Aprire Azienda è un blog partecipativo dove tutti hanno la possibilità di presentare le proprie esperienze e raccontare il percorso che hanno effettuato.
In questo articolo troverai la storia di Giuseppe che con caparbietà e determinazione è riuscito ad inventarsi un lavoro online grazie alle proprie passioni.
Le storie come quelle di Giuseppe rispecchiano a pieno uno dei principi cardine del mio blog, e cioè che impossibile è una parola che esiste solamente nella nostra testa.
Una persona determinata riesce sempre a raggiungere i traguardi prefissati nonostante tutto. Non è facile, ma un percorso serio e concreto basato sul duro lavoro e sulle passioni alla fine raggiungerà un vero risultato.
Io ho già parlato troppo, lascio la parola a Giuseppe
Come inventarsi un lavoro online: la storia di Giuseppe
Prima le presentazioni.
Mi chiamo Giuseppe Schettino è sono un libero professionista, mi occupo principalmente di Mobile Marketing e Posizionamento nei motori di ricerca.
Sto scrivendo il 21 Aprile, il giorno del #mobilegeddon ovvero il giorno che Google ha indicato come anno zero di un nuovo indice dei suoi risultati di ricerca.
Un indice nato per epurare dai propri risultati di ricerca da smartphone tutti quei siti che non si adattano bene allo schermo di un telefono mobile.
Un giorno per me felice, perché lavorando a livello locale, con attività commerciali ed aziende medio piccole posso finalmente, ancora di più, fondere entrambi gli aspetti del mio lavoro.
Pubblico questo Guest Post grazie ad Alessandro, che non conosco personalmente, ma che ho conosciuto grazie a Google che mi ha dato la possibilità qualche volta di spulciare il suo sito quando ho vissuto il mio periodo di travaglio lavorativo.
E qui vengo al dunque.
Il concetto di fondo che voglio offrire in questo mio Guest Post è quello di Sacrificarsi per amore delle proprie passioni.
Per poterlo argomentare però voglio suddividerlo in tre punti.
I puntini
Puntino numero 1: l’Idealismo
Sono sempre stato un amante della scoperta, un divoratore di conoscenza, ho sempre amato il modo in cui le persone riescano a comunicare con passione e fermezza le proprie idee. Il mio background culturale poi ha fatto il resto.
Sono napoletano fino al midollo (fortunatamente aggiungerei) e questo mi ha dato modo di crescere in un contesto fatto non di degrado familiare ma di degrado collaterale.
Non voglio tediarvi, ma il succo è che sono sempre stato un idealista, un innamorato del giusto.
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Puntino numero 2: la propaganda
Proprio per il forte sentimento di giustizia studiando ho cominciato ad approfondire di mio, sin dalle medie, il concetto di propaganda.
La passione di mio padre per la seconda guerra mondiale ha messo le basi di questo mio interesse, era comunque un argomento in comune, non amando lui il calcio.
Ebbene, la mia prima tesi fu quella delle medie e la feci sulla propaganda fascista.
Puntino numero 3: l’Arte
Un’altra delle mie passione è sempre stato il disegno, mamma mia passavo giornate a guardare i fumetti di quei nerd di prima generazione dei miei genitori, non so nemmeno io quanti Diabolik o Corto Maltese, per non dire le donne di Milo Manara, io abbia disegnato.
Questa passione me la sono portata dietro cominciando a giocare con un programmino che capitò per caso dentro casa, grazie ad un amico di famiglia, il programma era una prima versione di Photoshop.
Puntino numero: 4 Internet
1996, non mi diedero il permesso di iscrivermi al liceo artistico e finii a fare ragioneria indirizzo programmatori.
Nacque così la mia passione per il web.
Ricordo che in quel periodo Winmx per scaricare una canzone di 20 mega in venti minuti era il mio You Tube, mirc e C6 non facevano sentire la mancanza di Facebook ed il modem per la connessione faceva un casino incredibile.
Poi nel giro di tre anni mi ritrovai a scaricare film interi di 700 Mega con la fibra ottica in mezz’ora; ma questa è un’altra storia.
