Premessa Importante: questa piccola guida è dedicata a quei professionisti che hanno già maturato le competenze del loro settore di riferimento ma che non sanno come lanciarsi sul mercato; leggere e mettere in pratica la ricetta che ti ho preparato in questi paragrafi non ti insegnerà una professione: la professione ce la devi già avere.
E se non ce l’hai ancora te la devi prima costruire.
Se invece sei un professionista preparato e pronto a lanciarti sul mercato…
continua a leggere…
Come diventare freelance in meno di 6 mesi grazie a internet
di Jonathan Pochini
Come consulente SEO e Online Marketing ho tutte le competenze, le conoscenze e l’esperienza per aiutare professionisti preparati a lanciarsi nel mercato e diventare freelance autonomi, indipendenti e con un proprio nutrito parco clienti.
Peccato che spesso, ad un professionista maturo che decide di lasciare il suo preziosissimo posto fisso per lanciarsi nelle altalenanti sorti della libera impresa… manchi la consapevolezza dei passi e soprattutto degli investimenti necessari (di tempo più che di soldi… come vedrai) per avviarsi con successo nell’avventuroso percorso di diventare freelance.
Ogni settore è diverso, caratterizzato da proprie specificità e governato spesso da proprie regole.
Tuttavia nutro la radicata convinzione che, seguendo le istruzioni che ti illustro in questa guida, bastino solo 6 mesi per fare di te un freelance autonomo e indipendente e con un canale ragionevolmente stabile di acquisizione clienti.
Anzi: 6 mesi sono pure troppi!
Ne bastano molto probabilmente poco più della metà. Ma diciamo, per essere cauti, che per seguire la mia ricetta dovrai mettere da parte (o avere già) abbastanza risparmi per mantenerti per almeno 6 mesi.
Sei pronto?
Iniziamo!
LA RICETTA PER Diventare Freelance in meno di 6 mesi
La prima cosa da fare è farsi un sito web.
E per avere un sito devi innanzitutto avere un dominio.
Ora… potrebbero esserci colleghi SEO che ti consigliano di prendere un EXACT MATCH DOMAIN che corrisponda alla tua parola chiave principale.
Mi spiego:
- se sei un imbianchino e lavori a Udine il tuo EXACT MATCH DOMAIN sarà un dominio tipo “imbianchinoudine.it”;
- se sei un architetto e il tuo mercato di riferimento è Genova il tuo EXACT MATCH DOMAIN sarà un dominio tipo “architettogenova.com”.
Questo perché scegliere questo tipo di domini aiuta(va) a posizionarsi bene su Google per quelle determinate parole chiave.
Tuttavia, per un freelance non è detto che questa sia la strategia più lungimirante: con la tua professione, con la tua attività infatti vorrai fare “brand”, vorrai farti conoscere (e farti trovare) con il tuo nome e cognome (o con il nome della tua azienda).
L’algoritmo che favorisce gli EXACT MATCH DOMAIN potrebbe cambiare a seconda degli umori di Google (e questa tecnica è molto meno potente oggi di quanto non lo fosse anni fa).
Il tuo “brand” invece, la consapevolezza del mercato che tu (con il tuo nome e cognome o con il nome della tua azienda) fai quel determinato tipo di lavoro, offri quel determinato tipo di servizio e sei bravo a fare quella determinata cosa… no: quello non è dipendente dagli algoritmi di Google!
Quindi: è più importante che la gente ti inizi a conoscere con il tuo nome e inizi a parlare (bene) di te e di come fai (bene) i lavori piuttosto che ti trovi cercando le tue parole chiave di riferimento su Google.
Di Google ce ne occuperemo presto, non ti preoccupare… ma sappi che quando la gente inizierà a cercarti con il tuo nome e cognome su Google… quello sarà già SEO!
Per concludere… è preferibile un dominio che rappresenti te o il tuo brand; qualcosa tipo “nomecognome.it” o “nomecognome.com” potrebbe già andare bene.
Se proprio vuoi metterci una parola chiave potresti usare un PARTIAL MATCH DOMAIN, ma solo (secondo me) se favorisce la consapevolezza del tuo “brand”.
Se ad esempio fai il fotografo potresti prendere un dominio tipo “nomecognomephotography.com”.
E POI VIENE IL SITO
Una volta deciso il nome del dominio devi realizzare un sito.
Questo è un momento delicato in cui potresti decidere di essere cauto e provare diverse soluzioni che il mercato offre, magari a buon mercato.
