Ti stai chiedendo se sia possibile lavorare mentre si viaggia?
Vuoi conoscere le potenzialità che il web oggi offre per inventarti un lavoro libero dagli orari fissi?
Sai chi sono i nomadi digitali?
Ne conosci qualcuno?
Vuoi diventare anche tu uno di loro?
Queste sono le domande a cui troverai risposta se continui a leggere l’articolo “come diventare nomade digitale“.
Ho deciso di scrivere questo articolo perché voglio aiutarti a perseguire i tuoi sogni, oggi nell’era della condivisione sul web non esistono segreti per il successo, devi capire solamente come funzionano le regole del gioco e iniziare a partecipare anche tu alla partita.
I sogni sono fatti per essere realizzati, i cassetti vanno aperti e lasciati vuoti, i sogni sono una cosa seria come è serio il pericolo che possano marcire se li lasci troppo a lungo rinchiusi in quel cassetto.
Il mondo è cambiato, non rimanere indietro
I tempi delle grandi fabbriche di produzione, dei mega uffici fantozziani e dei contratti fissi a tempo indeterminato sono ormai un lontano ricordo.
Se anche tu fai parte della generazione nata e cresciuta nel periodo della grande transizione da una società di produzioni ad una di servizi, immagino che tu ti senta un po’ spaesato e spaventato.
Non preoccuparti, ci siamo passati tutti, noi che siamo cresciuti con il mito del lavoro fisso perché quello era il modello da seguire abbiamo dovuto fare i conti con la realtà dei fatti, ma non tutto il male viene per nuocere.
Oggi la società è cambiata, qualcosa in meglio, altro in peggio, ma è inutile piangersi addosso, dobbiamo semplicemente imparare a nuotare in questo nuovo mare fatto di opportunità.
I motivi del cambiamento sono diversi, da una parte la globalizzazione che non ha lasciato scampo all’economia tradizionale, oggi le tue magliette, i pantaloni, il cellulare, sono fatti in Cina, Vietnam, Bangladesh, non importa se non sei d’accordo, questa è la situazione.
Dall’altra la rivoluzione tecnologica, l’avvento dei social, del commercio online, dei blog, tutto è cambiato rispetto a soli 10 anni fa.
Questi due cambiamenti insieme hanno modificato le relazioni tra individui, i comportamenti, il modello economico e la composizione della società.
Il mercato del lavoro si è modificato insieme alle competenze necessarie per competere.
Se 50 anni fa la forma fisica era un valore aggiunto per trovare lavoro, oggi sono le competenze informatiche a fare la differenza.
Le aziende oggi preferiscono assumere freelance piuttosto che lavoratori dipendenti, le aziende fanno e faranno sempre di più uso di lavoratori in remoto, professionisti con portfolio clienti che offrono il loro tempo a cambio di denaro, un nuovo mondo di relazioni e rapporti lavorativi che fanno a meno del posto fisso e dell’ufficio.
Avere un ufficio ha un costo, l’esternalizzazione nelle aziende è ormai un dato di fatto che offre un nuovo ventaglio di possibilità in un mondo che cambia.
E se ci pensi bene, forse è meglio così, a che serve passare 8 ore in ufficio senza motivazione, meglio lavorare da remoto e gestirsi liberamente la propria giornata lavorativa.
Ovviamente non tutti i lavori sono “nomadizzabili“, ma considera che milioni di posti di lavoro hanno lasciato l’Europa e sono stati trasferiti in tutti quei paesi dove il costo della manodopera è nullo.
In questa situazione hai di fronte a te due scelte: o accetti il cambiamento e inizi ad investire su te stesso e la tua professionalità, oppure – mi dispiace dirtelo ma è così, preparati ad un futuro mal pagato, precario e senza prospettiva di crescita.
Questo è valido anche per chi ha un’attività in proprio.
Non hai visto quante delle attività tradizionali una volta fiorenti sono oggi scomparse?
