Sei alla ricerca di nuove idee per valorizzare la tua azienda agricola? Cerchi un approfondimento sugli allevamenti di lombrichi? In questa guida troverai risposta alle tue domande. Buona lettura!!!
Continua il viaggio di Aprire Azienda alla scoperta di nuove professioni legate al mondo delle aziende agricole.
In questo articolo parleremo di lombricoltura, cioè di un’attività commerciale rivolta alla realizzazione di un impianto di allevamento lombrichi.
Questo articolo fa parte di una serie di articoli sulle attività agricole che possono essere avviate senza grossi capitali e significative estensioni di terreno.
Questo tipo di colture sono un’ottima opportunità commerciale non solo per gli investimenti ridotti, ma anche e soprattutto per le prospettive future in questi settori innovativi.
Tuttavia, se conosci Aprire Azienda sai molto bene che preferisco dirti un’amara verità piuttosto di una dolce bugia: con questo voglio dirti che imprenditori non ci si improvvisa.
Il business è una scienza e come tale va affrontata.
Se hai un sogno, hai il diritto/dovere di lottare per esso, ma devi studiare, specialmente se il tuo progetto è legato alla coltivazione di una specie vivente come i lombrichi.
Se vuoi allevare lombrichi e trasformare questa attività nel tuo primo lavoro, il modo migliore per iniziare è creare l’allevamento come secondo lavoro, chiudere diversi cicli produttivi, iniziare a studiare il mercato commerciale e trovare i primi canali di sbocco per il tuo prodotto.
L’articolo è diviso in tre parti, la prima descrive gli aspetti generali e la situazione in Italia della lombricoltura, la seconda parte parla degli utilizzi innovativi dei lombrichi, mentre la terza parte descrive gli aspetti tecnici e burocratici per l’avvio di una coltivazione di lombrichi per poi concludere con una serie di consigli per avere successo.
Come tutti gli articoli di Aprire Azienda, il contenuto è lungo e articolato, se vai di fretta, salva il blog tra i favoriti e ritorna a trovarci con calma.
Se credi fermamente nel tuo sogno di lavorare nel mondo agricolo, ma temi di sbagliare, ti consiglio vivamente di leggere il mio ebook “Azienda agricola 2.0“, dove trovi tutto quello di cui hai bisogno per diventare un imprenditore agricolo professionale di successo.
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Buona lettura!!!
Cos’è la lombricoltura
La lombricoltura è l’allevamento professionale di lombrichi con il fine di commercializzare sia l’humus prodotto sia i lombrichi stessi.
Tra le 8.000 specie esistenti, la specie maggiormente allevata è “Eisenia Fetida” detto comunemente “verme rosso californiano”, appartenente al genere dei “Lombrichi”, a loro volta inclusi nell’ordine degli “Anellidi”.
Questa specie ha una straordinaria capacità riproduttiva e ingerisce materia organica pari al doppio del suo peso.
Il Lombrico rosso californiano è una specie ermafrodita, cioè lo stesso individuo è in grado di produrre gameti femminili e maschili,ma non è capace di autofecondarsi, infatti necessita la presenza di un altro individuo per la riproduzione.
Data la mancanza di un sistema respiratorio in grado di catturare l’ossigeno nell’aria, sfruttando l’umidità del terreno per assorbire l’ossigeno necessario alle funzioni vitali.
Il Lombrico trascorre la maggior parte del tempo nel terreno, anche se può fuoriuscire nelle ore notturne e nelle giornate di pioggia.
In natura, i lombrichi hanno un ruolo ecologico fondamentale perché, strisciando nel terreno, rimescolano il terreno, areandolo e producendo il preziosissimo humus.
Nello specifico, i lombrichi:
- Incrementano l’areazione del terreno, favorendo la decomposizione aerobica del terreno;
- Aumentano la permeabilità del terreno scavando gallerie fino a due metri di profondità;
- Favorisce le popolazioni batteriche autoctone del terreno;
- Aumenta la dispersione dei nutrienti nel terreno;
- La loro presenza rivelano l’assenza di sostanze tossiche;
- Fertilizzano il terreno;
- Facilità la mineralizzazione della sostanza organica;
- Utilizzati in processi di biorisanamento.