Tagliamo la testa al toro: non abbiamo tempo e non c’è lo spazio per valutare le numerose offerte del mercato, fidati semplicemente di chi ci lavora tutti i giorni con queste cose ed è consapevole dell’obiettivo che vogliamo perseguire (fare di te un freelance in meno di 6 mesi).
Prendi un hosting economico ma decoroso e installa un sito in WordPress.
Forse questo passaggio (insieme a quelli descritti fra poco) ti costerà un po’ visto che potrebbe essere richiesto l’intervento di un professionista…
Ma ne varrà la pena: stiamo parlando del tuo futuro qui.
LA SCELTA DEL TEMA
Anche questa è una fase delicata.
Il primo errore da evitare è cercare qualcosa di super-mega-figo.
Stai per lanciarti nel mercato, sei pieno di insicurezze e cercherai inconsciamente di rispondere a queste insicurezze mettendo una particolare cura nell’aspetto grafico del tuo sito.
Te lo dico chiaramente: non ha nessuna importanza!
Non ha nessuna importanza quanto “figo” sia il tuo tema o il tuo sito.
Il tuo sito deve essere solo CHIARO, COMUNICATIVO e FUNZIONALE.
Ricorda questa regola:
Il tuo sito non è per te: è per i tuoi utenti!
Il tuo sito non deve essere espressione del tuo EGO ma deve essere al servizio dei tuoi utenti, di chi finisce sul tuo sito, di chi potrebbe diventare presto tuo cliente. Ci torneremo su questo punto.
Il mio consiglio è quindi: prendi un tema semplicissimo… oppure fattene fare uno apposta da uno sviluppatore che abbia a cuore la comunicazione, l’usabilità e soprattutto la SEO prima della grafica.
L’intervento di un SEO – o di una persona esperta nell’ottimizzazione SEO di WordPress – ti servirà anche per ottimizzare la tua installazione con i necessari plugin SEO per WordPress.
Nella scelta del tuo tema tieni infine presente la struttura del sito affinché questa possa venire rappresentata efficacemente dal menu principale e dagli altri elementi del tema.
LA STRUTTURA DEL SITO
Ci potranno essere variazioni specifiche a seconda della tua professione e del tuo mercato di riferimento ma la struttura del tuo sito sarà essenzialmente questa:
- Home page
- Chi sono
- Servizi
- Servizio 1
- Servizio 2
- Servizio 3
- …
- Blog
- Contattami!
Analizziamo queste pagine una a una, dalla più semplice alla più complessa:
Chi sono
Questa è la pagina in cui ti presenti, in cui dici chi sei e cosa sai fare…
Ma attenzione: ti ricordi cosa ti ho detto prima?
Il tuo sito non è per te: è per i tuoi utenti.
Non dirmi frasi tipo “affermato professionista dalla pluriennale esperienza“, non raccontarmi del tuo curriculum, non dirmi neanche quanto sei bravo!
Dimmi invece come risolverai il mio problema, cosa farai per me, come renderai la mia vita migliore e perché dovrei scegliere proprio te piuttosto che il tuo competitor.
Riesci a cogliere la differenza tra questi due modi di porsi?
Contattami!
Questa può essere una pagina a sé o anche solo una sezione del layout del tuo sito. La cosa fondamentale da capire è che qui si realizza l’obiettivo del tuo sito: farsi contattare da potenziali clienti.
La comunicazione del tuo sito deve essere chiara e i tuoi utenti devono capire esattamente come contattarti ancor prima che abbiano deciso di farlo.
Ecco che quindi potremmo decidere di mettere il link nel menu principale, a destra, magari in evidenza e con un chiaro call-to-action!
Ad esempio non “contatti” ma “Contattami!”
Servizi
Questa naturalmente si presta ad essere una sezione che si articola in più sottosezioni, presentando i diversi servizi che offriamo ai nostri clienti.
Chiariamo a questo punto una cosa: ogni pagina che pubblichiamo (e quindi in questo caso, ogni servizio che proponiamo) deve rispondere ad una specifica “parola chiave” o “intenzione di ricerca” in maniera chiara ed esauriente.
Se faccio l’imbianchino e realizzo opere in cartongesso dovrò avere una pagina specifica dedicata alle parole chiave “montaggio cartongessi”, “lavori in cartongesso”, etc…
Non basta metterlo in una generica pagina “Servizi”.
