C’è un mito che aleggia sul web, articoli su articoli che vogliono farci credere che lavorare da casa sia una cosa fighissima.
Vuoi mettere il non dover vestirti in orario, accendere la macchina nelle fredde mattine d’inverno, buttarsi nel traffico, ingozzarsi con un caffè della macchinetta e via sull’attenti davanti al pc altrimenti il capo ci riprende.
Ok, messa così posso anche essere d’accordo con te, bisogna lavorare e se proprio devo scegliere tra un opprimente ufficio e le comodità di casa, tanto vale questa seconda opzione.
Ma è proprio così la realtà, è veramente desiderabile lavorare da casa?
Sono ormai anni che lavoro online, il web ti offre quella libertà vitale per le persone indipendenti, ma ti assicuro che non è tutto oro quello che luccica.
Non tutti hanno il coraggio di raccontare le cose come stanno, d’altronde viviamo nell’epoca dei social dove tutti sono necessariamente felici 24 ore su 24, la vita è magnifica, per carità lamentarsi.
Ma poi non importa raccontare la verità, viviamo in un bolla mediatica dove mostrare i propri limiti è sintomo di debolezza.
E poi come potrei dirti che lavorare da casa sia orribile, poi come te lo vendo il corso per lavorare casa?
(P.s hai notato il banner qui di fianco??? Chi è senza peccato scagli la prima pietra!!)
Attento a tutto quello che leggi e vedi sui social, prendi con le pinze tutto quello che vedi.
Il pericolo infatti non si nasconde solo nei siti di fake news – Dio ce ne liberi – ma anche dove meno te lo aspetti.
Ed ecco quindi alle 2 di notte a scrivere questo articolo che verrà letto da 2-3 persone, tanto la verità nessuno vuole vederla perché non fa piacere.
Ecco perché esistono i coworking
Oggi vogliono tutti diventare nomadi digitali, hai presente quei nuovi viaggiatori che non hanno bisogno di nulla se non di una connessione wi-fi e un computer e possono liberamente viaggiare dove e come vogliono.
Ci abbiamo costruito siti, gruppi, pagine, ma nessuno di noi ti dirà quello che si nasconde dietro le quinte della foto su Instagram: una vita a cercare un qualcosa che forse non esiste nemmeno.
Ti assicuro che una buona parte della quotidianità di un nomade digitale è racchiusa dietro ad un maledetto schermo di pc a lavorare, non c’è nulla di glorioso ed epico in questo.
Certo, lui o lei non te lo mostra, meglio aspettare il tramonto per farsi i due selfie da pubblicare su Facebook alla ricerca di due like e mezza condivisione.
Ma siamo certi che questa sia una vita invidiabile?
Perché dico questo?
Forse in un attimo di stanchezza e sincerità, voglio mostrarti l’altra faccia della medaglia.
Se l’ufficio e la quotidianità sono un abominio, per quale motivo questi lavoratori moderni (io compreso) sentono l’esigenza di rinchiudersi di nuovo dentro un altro ufficio chiamato coworking?
Questo è un articolo acchiappa critiche lo so, ma non mi importa perché rappresenta il mio pensiero contro corrente al flusso o gregge chiamalo come vuoi.
Dire la verità, la mia verità, è un atto d’amore con me stesso.
Probabilmente avevo bisogno di mettere nero su bianco tutto questo.
Non voglio che ora venga additato come colui che difende il lavoro tradizionale, ci mancherebbe, avere un capo non piace a nessuno, tuttavia guardiamoci un attimo allo specchio e confrontiamoci con il nostro vero io.
Guidare un elicottero è figo, prendere una barca e solcare i mari è figo, passeggiare in un bosco, aiutare una persona in difficoltà, passare del tempo con la famiglia, andare al mare, quello è figo, non stare seduti davanti ad un pc tutto il giorno alla ricerca di una stabilità mentale e/o di arrivare a fine mese.
E poi, chiudo il capitolo con una bomba: quante ore a settimana noi lavoratori da casa scrolliamo la home di Facebook?
Non contarle, potresti farti male!!!
Certo, ora mi dirai che se posso permettermi di fare le cose che mi piace fare è solo grazie alle ore passate davanti al pc.
Questo è vero, ma non sarebbe forse meglio guadagnarsi la stessa pagnotta magari prendendosi cura di orto, o magari fare il miele?
Fidati che lo sto seriamente pensando e spero che lo faccia anche tu. Alla fine dei conti, tutto questo internet non è reale, il web è un mezzo, non il fine.
Tra casa e lavoro, io scelgo il bosco
Ed è qui, dopo l’ultimo aggiornamento di Google, che faccio un patto a me stesso, tra il web e il bosco, io scelgo il bosco.
Non so ancora cosa e come, ma so che lo farò.
Dico basta ai computer, ai social, al lavoro online, basta, basta, mi licenzio anche da questo.
C’è chi si licenzia dal posto fisso in cerca della libertà?
E allora non farà scandalo che io mi licenzia dalla libertà del web.
Dopo 5 anni cambio vita, o almeno cambio obiettivi.
Smetterò di lavorare online?
Smetterò di fare il nomade con il pc?
Forse sì, forse no, anche io dovrò pur campare in qualche modo.
Quello che sicuramente smetterò sarà quello di vendere una realtà che non esiste.
Voglio fare una scaletta degli obiettivi, ma tenendo bene a mente che il bosco è meglio di quattro mura e uno schermo di computer.
Accorgimenti se proprio devi lavorare da casa
Mi rendo conto che tra il dire e il fare ce ne corre, qualcuno potrebbe addirittura sentirsi offeso da questo articolo e se succedesse chiedo scusa in anticipo.
So bene quanta fatica costa costruirsi una professione sul web e quante di queste professioni faccia proprio leva sul desiderio di una vita diversa, libera dai vincoli del lavoro tradizionale.
E per carità, per un po’ potrebbe anche funzionare questa fuga dalla quotidianità, ma alla fine dei giochi nessuno è veramente libero.
Forse le persone morte, quelle sì che sono libere dai vincoli, ma noi che siamo ancora vivi dobbiamo fare i conti con chi ci vuole in catene.
Una volta sarà il commercialista, l’altra il fisco, il cliente che non paga, l’algoritmo di Google, la concorrenza e chi più ne ha più ne metta.
Ammetterlo è parte della soluzione, il primo passo verso la guarigione.
Tuttavia, se proprio devi lavorare da casa, fai una cosa, non farlo a tempo pieno!!
Se il tuo lavoro ti permette di avere delle libertà di spazio e tempo, assicurati di godere al massimo delle potenzialità.
Se sarai un bravo e astuto giocatore, puoi girare la tua situazione a tuo favore.
Come?
Quello lo devi scoprire te my friend.
P.s: prima di attaccarmi, conta fino a dieci e rifletti, forse forse tutti i torti non ce l’ho 🙂