Quello che c’è nel mezzo si chiama HTML, ed il mio primo sito sugli indiani d’America (popolo massacrato) la cui passione crebbe dopo i soldatini grazie ad una biografia di Vittorio Zucconi su Cavallo Pazzo, Tashunka Witko, il Vercingetorige dei nativi americani.
Sito pubblicato su altervista, che non ho mai più ritrovato tra l’altro.
Ma ormai il tarlo era inserito e da quel momento ha cominciato a mangiarmi il cervello.
Puntino numero 5: la pubblicità
Intanto a scuola l’economia aziendale cominciò ad insegnarmi che un’azienda ha bisogno di comunicare per arrivare al pubblico che identifica come target.
Così anche la mia seconda tesi scolastica trattò l’argomento pubblicità, studiai il tema a fondo, collegandolo a tutte le materie e scoprendo dei primi marchettari in ambito pubblicitario proprio vicino casa mia, a Pompei.
Ad ogni modo finite le superiori la mia breve parentesi alla Facoltà di Scienze Politiche di Napoli non diede risultati in termini di Stimoli e Passione.
Puntino numero 6: il lavoro dei sogni? Boh!
Cominciai un corso di due anni di Tecnica Pubblicitaria e Grafica Pubblicitaria dopo il quale finii a Roma a lavorare come impaginatore per una grossa società, anche qui l’esperienza fu breve, al contrario di quella fatta come grafico presso presso una società di Insegne luminose e Vetrofanie nella provincia a Sud di Roma.
Lasciato anche questo lavoro, posso dire con certezza che 8 ore al giorno a cercare lavoro, il lavoro te lo trova se ti accontenti, ma il punto non è questo, il punto è che ti accontenti.
Io l’ho fatto, dovendo mantenermi in un’altra città ho dovuto prendere quello che veniva, ed arrivò un posto come portiere notturno in un ospedale ancora più a SUD di Roma.
Un lavoro che mi ha dato molto tempo per ritrovare me stesso, le mie passioni, le mie aspirazioni, e migliorare le mie competenze in ambito web.
Un lavoro di tutto rispetto, mi ha permesso di campare, trovare l’amore, mettere su famiglia e di avere una figlia che amo con tutto me stessa.
L’ispirazione
Proprio prima che nascesse una vita importantissima per l’uomo che sono un’altra che non consideravo importante si spegneva, quella di Steve Jobs.
Sembrerà assurdo ma quando vidi su youtube il suo discorso ai ragazzi dell’università di Stanford mi si scatenò dentro una voglia di fare, di cambiare qualcosa, sentivo un fremito che sapevo essere positivo.
In quel discorso Jobs raccontò la sua vita divisa in tre punti, come ho cercato di fare io finora, non bene come lui ovviamente.
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Attenzione non sono uno dei vedovi di Jobs, anzi, solo che è giusto attribuire a chi merita i giusti riconoscimenti, ed un genio resta tale anche e soprattutto per ciò che esprime e lascia agli altri. Come la socratica falsa modestia.
Bene l’ispirazione mi portò a decidere che era il momento di cambiare, solo però che non avevo ancora le capacità per seguire i miei sogni, troppo acerbo, la formazione fu la soluzione.
Cercai il migliore corso di programmazione WEB a Roma e investii tutti i miei risparmi, ben 2000€.
Però per seguire un corso tutte le mattine, dopo le notti a lavoro e con una figlia appena nata, un corso con quel costo poi non è da tutti, permettetemi di dire che ci vogliono palle e determinazione.
Dopo sei mesi di scuola intensi ho cominciato a portare avanti qualche mio progetto e qualche progetto di posizionamento di un paio di amici con attività commerciali, con ottimi risultati devo dire.
Cominciai così a farmi pagare, poco, e con ritenuta d’acconto fino a 5000€ è possibile fatturare senza dover aprire la partita iva.
Negli ultimi anni poi Google ha cambiato molto il suo modo di presentare i risultare di ricerca in base alla sua valutazione dei siti web e dei loro contenuti, il progetto più corposo è stato quello di okkei.it, il mio sito, il mio blog, nel quale parlo del mio lavoro.
