Cos’è il temporary management e come aiuta il business

Quando si ha necessità di intervenire per lo sviluppo dell’azienda, affidando quest’ultima – del tutto o in parte – a manager particolarmente motivati e qualificati con l’obiettivo di incrementare le competenze esistenti o assicurare continuità a livello organizzativo, si può fare ricorso alla procedura detta ‘temporary management’. In tal modo diventa possibile superare momenti delicati e complessi, sia in negativo – come tagli o riassestamenti economici – che in positivo, intendendo in questo caso lo sviluppo del business verso nuovi mercati.

Entra in gioco una figura particolare, quella del temporary manager, al quale vengono assegnati specifici poteri, competenze e deleghe. Si tratta di un percorso che è limitato nel tempo – come dice la parola stessa – attraverso il quale si cerca di raggiungere determinati obiettivi o di affrontare al meglio particolari contingenze. Grazie al temporary management, vero e proprio servizio imprenditoriale per attivare il quale è possibile consultare il portale Compendium, l’azienda può ottenere quelle risorse che siano necessarie in un certo momento a innalzare il livello di performance dal punto di vista delle capacità gestionali.

Differenze con il concetto di consulenza e caratteristiche essenziali

Cos’è il temporary management e come aiuta il business Il procedimento che abbiamo iniziato ad esaminare sta iniziando a diffondersi e ad essere apprezzato anche dalle aziende italiane. Ci sono alcuni errori che però è bene non fare per comprendere al meglio ciò di cui stiamo parlando. Quando si fa riferimento al temporary management, dove la figura del manager si occupa di gestire ed eseguire determinate operazioni, bisogna fare attenzione a non confonderlo con la pura e semplica consulenza: attraverso quest’ultima, infatti, si potranno ottenere semplici consigli e linee guida. Non si tratta di due schemi di tipo alternativo: quella del temporary manager è una professione a se stante, per svolgere la quale sono necessarie conoscenze e motivazioni diverse da quelle proprie del classico consulente. La principale distinzione riguarda il fatto che il manager dispone di speciali deleghe per una gestione in autonomia che invece il consulente non ha. Le due figure possono essere complementari. In che modo? L’intervento del temporary manager può arrivare in seguito a quello del consulente. Le azioni che quest’ultimo ha indicato come da intraprendere potranno a questo punto essere implementate dal manager.

Gli ambiti che possono trarre vantaggio dal temporary management

L’intervento spot da parte del temporary manager in azienda potrà risultare utile in qualsiasi ambito imprenditoriale: si va dalla programmazione delle migliori strategie finanziarie all’organizzazione del payroll (elaborazione buste paga) e non solo. Per quanto riguarda poi nello specifico la figura professionale del temporary manager, si tratta di un esperto che ha maturato nel tempo un’importante abilità nella gestione di situazioni di stress. Possiede inoltre caratteristiche personali ben precise. L’asticella delle qualità etiche, in particolare, dovrà risultare particolarmente alta. Questa figura tecnica, infatti, si trova a interagire – in tempi brevi e determinati – in aree dell’azienda delicate e potenzialmente ricche di info molto importanti. Il temporary manager dunque non deve perseguire obiettivi diversi da quelli legati al business aziendale: in caso contrario, i danni potrebbero infatti essere decisamente gravi.