L’uso comune nel linguaggio parlato “sei un verme” dovrebbe essere rivisto data l’importanza di questo simpatico animaletto.
Situazione della lombricoltura in Italia
In un mondo sempre più inquinato e dominato dalle multinazionali, un nuovo modo di produzione del cibo è diventato ormai essenziale.
Il mercato del biologico cresce ogni anno, e grazie alla maggiore consapevolezza dei consumatori, tutto l’indotto che ruota intorno al settore sta crescendo in termini qualitativi e quantitativi.
Per questi motivi, anche la pratica dell’allevamento lombrichi sta vedendo una rapida crescita sul territorio nazionale.
Le aziende agricole esclusive nell’allevamento di lombrichi sono in realtà poche, molte di più le aziende che integrano le proprie attività agricole con la lombricoltura.
Un’azienda agricola moderna deve tenere i costi bassi, ridurre gli sprechi e riciclare la materia organica. I lombrichi svolgono appunto tutte queste importanti funzioni.
Con la nascita di nuove aziende agricole, soprattutto biologiche, la lombricoltura avrà il suo ruolo nell’immediato futuro.
Utilizzi pratici dei lombrichi
Abbiamo visto gli aspetti generali della lombricoltura, l’importante ruolo ecologico di questi simpatici animaletti, ma non abbiamo visto la parte più importante di un business: che cosa ci faccio con i lombrichi?
Il mercato italiano ha necessità di lombrichi e humus, la domanda supera di gran lunga l’offerta. Partiamo dagli sbocchi tradizionali e meno legati all’agricoltura.
I Lombrichi hanno un alto tasso di riproduzione e possono essere venduti a loro volta per diversi scopi:
- Negozi di pesca;
- Venduti ad altri allevamenti di lombrichi;
- Come cibo per allevamenti di animali;
- Venduto per impianti di compostaggio;
- Impianti di acquacoltura;
- Utilizzato in trattamenti del terreno in aziende agricole.
Oltre a questi utilizzi diretti del lombrico, il prodotto più importante ricavato dalla lombricoltura è la produzione di humus.
Probabilmente hai giù sentito parlare dell’humus, credo che noi tutti lo abbiamo studiato alle elementari: l’humus è alla base della vita sulla terra, importante come l’acqua che beviamo e l’aria che respiriamo.
L’humus è un componente chimico del terreno.
È omogeneo, di colore bruno e formato da prodotti di vario grado di polimerizzazione, frutto della degradazione e rielaborazione della sostanza organica del terreno.
Esattamente il lavoro svolto dai lombrichi che rielaborano la materia organica presente nei terreni producendo il prezioso humus.
L’humus è un vero e proprio fertilizzante naturale che sostituisce in parte l’utilizzo di sostanze chimiche.
Grazie al lavoro dei lombrichi e della componente microbica del terreno, sostanze organiche inutilizzabili dalle piante vengono trasformate in nutrienti chimici assimilabili.
L’humus di lombrico è accettato anche nella coltivazione biologica al contrario di quelli chimici.
In Italia, il Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n.75 regolamenta l’utilizzo e la classificazione dei fertilizzanti, definendo che l’humus di lombrico deve essere prodotto solamente da letame bovino, suino, equino e ovino.
Purtroppo il legislatore non contempla i letami del pollame e di altri animali da cortile ma se l’humus prodotto è utilizzato internamente all’azienda agricola senza ulteriore commercializzazione, i vincoli commerciali del decreto non sussistono.
Come allevare lombrichi
Esistono 8.3000 specie di lombrichi in natura, solo alcune specie sono utilizzate nella lombricoltura e solo alcuni sono utilizzati nella produzione di humus.
La scelta della specie giusta va effettuata a seconda delle esigenze dell’allevatore, degli obiettivi e del clima della zona prescelta.
