Dove aprire un ristorante in Italia: alcuni casi studio pratici

dove aprire un ristoranteSu Aprire Azienda abbiamo già parlato di ristoranti e di come aprirne uno di successo e a breve rilasceremo anche alcune importanti novità per tutti coloro che desiderano aprire un’attività nel mondo della ristorazione.

In questa guida invece voglio soffermarmi sull’importanza di creare un brand per l’azienda che sappi integrarsi alla perfezione con la location del ristorante.

Questo nasce dal fatto che rispondere alla domanda “dove aprire un ristorante” in realtà non ha molto senso in quanto la location da sola non dice nulla ai fini del successo imprenditoriale.

La scelta della location infatti è una conseguenza delle scelte che si fanno a monte durante la fase di pianificazione.

Che tipo di ristorante vuoi aprire?

Qual è il cliente target?

A che bacino di utenza stai puntando?

Quali sono i costi fissi pianificati durante il business plan?

Sono molte le domande da rispondere prima di decidere dove aprire il proprio ristorante.

La giusta location è infatti strettamente legata alla tipologia di ristorante che vuoi aprire e per rafforzare questo concetto, faremo alcuni esempi pratici di ristoranti in varie città italiane.

Aprire un ristorante a Milano

Milano è una città cosmopolita, il motore economico dell’Italia intera e qui più che altrove serve competenza e professionalità assoluta per competere nel difficile settore della ristorazione.

A Milano è tutto caro, specialmente gli affitti dei locali nelle arterie principali e solamente Milano lo vedo più come un punto di arrivo che un punto di partenza.

Per aprire un ristorante a Milano devi essere già del settore, devi avere diversi anni di esperienza alle spalle altrimenti rischi di bruciare tutto il capitale in pochissimo tempo.

In Italia aprono circa 2 ristoranti al giorno, ma molto probabilmente i stessi due ristoranti saranno chiusi in meno di due anni.

Certamente pesano tasse e burocrazia, ma non dimentichiamoci che oltre il 40% di chi apre un ristorante non ha nessuna esperienza del settore.

Se questo è il tuo caso, allora dimentica Milano centro per un po’ e parti dalla gavetta. Esemplare è la storia di Gesto fai il Tuo, catena di ristoranti che sono stati aperti con un piccolo investimento.

La titolare Martina Lucattelli infatti è partita da un piccolo locale in periferia di Perugia utilizzando materiali ecosostenibili a basso costo. Quel primo locale ben ideato ha fatto da apri pista con banche e finanziatori per le aperture successive nelle grandi città.

Se sei alla tua prima esperienza, ma non vuoi rinunciare al sogno di aprire un tuo ristorante, segui l’esempio di Martina, parti in piccolo, pensa in grande.

Se sei nella zona di Milano quindi, non cercare zone centrali dagli affitti stellari, ma cerca una zona periferica, un quartiere particolare, o magari un piccolo centro dove i milanesi amano trascorrere il weekend.

Trovato il posto, ora devi stupire tutti con servizio, qualità, atmosfera e tra poco tempo potresti ritrovarti tra i grandi ristoratori milanesi.

Aprire un ristorante a Roma

Roma, capitale dell’Italia, la città eterna, una meraviglia millenaria dove milioni di turisti ogni anno si riversano tra le sue strade per ammirare una storia incredibile che noi italiani forse non apprezziamo a sufficienza.

Roma è una città difficile per la ristorazione dato che l’offerta e i costi sono molto alti. A Roma le strade invase dai turisti sono sempre le solite note e qui gli affitti raggiungono cifre da capogiro.

Come per il caso di Milano, Roma centro più che un punto di partenza è un punto di arrivo. Nella fase start up devi concentrarti esclusivamente sulla creazione di un brand che sia già riconosciuto e ricercato dagli utenti.

Devi saper far parlare di te direttamente dai clienti. Scegli un quartiere popolare, una strada secondaria, e tutto quello che non viene investito in affitto devi saperlo convertire in unicità e passaparola.

Altre città importanti dove aprire un ristorante

Le altre città italiane principali dove aprire un ristorante sono Bologna, Torino, Palermo, Napoli, Genova e molte altre ancora.

Ogni ristoratore deve saper leggere il territorio in cui vive prima di investire, conoscere la tipologia di clienti presenti, le offerte che mancano, e il tipo di prodotto o servizio che ricercano.

Improvvisare nella ristorazione significa perdere soldi e tempo, solo colui che conosce molto bene il territorio saprà identificare non tanto la giusta location, ma la giusta idea di ristorante. 

Perché, non mi stancherò mai di ripeterlo, è l’idea del ristorante, il servizio e la qualità a decretare il successo o meno dell’azienda, non la location.

Conosco ristoranti di successo nascosti in mezzo ai monti, e progetti fallimentari ad un passo dal Colosseo.

