Addio scheda carburante: cosa cambia con il nuovo decreto e come ottenere le detrazioni fiscali

Con il decreto dignità, approvato quest’estate, sono entrate in vigore una serie di nuove norme che interessano da vicino piccoli e medi imprenditori.

Una di questa è l’abolizione delle schede carburante, e l’obbligo di fatturazione elettronica per tenere traccia dei rifornimenti, così da poter ottenere le eventuali detrazioni fiscali garantite dalle legge.

L’obbligo, prima fissato a partire dal 1 luglio 2018 e poi prorogato fino al 1 gennaio 2019, implica che molte aziende dovranno rivedere i loro metodi di tracciamento dei rifornimenti, e organizzarsi per le rendicontazioni tramite fattura elettronica.

Si tratta di un problema non da poco, soprattutto per le aziende piccole e medie che hanno una consistente flotta di veicoli commerciali.

Per chi non fosse molto pratico dell’argomento, le schede carburante erano documenti che consentono di tracciare gli acquisti di carburante.

Pensate per titolari di partita IVA e per le aziende, le schede carburante rappresentavano un grandissimo aiuto per chiunque utilizzi veicoli commerciali.

Le schede permettono di registrare le cifre spese per i rifornimenti sul parco veicoli, in modo poi da poter utilizzare i dati per ottenere le detrazioni fiscali.

Una scheda carburante contiene il nome del proprietario del veicolo (o la denominazione sociale dell’azienda), la targa e il modello del veicolo e il periodo di riferimento.

Il fornitore di volta in volta compila la scheda con la data dei rifornimenti e il valore e la quantità del carburante.

Anche se ci sono metodi alternativi per ottenere le riduzioni (solo se gli acquisti di carburante vengono fatti con carta di credito o prepagata), è facile capire come la scheda carburante sia un aiuto non da poco per qualunque attività.

L’obbligo di fatturazione elettronica costringe però a rivedere i propri metodi di rifornimento, e trovare nuovi modi per tenere traccia delle spese relative.

La nuova norma infatti sancisce esplicitamente che per ottenere le detrazioni fiscali i titolari di partita IVA e le aziende dovranno effettuare i pagamenti relativi ai rifornimenti unicamente tramite mezzi elettronici.

Insomma, la schede carburante, che prevedevano in ogni caso il pagamento in contanti, non saranno più valide.

Per venire incontro alle nuove norme, la maggior parte dei fornitori sta attivando servizi di rendicontazione elettronica tramite carte carburante apposite.

Queste, però, presentano ancora degli svantaggi, perché permettono il rifornimento solo nelle stazioni di servizio dello stesso gestore.

Altri servizi, come la carta Soldo, sono invece più completi.

scheda carburante soldoLa carta carburante Soldo è utilizzabile ovunque, e può venire utilizzata per più veicoli (infatti è legata a un account, e non più a un solo mezzo come accadeva per le vecchie schede carburante).

In questo modo, accedendo all’area personale del sito, vengono registrate in tempo reale tutte le spese.

A fine mese il sistema provvede a emettere la fatturazione elettronica degli acquisti in maniera automatica, una volta ricevute le fatture emesse dal benzinaio, senza dover perdere tempo a rendicontare il tutto “a mano”.

Naturalmente, la fattura emessa ha valore fiscale e permette di usufruire delle detrazioni fiscali (dal 100% al 40%, a seconda dei casi).

La nuova normativa costringerà molte aziende a passare attraverso un periodo di rodaggio dei nuovi metodi. Il nostro consiglio è quello di attivarsi quanto prima e procurarsi una delle nuove carte carburante con fatturazione elettronica, così da non rischiare problemi e lungaggini appena le nuova disposizioni entreranno in vigore a partire dal prossimo anno.