Per aumentare il risparmio energetico in azienda, uno degli accorgimenti più utili che possono essere adottati consiste nel rimpiazzare i tubi al neon con quelli a LED. I tubi fluorescenti, infatti, ormai appartengono al passato, essendo stati soppiantati dal LED, che permette di ottimizzare i costi grazie al contenimento dei consumi. Si stima che il risparmio energetico che viene assicurato dai Tubi LED si aggiri intorno al 30 per cento.
Dove sostituire il neon con il LED
Sono numerosi i contesti in cui il LED potrebbe prendere il posto del neon: non solo nelle aziende e nei magazzini, ma anche – per esempio – nei parcheggi coperti, negli ospedali, nei centri commerciali, nei supermercati, nelle scuole e perfino nelle abitazioni private. I tubi LED – è sempre opportuno specificarlo – non producono raggi UV, il che vuol dire che anche in caso di esposizione diretta gli occhi non rischiano danni. Dire addio ai tubi fluorescenti per passare ai diodi luminosi vuol dire poter contare su un impianto che durerà più a lungo, riuscire a risparmiare energia e quindi ritrovarsi con bollette meno salate.
La riqualificazione energetica degli edifici
La sostituzione del neon con il LED costituisce un intervento molto importante nell’ambito dei progetti di riqualificazione energetica che possono riguardare non solo ville e condomini, ma anche gli edifici che ospitano uffici o insediamenti industriali. La procedura da seguire per l’installazione è rapida e veloce: una volta che lo starter tradizionale è stato rimpiazzato con uno starter apposito per LED, tutti gli altri collegamenti restano uguali, e non c’è bisogno di smontare la plafoniera. In presenza di un reattore elettronico, basta togliere lo starter e il reattore e inserire il tubo LED.
I vantaggi offerti dal LED
Nel confronto tra i tubi LED e quelli al neon emerge che i primi assicurano un livello di efficienza più alto e, proprio per questo motivo, permettono di risparmiare, grazie alla riduzione dei consumi. Infatti, il 100 per cento della luce che i tubi LED generano è diretta sulla superficie che deve essere illuminata: il che significa che non si verificano dispersioni. L’efficienza rispetto ai tubi fluorescenti è nettamente superiore, mentre i consumi in bolletta scendono almeno del 40 per cento, ma in alcuni casi si può arrivare anche al 70. Le differenze tra neon e LED sono numerose, sia a livello tecnico che dal punto di vista funzionale. Per di più i tubi al neon hanno una resa illuminante limitata, visto che appena un terzo della radiazione luminosa che viene generata riesce a raggiungere la superficie che deve essere illuminata.
Perché scegliere i tubi LED
Ma i motivi per i quali vale la pena di propendere per i tubi LED non si esauriscono qui. Vale la pena di tener presente, infatti, che tale tecnologia di illuminazione non genera calore; inoltre, non emette sostanze pericolose o nocive e non ha bisogno di interventi di manutenzione. I tubi LED si accendono in maniera istantanea (e in questo si differenziano dai neon, che prima di accendersi producono il ben noto sfarfallio); non hanno bisogno di uno starter o di un reattore, non contengono mercurio né richiedono la presenza di gas nobili. Quasi sempre essi sono costituiti in plastica.
I difetti dei tubi al neon
Per mettere in evidenza i pregi del LED, poi, è sufficiente prendere in considerazione i difetti che contraddistinguono i tubi al neon, che – come si è detto – non si accendono subito. Perché si possano accendere del tutto hanno bisogno di una tensione elettrica di 400 V, ma il vero punto debole del neon va individuato nella produzione di calore. Una parte della radiazione visibile che viene emessa dai gas, infatti, finisce per riscaldare i tubi: il che dal punto di vista energetico rappresenta un vero e proprio spreco. Ciò non avviene con il LED: i tubi in questo caso non si surriscaldano, e ciò fa sì che essi possano essere maneggiati o comunque toccati senza che si corra il rischio di bruciarsi entrando in contatto con loro. Insomma, anche in azienda non si può più rinunciare ai tubi LED.