Aprire un ristorante in una zona turistica

Chi decide di aprire un ristorante in una località turistica deve riconoscere i vantaggi e gli svantaggi di tale scelta imprenditoriale.

Dico questo perché la stagionalità delle attività è un’arma a doppio taglio che potrebbe rivelarsi un grande affare, così come un grande fiasco.

Le zone turistiche infatti sono piene di clienti in determinati mesi dell’anno, ma poi soffrono per il resto dell’anno.

In fase di business plan quindi andranno identificati i costi annui della struttura e calcolare la redditività della stessa.

Questo tipo di attività deve saper immagazzinare il fatturato annuo in un ristretto periodo di tempo e questo non è sempre possibile.

Nella fase di pianificazione devi valutare inoltre la possibilità di destagionalizzare la tua offerta ristorativa durante più mesi l’anno.

La scelta di aprire tutti i mesi dell’anno non è sempre possibile, ma spesso lo è quindi devi valutare questa opportunità.

La seconda strategia per un ristorante stagionale è quello di chiudere nei mesi sfavorevoli così da tagliare a zero le spese fisse.

Questo tipo di attività avrà ovviamente un problema di personale perché non tutti possono permettersi di non lavorare per diversi mesi all’anno e poi riprendere a lavorare per la stagione.

Aprire un ristorante in una zona rurale

I piccoli paesini sono forse una grande opportunità per farsi le ossa come ristoratori.

Le zone rurali infatti presentano costi inferiori di avvio e gestione e un grande richiamo da parte di una clientela sempre più stanca della vita di città e per questo colgono la prima occasione per scappare dal caos e rifugiarsi in qualche trattoria nascosta.

In una zona rurale devi puntare soprattutto ai weekend, ma questo svantaggio apparente in realtà potrebbe rivelarsi un un’attività molto richiesta con file di prenotazioni lunghe mesi.

Qui più che altrove devi puntare all’assoluta eccezionalità dei tuoi prodotti, ma questo genere di attività è sempre più apprezzato da una clientela bisognosa di ritrovare le proprie radici vicine alle tradizioni popolari.

Le formule sono diverse, dall’apertura di un agriturismo vero e proprio, o ad un punto ristoro per i visitatori di passaggio fino alla classica trattoria di paese, le possibilità sono veramente tante.

Aprire un ristorante all’estero

Ci sono ben 196  Stati generalmente riconosciuti sovrani a livello internazionale e come tale definire in un singolo capitolo questo enorme argomento è pressoché impossibile.

Quello che è valido per ogni paese e per ogni attività che si decide avviare è l’uso del buonsenso.

Ho ascoltato centinaia forse migliaia di storie di italiani all’estero che dopo pochi mesi si sono visti costretti a rientrare in Italia senza soldi dopo aver perso i risparmi di una vita.

Questo avviene per motivi ben specifici che vedremo insieme.

Il primo motivo di insuccesso è credere che il mondo stia aspettando noi italiani per mangiare bene.

Non so quali conoscenze culinarie tu abbia, ma la verità è che si mangia bene ovunque nel mondo, solo che basta saperlo trovare e riconoscere.

Ho vissuto diversi anni in Regno Unito e ti assicuro che non sono mai entrato in un Mc Donald, ma ho sempre trovato dei luoghi meravigliosi con cibo eccezionale dove mangiare e nessuno era italiano.

Il cibo italiano ha il suo richiamo inutile negarlo, ma lo ha anche la cucina locale, la cucina francese, messicana e così via.

Lascia l’arroganza dell’italiano medio in vacanza a casa, e osserva umilmente il nuovo paese che hai scelto come casa.

Il secondo motivo di insuccesso per un ristorante all’estero è non aver vissuto sufficientemente in un luogo prima di investire.

Prima di investire all’estero ti consiglio infatti almeno un anno di lavoro dipendente, periodo durante il quale potrai acquisire quelle necessarie competenze e conoscenze per avviare un ristorante di successo.

Come detto sopra, nessuno sta aspettando il ristorante italiano per mangiare, ma se è di qualità il successo è assicurato.

Per essere di qualità il ristorante deve saper intercettare i gusti dei locali, adattarsi al luogo umilmente e professionalmente.

Dove aprire un ristorante: considerazioni finali

Spero che in questa guida ho spiegato bene la strategia da adottare prima di aprire un ristorante, strategia che in realtà è utilizzabile in tutti i settori imprenditoriali.

Il processo di pianificazione per l’apertura di un ristorante è molto delicato e viene trascurato dalla maggior parte degli imprenditori perché altrimenti non si spiegherebbe l’alto tasso di chiusure delle stesse.

Il grande imprenditore è colui che umilmente sa di non sapere e chiede, studia, domanda, ascolta, osserva e solamente alla fine del processo applica.

Buon business a tutti.

Alessandro