Se il mio mercato di riferimento è relativo ad una determinata città (es. Roma) dovrò puntare su parole chiave tipo “montaggio cartongessi Roma”, “lavori in cartongesso Roma”…
E la mia pagina dovrà essere sufficientemente esauriente e contemplare l’inserimento di contenuti relativi ad eventuali parole chiave secondarie tipo “pareti in cartongesso”, “soffitti in cartongesso” e anche “opere in cartongessi prezzi”.
Home Page
La home page è la prima e più importante pagina del sito. La sua funzione è quella di presentare i contenuti principali attraverso i quali si articola il sito, quindi: il “chi sono”, tutti i servizi, un richiamo al “Contattami!”, gli ultimi post del blog (ci arriviamo subito), eventuali offerte o altri elementi che possono trovare spazio in home page come ad esempio i Testimonial e eventuali altri elementi che possono generare fiducia nei nostri utenti (es. la vincita di un concorso, l’iscrizione ad una determinata associazione, certificazioni varie).
Domanda: a che “parola chiave” deve rispondere la home page? Alla tua parola chiave principale.
Di nuovo, se sei un dentista e operi a Genova la tua home page dovrà rispondere alla parola chiave “dentista Genova”.
L’errore da non fare in home page è quello di “tirarsela” e non metterci niente… o quasi niente: tipo quelle home page dove c’è solo un logo o un’immagine o un link che bisogna cliccare per accedere al resto dei contenuti del sito. Il tuo utente è presumibilmente finito sul tuo sito dopo una ricerca, in altre parole “ha fatto una domanda”.
Sarebbe come se mi chiedessi “Di cosa ti occupi?” e io ti rispondessi “Se vuoi saperlo clicca qui”.
Blog
Questa è l’elemento più importante di questa guida, la tecnica fondamentale su cui si basa questa ricetta per diventare freelance in meno di 6 mesi grazie a internet.
Devi avere un blog.
E devi scriverci… di continuo!
Ne parliamo subito.
Hai voluto un sito web? Adesso scrivi!
Hai voluto un sito web? Adesso pedala!
Devi scrivere.
Bene.
Contenuti originali e accattivanti.
In maniera prolifica.
Con un orecchio teso ai tuoi utenti e con occhio puntato sui motori di ricerca.
Tecnicamente i miei clienti non scrivono di continuo: non scrivono un articolo a settimana e spesso – occupati come sono con il loro lavoro – non scrivono neanche un articolo al mese!
Ma tu sei in fase di avvio e vogliamo assicurarci che tu faccia tutto quello che è necessario per avere successo in questa fase delicata.
Senza andare nello specifico, sappi solo che c’è un rapporto stretto tra quanto (e come) scrivi e quanto bene ti posizionerai sui motori di ricerca per le tue parole chiave di riferimento.
Di cosa dovrai scrivere?
Del tuo lavoro, delle novità del tuo settore, dei tuoi clienti e dei lavori che fai per loro, dei case study che affronti, di come hai risolto i problemi più difficili…
Come dovrai scrivere?
In maniera semplice, diretta, originale e esauriente.
Raccontando “storie” in maniera personale: stai vendendo i TUOI servizi e nei tuoi servizi ci vuoi mettere tutto te stesso, la tua esperienza, la tua personale maniera di fare le cose.
Ma dovrai scrivere anche in maniera da contemplare le tue parole chiave principali, portando l’attenzione ai servizi che proponi.
Ad esempio, una wedding planner potrebbe scrivere un articolo su “Le più belle location per un matrimonio civile in Toscana”… e quindi magari concludere l’articolo con un bel “Ti sono piaciute le mie location?
Queste sono solo una selezione, ce ne sono molte altre e una è di sicuro quella più adatta a te.
Contattami per saperne di più!”
Ma ricorda cosa ti ho detto prima: ogni pagina che pubblichiamo (e quindi anche ogni articolo) deve rispondere ad una specifica “parola chiave” o “intenzione di ricerca”.
Questo significa anche che pubblicare due o più pagine (o articoli) dove la parola chiave principale sia sempre la stessa è un po’ un errore: quale pagina dovrebbe posizionare Google per quella determinata parola chiave se ci sono più pagine ottimizzate per la stessa parola chiave?