Tra tasse, burocrazia e concorrenza del web, chi non si adegua sparisce dal mercato.
Ecco che il solo modo per vivere una vita serena e felice dal punto di vista lavorativo passa sopra i libri, lo studio, la sperimentazione e l’impegno con un atteggiamento positivo e costruttivo.
Chi sono i nomadi digitali
In questa società modificata nella sua struttura portante ecco arrivare loro, i nomadi digitali, un gruppo di persone provenienti da vari paesi e con esperienze differenti che meglio di altri hanno capito il cambiamento e lo hanno cavalcato nel migliore dei modi.
Il nomade digitale è un lavoratore che grazie alla sua professionalità riesce a lavorare con il suo computer portatile e una connessione internet come e dove meglio crede.
C’è chi viaggia in continuazione, chi rimane per lunghi periodi nello stesso posto, chi non viaggia proprio, chi ha clienti e chi invece ha la sua attività, la caratteristica che accomuna tutti rimane la libertà di movimento e di decisione che permette loro di vivere la vita nel modo più simile alle proprie passioni e convinzioni
Non tutti ovviamente hanno le stesse possibilità, c’è chi guadagna cifre importanti e chi invece arriva a malapena ad un salario minimo, ma un’altra cosa che accomuna tutti è l’intraprendenza e il coraggio di inseguire le proprie passioni senza forzamenti esterni.
I nomadi digitali amano la loro libertà e fanno di tutto pur di mantenerla.
Cosa fanno i nomadi digitali
La composizione di questo gruppo di nuovi lavoratori è assai variegata.
Per sintetizzare, si possono dividere in due grandi gruppi, chi lavora per clienti individuali o aziende, e chi invece ha una propria attività imprenditoriale.
Nel primo gruppo troviamo professionisti con diverse competenze informatiche e non, penso ai programmatori, agli scrittori, ai web designer, agli assistenti virtuali, fotografi, video maker, social manager, eccetera, eccetera.
Questi giovani e meno giovani sono capaci di svolgere un lavoro che non ha bisogno di contatto fisico con il cliente o il posto di lavoro, sono attività che possono essere svolte ovunque a patto di avere un pc e una connessione internet sia per lavorare sia per dialogare con clienti e aziende.
Ci sono professionisti che non possono lavorare senza la connessione, e chi invece può tranquillamente farne a meno anche per diversi giorni consecutivi, penso ai fotografi o agli scrittori ad esempio.
Sono comunque accomunati dal fatto di lavorare per altri su commissione, aziende o clienti individuali, ed hanno parcella oraria o a progetto a seconda del caso specifico.
Per trovare lavoro si affidano spesso al passaparola oppure a dei portali specializzati come Upwork e simili.
Il secondo gruppo di nomadi digitali è composto da imprenditori o liberi professionisti che non lavorano per le dipendenze di nessuno, ma che hanno invece creato un proprio progetto personale in grado di supportare la loro attività.
Nella quasi totalità dei casi hanno un sito proprio che genera loro contatti, clienti e quindi vendite.
Chi non ha un sito proprio generalmente usa la propria presenza sui social, Facebook su tutti, oppure vende i propri materiali sui marketplace.
La tipologia di attività è qualcosa di immensamente vasto, non ci sono confini all’immaginazione.
Chi vende romanzi, chi scrive guide pratiche, chi produce video corsi, chi vende barrette energetiche e chi invece ha un negozio online di camicie, qualcuno vende le proprie foto, chi realizza oggetti di artigianato, non c’è veramente limite alla fantasia.
Molti lavorano sul mercato internazionale, altri si limitano al mercato nostrano, c’è chi fattura milioni di euro e chi a malapena raggiunge i 15.000 annui, la vastità degli imprenditori del web è sconfinata e illimitata solo dalla creatività umana.