Dopo un periodo di stallo dovuto al tempo necessario per posizionare okkei.it per le parole chiave di mio interesse ho cominciato ad intercettare qualche cliente come si deve, dunque è nata la necessità di regolarizzare la mia figura professionale, di distinguermi come un professionista e non come un ragazzino che arrotonda.
Ad agosto 2014 ho aperto la mia Partita IVA a Regime Agevolato, con il 10% fisso di spesa sugli incassi, ho scelto un giovane commercialista che come me si è appena affacciato in maniera professionale nel suo settore.
Ho unito i puntini come suggeriva Steve Jobs, i puntini della mia crescita, che come un disegno per i bambini unendoli con una matita formano una figura ben distinta.
Mi ci è voluto coraggio però, lasciare un lavoro fisso, in tempi di crisi, con una famiglia per la quale contribuire attivamente ed investire i risparmi accumulati e fare un piccolo prestito per entrare in franchising con una società che si occupa di mobile marketing, grazie alla quale il mio lato commerciale è cresciuto, migliorato, la mia conoscenza della materia si è ampliata ed il mio modo di ragionare è diventato più simile a quello di un imprenditore.
Ma si deve essere disposti a sacrificarsi per ottenere risultati e crescere a livello professionale.
Ecco perché la mia testimonianza in questa vita, mal regolamentata da figli di ed amici di e delegati di partito, è la conferma di ciò che diceva Jobs:
unite i puntini
siate affamati
siate folli
Il Mio contributo REALE
Siccome vi ho ammorbato con la storiella di chi vuole riuscire nella vita, ma siccome so che molti vogliono ciò che ho voluto io e sono disposti a prenderselo in qualche modo, altrimenti non seguireste il sito di Alessandro, voglio poter dare qualche dritta sulla base di quelle che sono le mie conoscenze.
Come usare Google per trovare il lavoro dei tuoi sogni.
SI chiamano footprint, sono dei piccoli accorgimenti che si possono usare quando si fa una ricerca su Google per ottenere risultati più precisi.
Ad esempio.
Usare le virgolette per circoscrivere una frase o anche solo una parola restituirà risultati che contengono esattamente il contenuto tra le virgolette.
Mentre usare AND oppure OR tra due parole o frasi restituirà risultati abbinati o in alternativa.
Ma i footprint sono molti, ecco comunque quello che si può riuscire a trovare con una ricerca più precisa.
Poniamo il caso che vogliate lavorare nel settore del cinema, ecco una delle ricerche che potreste fare è:
“lavora con noi” Cinema AND roma –kijiji.it –trovit.it –subito.it ecce cc
Quindi il pattern è:
“lavora con noi” Chiave di Ricerca AND città –sitodilavoro1 –sitodilavoro2 ecc
Un’alternativa potrebbe esser quest’altro tipo di ricerca:
“lavora con noi” Settore inurl:.it Città
Aggiungere i due punti ed il punto it preceduto dal comando inurl indica al motore di ricerca che stiamo cercando siti con quella esatta voce al loro interno, con quella keyword con un’estensione del dominio IT quindi italiana e localizzati a Roma.
Attenti ai dettagli, la data di pubblicazione
Potrebbe sembrare ostico però basta fare copia incolla, ad ogni modo consiglio di spuntare da strumenti di ricerca la paletta relativa al periodo e puntarla sull’ultimo mese, in modo da reperire pagine aggiornate solo nell’ultimo mese o in un intervallo di date ben preciso.
Gli ALERT, lascia che sia Google a trovarti lavoro
Se trovate un buon pattern, con diversi risultati, si può impostare un Alert sfruttando il servizio di Google alert che vi aggiornerà via mail ogni qual volta questo tipo di ricerca produce risultati nuovi.
Credo sia un buon metodo per usare anche Google, in maniera più approfondita, per cercare un lavoro che almeno ci piaccia.
Come spero vi piaccia l’articolo e che troviate risultati da questi ultimi consigli.
A presto.
Leggi anche: come inventarsi un lavoro
Come inventarsi un lavoro online: considerazioni finali
Hai qualche suggerimento? Vuoi raccontare la tua storia? Scrivilo qui sotto nei commenti.
Se non sai come inventarti un lavoro online, ricorda che il blog è pieno di consigli per partire 🙂
Alessandro
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