. Vivo nel basso Salento e ringrazio anticipatamente per l’eventuale risposta.
Sto leggendo i tuoi articoli con interesse e mi stanno dando una visione più chiara su quello che io e il mio compagno abbiamo deciso di intraprendere. Noi vogliamo iniziare con piccoli frutti e piante officinali se puoi darmi qualche dritta in più te ne sarei grata anche in privato.
Ciao
Grazie per la chiarezza del articolo. Molto utile.
Grazie mille sei molto in gamba
Grazie mille sei molto in gamba.
..che dirti complimenti..vravo e Grazie!
È se un giorno realizzerò la mia idea.. ti avviserò..
Davvero interessante la tua iniziativa, ti seguirò e scriverò per avere specifici consigli.
Poi dicono che la nostra Costituzione è fondata sul lavoro, che faccia tosta, direi fondata su commi e leggine.Comunque ottimo articolo, molti che avevano in mente la campagna ora sanno che non lo possono fare, prima i requisiti.
Ciao mi sarebbe balenata L idea di iniziare a coltivare il grano .. sono figlia d arte di pizzaioli da più generazioni , ho parenti ovunque che hanno pizzerie e io oltre ad essere pizzaiola utilizzo molto i grani antichi … amo la natura e avrei il sogno di produrre il grano con cui potrò lavorare io stessa ed eventualmente da dare ai miei parenti per le loro attività … da dove potrei iniziare ? Non saprei proprio
Bravo ragazzi come te ce ne vorrebbero a quintali ….. grazie per ora per le info impartite fino ad ora,vedrò di leggere al più presto il tuo libro.
Cordialmente ti saluto.
Buona sera. Volevo chiedere nel caso non si avesse una qualifica scolastica è possibile, come ho sentito, che si ha 2 anni per mettere le carte in regola dall’ apertura dell’ azienda?
Grazie, molto semplice e preciso
In linea generale quanto scritto chiarisce la differenza tra le figure professionali. Grazie
Complimenti. Ti ho appena conosciuto e trovo già parecchie cose interessanti nei tuoi articoli. Sono scritti in maniera semplice ma dettagliata.
Salve se ho capito bene il coltivatore diretto non deve essere per forza in possesso delle qualifiche professionali necessarie per portare avanti la sua attività agricola. E’ così?
Grazie e complimenti
Ciao Luca, ti consiglio di leggere Azienda Agricola 2.0 https://www.aprireazienda.com/azienda-agricola-ebook/
Grazie mille per le tue parole, sono di grande interesse e coinvolgenti.
Apprezzo il tuo modo di scrivere e di instaurarsi in un discorso complesso come la burocrazia, i comm ecc.., spero un giorno di avere il piacere di fare una interessante conversazione. Consiglio la lettura anche dell’Agenda Agricola 2.0.