Molte nuove attività sono addirittura rivolte ai nomadi digitali stessi, esemplare ad esempio è il caso della coboat raccontata dall’Huffington Post (lo stesso Huffington avviato come blog personale), due giovani hanno avuto l’idea di far lavorare i nomadi digitali su una barca e come avrai notato l’idea funziona.
Come diventare un nomade digitale
Se questi nomadi digitali e il loro stile di vita ti hanno incuriosito, probabilmente ti starai chiedendo come diventare uno di loro.
E fai bene a pensarlo, oggi il mercato del lavoro è composto da contratti svilenti, da precariato e bassi salari, molto meglio impegnarsi per se stessi e per i propri sogni.
Bello non è sinonimo di facile, per diventare nomade digitale devi avere determinate caratteristiche, specialmente personali.
Un nomade digitale è una persona coraggiosa e ottimista, ha fiducia in se e dei propri mezzi, non ha paura a studiare e sbagliare, ha delle capacità di adattabilità e flessibilità, ha una mentalità aperta sul mondo e generalmente è privo di limitazioni.
E’ consapevole dei propri limiti, ma non ha nessun problema a metterli in discussione e superarli. Il nomade digitale sa quello che vuole e non molla la presa fino a quando raggiunge il risultato, è disposto a compiere dei sacrifici per se stesso e con il passare del tempo diventa molto geloso e protettivo della propria libertà.
Se pensi di avere queste capacità personali, allora non ti resta che passare all’azione.
Definisci il campo d’azione
Sul web è facile imbattersi su articoli circa insegui la passione e cose del genere.
Magari fosse così, se io potessi lavorare inseguendo la mia passione solamente fidati che non starei qui a scrivere su chi sono e cosa fanno i nomadi digitali.
Se fosse vera la storia della passione io starei in mezzo all’oceano a filmare balene, oppure in India con le tigri o in Uguanda a fotografare gli ultimi gorilla di montagna.
Quella è la mia passione, forse un giorno lo trasformerò nel mio lavoro, ma nel frattempo ho dovuto trovare un compromesso e creare un progetto che sia utile al cliente.
Il punto centrale per chi vuole diventare nomade digitale è l’equilibrio, il bilanciamento tra la passione, le competenze e la richiesta sul mercato.
Se hai la passione di guardare le serie televisive, non significa che potrai lavorare come spettatore di serie tv, non è così che funziona.
Devi trovare quel punto di unione tra una tua passione, le tue competenze e i bisogni del cliente.
Sia che tu lavori da dipendente o crei la tua attività, se riesci a trovare quel punto, sei sulla strada per diventare nomade digitale.
Se cerchi un metodo tecnico per farlo, ti consiglio di leggere la mia guida ITS dove ti spiego nei dettagli come definire quel punto di incontro tra passione e bisogni.
Acquisisci le competenze
Definita la nicchia, il segmento di mercato al quale rivolgerti, devi iniziare il processo di apprendimento.
Ho in passato definito il concetto di competenze primarie e competenze secondarie necessarie per lavorare sul web.
Le competenze primarie sono quelle conoscenze slegate dal web, ma che sono essenziali per crearsi un business o lavorare da remoto.
Immagina di voler creare un video corso per aspiranti chef, o sei tu uno chef oppure assumi qualcuno che abbia le competenze (primarie) necessarie altrimenti saresti un truffatore o un fuffarolo.
Le competenze secondarie invece sono quelle conoscenze tecniche del web per offrire visibilità al proprio progetto.
Penso alla creazione del sito, o la gestione dei social, all’uso di software e così via.
Entrambe necessarie, entrambe a loro volta delegabili.
Cerca lavoro nel frattempo che ne crei uno
Non ti nascondo che tra i due gruppi di nomadi digitali io sia nettamente dalla parte degli imprenditori di se stessi.
La vita è una e ahimè breve, non ho mai avuto intenzione di spenderla lavorando per il sogno di qualcun altro.