I lombrichi sono animali facili da allevare se paragonati ad altre specie animali, ma come in tutti i business, imprenditori agricoli non ci si improvvisa.
Se possiedi un piccolo terreno, il modo giusto per iniziare è sporcarsi le mani e fare esperienza pratica. Una lettiera di due mq è facile da implementare.
Con un piccolo investimento, puoi creare una fase sperimentale nel primo anno d’attività in modo amatoriale con diverse lettiere con diverse specie allevate per testare il risultato.
Iniziando la lombricoltura come hobby, è possibile partire con un capitale non superiore ai 2000 euro.
I costi maggiori saranno lo stock iniziale e il letame adatto.
Per allevare lombrichi, i parametri chimici-fisici importanti da tenere costantemente sotto controllo sono la temperatura, il ph e l’umidità.
Questi parametri devono lavorare insieme all’alimentazione perché durante le fasi di produzione humus, crescita e riproduzione dei lombrichi si hanno variazione dei parametri chimico-fisici che possono mettere in pericolo la salute degli animali.
Per riassumere le varie tecniche di allevamento lombrichi servirebbe un intero libro dedicato, ma non mi piace scrivere un articolo senza dare delle linee guida da seguire.
E infatti non lo farò.
Il periodo migliore per avviare un impianto di lombricoltura è la primavera.
L’impianto può essere creato ovunque senza particolari requisiti.
Tuttavia, data la sensibilità per il freddo e le gelate, si predilige zone a livello del mare e collinari.
In inverno, infatti, l’attività metabolica del lombrico si arresta ed entra in una specie di letargo, periodo necessario per il normale ciclo vitale del lombrico.
Normalmente durante il periodo freddo, si coprono le lettiere in modo da non far abbassare eccessivamente la temperatura.
Dopo il forzato periodo di riposo, il lombrico carico di energie inizia la fase di crescita e riproduzione, e se correttamente gestito, la popolazione può addirittura triplicare la propria popolazione.
La temperatura ideale per la produzione di humus è 25°.
Stabilite le corrette condizioni climatiche, puoi iniziare preparando il terreno per poi inserire i lombrichi.
Questa serie di video ti fornisce un’idea preliminare delle azioni necessarie per una compostiera casalinga.
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Prima di proseguire con la parte conclusiva dell’articolo, voglio caldamente consigliarti il breve documentario girato dal noto programma televisivo GEO&GEO. Il video è interessante e molto formativo.
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Come avviare un impianto di allevamento lombrichi
Se vuoi diventare un allevatore di lombrichi a tempo pieno, dovrai mettere in regola la tua attività imprenditoriale. Come consiglio in tutti i miei articoli, prima di regolarizzare la tua attività fai pratica come amatore.
Avviare un’azienda agricola comporta una serie di costi fissi che un allevatore non può permettersi se non sa prima di tutto allevare i propri lombrichi.
Questa pratica permette l’inizio come hobby, dove imparerai i segreti del mestiere e soprattutto i tuoi amici lombrichi non moriranno, ma anzi si riprodurranno con successo.
Superata la fase iniziale di apprendimento, arriva la fase commerciale dove immagino vorrai vedere i tuoi sforzi monetizzarsi.
Nel momento in cui decidi di vendere il tuo prodotto ai clienti, devi regolarizzare la tua posizione come imprenditore.
Le figure professionali legate al mondo dell’agricoltura sono principalmente due: coltivatore diretto e imprenditore agricolo.
Se vuoi approfondire la tematica burocratica, ti rimando ai miei due articoli dedicati:
Decisa la forma giuridica da adottare, dovrai stabilire i tuoi obiettivi di fatturato.
Tutto ciò dipenderà dalla tua capacità d’investimento.
Considera che, in linea generale, per avviare un impianto in grado di generare 50.000 euro di fatturato nel secondo anno di attività dovrai investire circa 10.000 euro (Fonte).