Risposta riduttiva ma illustrativa: nel dubbio non ne posiziona nessuna! 🙂
Quindi molto probabilmente la situazione ottimale potrebbe essere che:
- La tua pagina dove offri un servizio la ottimizzi per la tua parola chiave principale (esempio: “consulenza seo”);
- Gli articoli che scriverai per il blog li ottimizzerai andando a esplorare le parole chiave secondarie e correlate che puoi trovare anche tra i suggerimenti di Google quando cerchi la tua parola chiave principale:
E dopo aver scritto ogni articolo?
Beh, dovrai promuoverlo!
Condividerlo su Facebook e/o Linkedin e/o Twitter e/o Google+ e/o Pinterest, Snapchat… ovunque sia pertinente per il tuo mercato di riferimento.
Questo potrebbe comportare la creazione di una pagina Facebook o Google+ etc… ma queste sono considerazioni da prendere caso per caso.
Il concetto è che una volta pubblicato un articolo sul tuo blog c’è ancora una cosa da fare: condividerlo, farlo conoscere, farlo girare. Nei limiti delle possibilità della propria presenza sui social.
Ma anche la propria presenza sui social è una cosa da curare!
E quindi dovrà crescere anche lei nel giro di questi fatidici 6 mesi entro i quali diventerai freelance.
Altre tecniche di promozione online
E poi? Se non bastasse solo scrivere articoli e scriverli di continuo?
A quel punto – ma solo a quel punto secondo me – sarebbe il caso di mettere in campo una delle strategie più potenti della SEO, ovvero quella di ottenere link in entrata da altri siti autorevoli e pertinenti al tuo settore di riferimento.
Senza andare troppo nel tecnico e nello specifico te la illustro in questo modo:
- Sei a conoscenza di un ottimo blog di settore, autorevole, di qualità, popolare e visitato.
- Hai recentemente conosciuto il proprietario di questo blog o comunque il responsabile della pubblicazione degli articoli di questo blog.
- Cosa è opportuno fare in questa situazione? Gli puoi proporre di scrivere un guest post di qualità su un argomento pertinente (al suo blog e al tuo sito) e firmarlo a tuo nome.
- Linkerai poi il tuo nome con il tuo sito web o lascerai comunque qualche riferimento al tuo sito web.
Perché facciamo questo?
- Perché vogliamo farci conoscere in un mercato più grande e sappiamo che quel determinato blog può renderci visibile ad un pubblico a cui non avremmo accesso altrimenti.
- Perché – dal punto di vista strettamente SEO – ricevere un link di qualità da un sito di qualità è una cosa molto potente.
Ma attenzione: ricevere link in maniera indiscriminata da siti web di scarsa qualità, non pertinenti o della cui autorevolezza non siamo sicuri o peggio ancora comprare link a pagamento… potrebbe cacciarti nei guai. Google potrebbe accorgersene e penalizzarti.
Conclusione: la ricetta in 7 punti
Riassumendo: ecco la mia ricetta per farti diventare freelance in meno di 6 mesi punto per punto:
- Compra un dominio tipo “nomecognome.it”, “nomecognome.com”, etc…
- Compra uno spazio web e installaci WordPress.
- Scegli un tema semplicissimo o fattene fare uno apposta (meglio se da un SEO).
- Fatti ottimizzare tema e installazione con i giusti plugin SEO (potresti imparare a farlo da solo ma un professionista ti farà risparmiare decine di ore di studio e lavoro).
- Organizza la struttura del tuo sito considerando una presentazione efficace dei tuoi servizi; scrivi le pagine “chi sono” e i “servizi”; scrivi una pagina apposta per ogni servizio che offri (chiedi al tuo SEO di revisionare le parole chiave che usi in queste pagine o di darti dei suggerimenti a riguardo).
- Inizia a scrivere articoli, bene, in maniera prolifica e tenendo d’occhio le tue parole chiave principali (fatti fare una revisione dal tuo SEO di qualche tuo articolo o fatti guidare nella realizzazione dei primi articoli).
- Armati di pazienza e di costanza.
Il settimo punto è psicologicamente quello più importante: non riceverai migliaia di visite dall’oggi al domani solo perché hai aperto un blog; i clienti non inizieranno ad arrivare solo perché avrai scritto qualche articolo.
Dopo qualche settimana – o dopo i primi mesi – la sfida da superare sarà quella dello sconforto.
Ma da un momento all’altro le cose potrebbero cambiare, le visite esplodere e i possibili clienti iniziare ad inviare richieste.
A un certo punto – e quel punto varia da settore a settore – succede qualcosa nel rapporto tra il tuo sito e le pagine dei risultati di Google: inizi a posizionarti in prima pagina per un certo numero di parole chiave rilevanti per il tuo business.