Ovviamente questa è la mia personalissima opinione, essendo i nomadi digitali delle persone che aspirano alla libertà ognuno avrà il proprio concetto di libertà.
In ogni caso, per arrivare al risultato finale devi essere flessibile, e questa flessibilità comporta anche il fatto di dover lavorare da dipendente.
Una buona fetta di ND ha intrapreso proprio questa direzione, si sono formati lavorando per altri fino a che non hanno avuto le competenze necessarie per fare il salto autonomo.
Non importa il percorso, quello che conta è la destinazione finale.
Dove vivono i nomadi digitali
Si può tranquillamente dire che i nomadi digitali vivono un po’ ovunque, chi preferisce la vita di città, chi si rifugia in montagna o chi invece non può allontanarsi troppo da mare.
La libertà che caratterizza questa categoria di lavoratori permette loro di spostarsi in maniera autonoma senza particolari restrizioni.
Tuttavia, negli anni, sono nate delle località più famose di altre per i nomadi digitali.
Questo è successo per un motivo piuttosto semplice, la voglia di incontrarsi dal vivo e di fare networking professionale e personale.
Spesso i nomadi digitali scelgono mete dove il costo della vita è inferiore per risparmiare e il clima generalmente mite.
In questi ultimi anni, le mete più quotate per i nomadi digitali sono Chiang Mai in Thailandia, Bali in Indonesia, Penang in Malesia, Las Palmas di Gran Canaria in Spagna, Berlino in Germania e Lisbona in Portogallo.
Queste sono le mete più gettonate, ma ormai il fenomeno è globale e coinvolge tutti o quasi i paesi del mondo.
Nomadi digitali: considerazioni finali
Se la vita da nomade digitale di incuriosisce, allora non devi far altro che capire quale tra le diverse professioni disponibili per il web sia la più adatta alla tua persona e iniziare a studiare per acquisire le competenze necessarie.
Con il giusto entusiasmo ed impegno puoi tranquillamente trasformarti in un nomade digitale che vive e lavora come e dove meglio crede.
La libertà ha comunque un costo, il prezzo da pagare è sopratutto in termini di stabilità economica e personale, specialmente agli inizi ti ritroverai ad affrontare tantissimi ostacoli, ma ognuno di essi ti aiuterà a crescere ed evolvere.
Per approfondire, leggi ITS, Idea, Traffico, Soldi.
Alessandro
Ciao Alessandro, ti leggo sempre con piacere e sei tra i pochi che trasmette sinceri pensieri e utili spunti, personali e professionali.
Dei tuoi prodotti ne ho qualcuno e tra questi ovviamente ITS anche se ti confesso di non averlo letto tutto pur apprezzando le parti consultate.
Tutto vero quello che dici, tuttavia non è facile soprattutto acquisire nuove competenze e d’altra parte, è giusto che sia così.
Spero di scriverti la prossima volta “linkandoti” i miei progetti.
Cari saluti
Attilio
Li aspetto, ci conto 🙂 all’inizio è dura, ma poi le cose diventano facili. In bocca al lupo!!
Bravo Alessandro, ho tanti pensieri positivi e tanta voglia di voler cambiare questo paese. Ho provato ad andare all’estero a fare il cosiddetto viaggio esploration, ( gran Canaria, Las Palmas), ma alla fine ho deciso di restare a casa, era troppo quello che lasciavo e così ho deciso di cercare di cambiare nel mio piccolo , step by step partendo dalle piccole cose. Il nostro è ormai n paese marcio , difficile da cambiare, ma se ognuno di noi cominciasse a fare del suo meglio vivremmo sicuramente più sereni ed appagati e Sicuramente riusciremmo ad apprezzare di più ciò che ci circonda dando i giusti valori ai nostri figli. La libertà va conquistata e ci sono tante forme di libertà, prima di tutto libertà mentale , difficilissima da raggiungere ma non impossibile.
Un saluto e a presto.
Andry