Allevamento lombrichi: considerazioni finali
Il futuro agricolo dell’Italia passa attraverso la consapevolezza che la chimica impoverisce la qualità della nostra vita.
Un’aumentata consapevolezza da parte del cliente verso il biologico porterà ad un aumento della richiesta di prodotti biologici e questo favorirà il sorgere di nuove attività agricole naturali.
Queste attività sono già realtà, e per questo l’humus prodotto dai lombrichi sarà sempre più richiesto dalle aziende.
Data la possibilità di avviare un allevamento lombrichi a basso costo, questa idea imprenditoriale è interessante per chi vuole creare una fonte di rendita alternativa, o esclusiva, al classico lavoro.
Io sono un fermo sostenitore della auto creazione del proprio lavoro: una persona determinata a raggiungere i propri scopi è una persona imbattibile, niente e nessuno può fermarla.
E’ arrivato il momento di salutarci, se hai novità, suggerimenti e informazioni da proporre, i commenti ti stanno aspettando.
Aprire Azienda si sostiene anche grazie alla tua partecipazione, condivi l’articolo, iscriviti alla newsletter e vieni a trovarci nel gruppo Facebook MAI ARRENDERSI, uno spazio dove condividere i propri sogni e obiettivi.
Grazie,
Alessandro
Per leggere l’ebook, leggi qui:
“Azienda agricola 2.0: ideare e creare un business agricolo di successo”.
veramente interessante ed istruttivo e trovo molto piacevole in tuo modo di affrontare l’argomento.
complimenti
un saluto
filippo atti
Grazie 🙂
Caro Alessandro leggo nel suo articolo che avviare un allevamento di lombrichi a livello professionale comporterebbe l’apertura di un’azienda agricola. Tuttavia la definizione di attività agricola non prevede l’allevamento di specie diverse dagli animali “superiori” (bovini, ovini, equini, animali da cortile, ecc). Mi conferma quanto sto dicendo? Devo prevedere parallelamente un’attività agricola in senso stretto?
Grazie.
Ciao Andrea, anche se non c’è nella definizione il risultato non cambia, sempre azienda agricola si tratta 🙂
Ciao Andrea, anche se non c’è nella definizione il risultato non cambia, sempre azienda agricola si tratta 🙂
m i piace sono interessato ,come si fa a sapere il tipo di lombrichi da allevare?abito nel Salento a tre km dal mare temperatura piuttosto mite anche d’inverno.
Ciao stavo proprio pensando a questa attività… Ma non sapevo da dove cominciare.. Intanto una domanda:
Allevare lombrichi su un terreno precedentemente sfruttato da agricoltura tradizionale e non bio, presuppone un periodo di bonifica?
Grazie Stefy
Ottimo articolo.
Allevo alpaca e l’humus prodotto dalla decomposizione degli escrementi è eccezionale. La quantità di lombrichi è impressionante.Il letame a differenza di quello bovino non necessita di stagionatura, può essere impiegato da subito.
Vorrei commercializzare il prodotto, ma vedo che i camelidi, tali sono gli alpaca, non sono contemplati.
Grazie per l’attenzione.
ciao Andrea sono Piero
Veramente interessante la tua esperienza ,vorrei sapere se in un terreno argilloso a circa 400 metri sul livello del mare di Messina sud è possibili magari in piccolo avviare un’attività del genere
grazie
salve Alessandro, ho sentito solo pochi giorni fa parlare di questo tipo di allevamento e devo dire che mi ha incuriosito non poco. E’ interessante per tutti i motivi e le finalità elencate nonché per il modo in cui spiega la tecnica e l’approccio iniziali. Penso che terrò presente questa opportunità.
Grazie
Ottimo articolo!!
mi sorge una domanda spontanea però, visto che sono “ignorante in materia”, dopo aver realizzato una lettiera di circa 2 mq a terra e messo i lombrichi, come faccio a separare l’ humus dalle sostanze non ancora pronte e dai lombrichi?
vorrei conoscere questa attivita’