Sembra un cambio improvviso ma invece è stato proprio il frutto di un lavoro costante che hai portato avanti per mesi.
Nota finale: quando hai bisogno di aiuto
Prima ti ho dato una ricetta in 7 punti. Ce ne sarebbero di cose da dire per evitare di farti commettere errori e per personalizzare la tua impresa in rapporto al tuo settore di riferimento.
Ma se poni la giusta cura in tutti i passi che ti ho elencato e osservi come si muovono i tuoi concorrenti è molto probabile che seguendo questi punti… avrai successo: in meno di 6 mesi riceverai un numero sufficiente di richieste che dovrai solo imparare a gestirle; dovrai imparare a vendere cara la pelle e dovrai affrontare altri tipi di sfide. Sarai diventato finalmente un freelance!
Ma qui stiamo parlando del tuo futuro e quindi se vorrai andare il più possibile sul sicuro vorrai anche lasciare il meno possibile al caso.
Ecco quindi che se nella mia ricetta ti ho indicato i passi fondamentali da fare qui ti ribadisco i momenti in cui potresti decidere di chiedere aiuto ad un professionista. Un consulente SEO potrà infatti aiutarti:
- A scegliere il nome a dominio più appropriato.
- A installarti WordPress, realizzarti un tema apposta e ottimizzarti la tua installazione con i plugin giusti.
- Fare una ricerca parole chiave per definire con precisione la gerarchia delle parole chiave che si deve riflettere sulla struttura del sito.
- Darti chiare indicazioni su come scrivere le tue pagine.
- Darti chiare indicazioni su come scrivere i tuoi articoli.
- Darti gli strumenti per individuare le parole chiave su cui scrivere gli articoli.
- Aiutarti a leggere le Google Analytics, le statistiche del tuo sito web per trovare – tra le altre cose – altri suggerimenti per gli articoli da scrivere.
Una volta diventati freelance
E poi? Le richieste inizieranno ad arrivare, forse gradualmente, forse tutte insieme. E d’improvviso ti ritroverai troppo occupato con i tuoi clienti che non avrai più tempo di scrivere!
Tuttavia ti consiglio di non smettere con la tua campagna: non è detto che il canale di acquisizione clienti che sei riuscito faticosamente a costruire in questi mesi rimanga stabile senza fare niente, come se fosse una rendita passiva. Meglio dedicare una percentuale delle proprie energie al mantenimento o – perché no – all’espansione delle proprie possibilità di marketing.
E se proprio non riesci a dedicare neanche un 10% del tuo tempo a scrivere un articolo per il tuo blog, allora ti consiglio di assumere un ghostwriter.
E naturalmente anche di contattare il tuo vecchio SEO per valutare una strategia di espansione del tuo business…
Chissà, forse sarai tu stavolta a ritrovarti nella posizione di offrire un preziosissimo posto fisso a qualcuno in cerca di lavoro! 🙂
Bell’articolo! A mio parere però dire che l’aspetto grafico “non ha nessuna importanza!” non è esatto. Non si deve esagerare con per es. effetti, transizioni, ma meglio rimanere sobri per usabilità, quello lo consiglierei anch’io, ma la grafica ha la sua importanza ed è anche legata al proprio campo lavorativo e target. Se il tuo sito sarà super usabile ma brutto o comunque con un aspetto troppo attempato o che poco centra con il tuo target, verrai penalizzato. Perlomeno questa è la mia opinione.
Grazie Simone
In effetti, dal punto di vista di un grafico, web designer o web developer, la frase “non ha nessuna importanza” suona forse un po’ troppo severa.
Il concetto che volevo passare è espresso meglio nelle frasi successive, ovvero:
« Non ha nessuna importanza quanto “figo” sia il tuo tema o il tuo sito.
Il tuo sito deve essere solo CHIARO, COMUNICATIVO e FUNZIONALE.
Ricorda questa regola: Il tuo sito non è per te: è per i tuoi utenti!»
E quindi che l’aspetto grafico deve essere “al servizio” della comunicazione e degli utenti del sito.
Siccome questo è un aspetto che viene spesso trascurato da chi si approccia per la prima volta alla realizzazione del proprio sito web… mi sembrava il caso di sostenerlo con una certa forza. 🙂
Complimenti! un articolo davvero pratico e senza troppi giri di parole, ottimo lavoro!